Un aviere si uccide sparandosi sull'auto perché è stato lasciato dalla fidanzata

Un aviere si uccide sparandosi sull'auto perché è stato lasciato dalla fidanzata Tragico episodio nel rione Sant'Andrea alla periferia di Novara Un aviere si uccide sparandosi sull'auto perché è stato lasciato dalla fidanzata Sul sedile è stata trovata una lettera indirizzata alla ragazza: "Per amore si può anche morire" - Da quando la relazione era stata interrotta, il militare non aveva più fatto ritorno né al reparto né a casa (Nostro servizio particolare) Novara, 1 ottobre. (I. I.) «Per amore si può anche morire»: cosi ha scritto un giovane novarese prima di suicidarsi sparandosi un colpo di rivoltella alla tempia. Il tragico episodio è accaduto ieri sera in via Prestinari, nel popoloso rione di Sant'Andrea. Protagonista Bruno Caressa. non ancora ventunenne, essendo nato nel dicembre del 1953, abitante con i genitori e due fratelli in via Cannobio 5. Il giovane prestava servizio militare nel quinto magazzino dell'aeronautica di via Visconti, alla periferia della città. Ieri sera, poco dopo le 21, alcuni passanti hanno notato in via Prestinari un'auto ferma con una persona a bordo che non dava segni di vita. U capo reclinato sul volante ed U viso rigato di sangue. L'allarme è stato immediato e sul posto si è portata un'autoambulanza ed alcune pattuglie della «mobUe» al comando del dottor Aido Madia. Pur tropoo non c'era più nulla da fare: l'automobilista era morto in seguito ad un coleo d'arma da fuoco sparato direttamente alla temoia da distanza ravvicinata. DaUe prime indagini è subito anparso chiaro che si trattava di suicidio. Gli inquirenti hanno identificato il cadavere: dono la constatazione di morte eseguita dal dottor fhiabrera hanno ordinato il trasoorto all'obitorio ner gli accertamenti di legge. Cosa aveva spinto U giovane al suicidio è apparso subito chiaro. A fianco, sul sedile deU'auto. è stata rinvenuta una busta rosa indirizzata ad una ragazza, una giovane operaia di 19 anni, abitante poco lontano dal luogo delta trage¬ dia, sino a dieci giorni fa fidanzata del Ca ressa. All'interno della busta c'era un disegno: una coppia che si teneva a braccetto con un mazzo di fiori in mano. Poi u-ia lettera di due facciate nella quale U Ca ressa spiegava alla ex fidanzata i motivi che l'avevano spinto all'insano gesto: «Sei l'unica ragazza della mia vita — era scritto con mano ferma e decisa — ed ora non potrai più impedirmi di amarti se è vero che all'aldilà ci ritroveremo per un'altra vita. Da quando ci siamo lasciati — continua lo scritto — ho sofferto molto e non sono più in grado di sopportare questa pena. D'amore si può anche morire — con¬ cludeva — ed è quello che i faccio visto il tuo deciso rifiu- | to a ricominciare come una volta». All'interno deUa busta c'era anche un proiettUe ed un pezzo di nastro adesivo nero. Per cercare qualche altra traccia è stata ispezionata minuziosamente l'auto e nel bagagliaio è venuto alla luce una specie di arsenale. Oltre aUa pistola idi marca tedesca calibro 6,35 ìche teneva ancora in mano ejcon la quale si era sparato, !sono stati trovati due lunghi !coltelli, un caricatore con 50 colpi calibro 22, otto pallotto- le di pistola ed un mitra gio- cartolo, perfetto però come imitazione. Poi c'erano alcune coperte militari, quattro camicie ed altro materiale proveniente dalla caserma di via Visconti, particolari che hanno fatto pensare all'intenzione di una fuga. A questo proposito è stata sentita la ragazza. Ieri mattina U Caressa, aUe 5,30. in auto aveva seguito la ex fidanzata sino a Vignale dove lavora ed all'ingresso dello stabilimento aveva tentato di cari-carla in auto imbracciando il finto mitra. Con lui c'eraun'altra persona che però a quanto pare non è intervenu- ta anche perché il giovane, vi- sta la resistenza della ragazza, ha desistito. Nella lettera c'è un branoriferito a questo episodio: «Ti chiedo perdono per la scena di stamattina ma credimi, era l'ultimo tentativo per evitarequesta conclusione». I due giovani si erano cono-sentii due anni fa proprio allo stabilimento di Vignale dove lavoravano. In un primo tempo tutto era andato bene ma ultimamente i rapporti eranodiventati tesi. Poi, dieci giornifa, la rottura decisiva che ha provocato il dramma. Da sabato sera Bruno Caressa nonera più rientrato in caserma,il padre con i fratelli si erano messi a cercarlo per evitare una denuncia per diserzione. Probabilmente il giovane aveva dormito suU'auto riparandosi con le coperte e l'altro materiale rinvenuto poi dagli agenti.

Persone citate: Aido Madia, Bruno Caressa, Caressa, D', Vignale

Luoghi citati: Novara, Sant'andrea