È stata provocata da polveri venefiche la morte d'un operaio della "Rhodia,,?

È stata provocata da polveri venefiche la morte d'un operaio della "Rhodia,,? I sindacati hanno sollecitato un'inchiesta sull'ambiente di lavoro È stata provocata da polveri venefiche la morte d'un operaio della "Rhodia,,? 11 dipendente della fabbrica di Paiianza un anno fa sarebbe deceduto in seguito a neoplasia, una pericolosa malattìa contratta in un reparto a contìnuo contatto con il cadmio - Fra pochi giorni sarà depositata la perizia necroscopica e i . , o o i l i a l n o e e ì - j dove n-pigmenti di cadmio, dove mancherebbero ricambi d'a- - j ria e dove sarebbero presenti e j altre sostanze nocive, - L'indagine condotta dai sin d I dacati avrebbe portato alla (Nostro servizio particolare) Verbania, 18 settembre. rp. b.) La morte di un operaio che lavorava alla Rhodiatoce, ora Montefibre, è stata forse provocata da una malattia contratta nel reparto cui è stato addetto. E' Luigi Spina, 49 anni, sposato e padre di un ragazzo, n decesso, