Mentre si prepara ad accogliere il Casinò Stresa lancia Alpinia, giardino di poeti

Mentre si prepara ad accogliere il Casinò Stresa lancia Alpinia, giardino di poeti . Singolare iniziativa nelP<anno internazionale del turismo verde» Mentre si prepara ad accogliere il Casinò Stresa lancia Alpinia, giardino di poeti L'orto botanico, creato quarantanni fa e affidato al Corpo forestale, rappresenterà una vàlida attrattiva affiancandosi a Villa Taranto e a Villa Pallavicino - Un consorzio ne curerà la valorizzazione - L'incontro ecologico, avvenuto al Palazzo dei congressi, ha denunciato le contraddizioni d'un Comune votato al turismo (Dal nostro inviato speciale) j Stresa, 30 settembre. A Sfresa verde o speculazione? «Alpinia» o un entroterra aggredito dal cemento, con strade a mezza collina che tagliano i boschi, agglomerati di case che alterano la naturale configurazione del suolo, ristoranti moderni per turisti frettolosi? Alpinia, hanno detto ieri in una riunione al Palazzo dei congressi in Comune, per bocca del sindaco Stucchi. l'Azienda di soggiorno rappresentata dal professor. Mainardi, gli amici dei giardini stresiani, con- le parole del professor Edoardo Rinaldi Questo parlare con entusiasmo di ecologia è apparso tanto più significativo ut questi giorni quando. Stresa è di nuovo lanciata in corsa per la conquista del casinò che ne farà un polo di attrazione per una clientela poco incline alle tentazioni romantiche. Che cos'è Alpinia? Sulla collina retrostante, nella frazione Alpino, c'è un orto botanico recintato. Chiunque può visitarlo senza pagare il biglietto d'ingresso. La passeggiata si trasformerà in ore di puro godimento purché il visitatore si chini a dialogare con i fiori che gli vengono offerti nel loro habitat, magari con l'aiuto di un interprete: il giardiniere Renato Cattani, l'ispettore forestale dottor Renato Poggiali, detto l «antiruspa», il maresciallo Vidmar o chiunque abbia già sperimentato l'arcana, suggestione di questo lembo di terra fiorita, affacciato su un panorama che è stato classificato tra i più belli del mondo. Dal capanno di pietra dove ci si può sedere come sul balcone dì casa, il lago, a seicento metri più sotto, con le sue cinque isole (la sontuosa isola Bella con le terrazze digradanti la verde isola dei pescatori^ hi romita isola Madre, fntofpf/o caro a Toscanini eia pinola Malghe: ra, «rifugio diamanti») moltiplicato dagli altri quattro laghi nella piana azzurrogno¬ la delimitata dotta cerchia \ dei monti appare (sono parole del sindaco Stucchi) «la testimonianza di una benedizione». E' raro che nel mondano Palazzo dei congressi si parli di iniziative tanto prive di retorica e ricche invece di valori umani come la promessa che Stresa ha voluto ieri. sancire pubblicamente: assicurare sopravvivenza i e nuovo respiro', al costoso guv-dtno che quarantanni fa uh cittadino di Gignese, il dottor Igino Ambrosmi, e un villeggiante milanese. Giù- seppe Rossi vollero regalar- le come motivo di richiamo turistico e impegno di sicura poesia. Al convegno è stata infatti annunciata ufficialmente la nascita di un consorzio di cui fanno parte, con la Camera di commercio (che era presente con il nuovo presidente designato. Guaglio). la Provincia e l'Ente per a turismo. Il consorzio ha Io scopo di «incrementare la maggiore divulgazione degli insegnamenti di Alpinia e promuovere manifestazioni culturali e di svago che ne esaltino le bellezze naturali». Restituire ad Alpinia il suo posto tra le attrattive valide di Stresa, a fianco di Villa Taranto e di Villa Pallavicino, appare proposito di viva attualità in questo «anno internazionale del turismo verde». «Da Alpinia —-. ha ricordato Mainardi— ci viene una lezione di realismo: la natura non è a priori l'ambiente più comodo e accogliente per l'uomo. L'uomo ha dovuto dominarla. E nella fondazione del giardino era implicito l'invito a un'azione nel tempo di assidua cura e miglioramento». «Per noi amministratori — ha dettò a sua volta Stucchi — l'insegnamento di Alpinia deve essere tanto-più ascoltato ora che c'è motivo di vivo allarme. Siamo infatti pressati da richieste di nuovi insediamenti nella parte alta e poiché oramai è impensabile un ulteriore sviluppo lungo U lago (7600 letti sui 22 chilometri da Arona a Baveno), dovremo controllare con estremo scrupolo ogni progetto di espansione nella seconda fascia di territorio». L'incontro ecologico dedicato a Alpinia ha rivelato che l'avvenire di Stresa è motivo di aspri contrasti tra chi la vuole mantenere com'è. palcoscenico da Amarcord sulla riviera e quasi intonsa nette retrostanti cottine (tra questi c'è l'Ispettorato forestale che ne ha cura), e chi, allineandosi alle nuove formule di turismo residenziale, vede nella vendita di terreni comunali la possibilità di rimpinguare il pur florido bilancio (che pareggia sul miliardo). Stresa ha però il vantaggio di poter contare tra i suoi notabili Carlo Ostini un estroso gallar atese che divide il suo tempo tra l'allevamento di bestiame selezionato e i progetti edili Presidente del Palazzo dei congressi Ostini unisce all'amore per la sua città di adozione la tecnica di chi ha progettato lo sviluppo armonico dell'Eur. Come ha sottolineato netta riunione, il Comune potrebbe mettere a profitto la sua esperienza per pianificare una sistemazione che rispetti le esigenze ecologiche e costringa le nuove costruzioni in schemi ben precisi «JJ giardino di Alpinia — si è detto — ha U merito di rappresentare l'elemento di pressione sui pubblici poteri nei riguardi della sistemazione e miglioramento della località. Dal piccolo eden fiorito gli "amici di Alpinia'' si propongono soprattutto che si tragga l'insegnamento di valori umani e di equilibri ecologici». La storia del «salotto ver¬ de del Mergozzolo» è stata raccontata da chi ne fu «custode» agli inizi il professor Rinaldi dell'Istituto agrario di Novara «Quando U fondatore Ambrosmi morì, ven¬ t'anni fa, era un giardino meraviglioso — ha ricordato — di grande valore scientifico, dotato di oltre 2500 specie e varietà provenienti dai giardini alpini e dagli orti botanici di ogni parte del mondo, disposte ad arte tra scogliere, aiuole, ruscelli, aree boschive e prative su un'area di 10 mila 700 metri quadrati». Nel '61 si pensò di farne un centro botanico entomologico universitario con sperimentazione di nuove stirpi. Ma occorrevano trop pi fondi e si dovette rinunciare. Nel '70 si parlò di chiusura'definitiva, ma U Comune di Stresa lo salvò e il piccolo orto botanico creato «per incuriosire e amabilmente divertire il visitatore» è rimasto. Il suo incanto è ravvivato dalla riedizione, fatta a cura dell'Azienda di soggiorno, di un libretto. «Alpinia intimo», illustrato da Véttan, con cui i fondatori vollero aiutare i visitatori a conversare con le piantine. «Noi piante starno esseri singolari, che si nutrono e si riproducono col medesimo piacere, come ogni essere vivente. Piante feconde. Piccole piante tutto fiore avvinghiate a robuste radici alla terra, ma capaci con i loro minuscoli vitalissimi semi di disseminarsi per il mondo portati dalle ali del vento, piantine capaci di vivere sul magro, unite strette per difendersi. Organismi che sanno con cento mezzi nutrirsi e mantenersi sani senza alimentazioni pletori■ che. Esseri che cedono alla j carezza deU'auretta mattuti| na, ma non temono la bufe; ra, che utilizzano la collaboI razione altrui e la compensaI no, depositarie di segreti e di misteri che invitano la piccolezza umana alla ricerca e alla deduzione». Un piccolo antico mondo drammatico e generoso. Vittoria Sincero „ Stresa. Nel giardino una bimba a colloquio con nn fungo Stresa. Tre «amici del giardino Alpinia»: (da sinistra) il professor Albano Mainardi, Cario Ostini e l'ispettore forestale donar Renato Poggiali (Foto « La Stampa »)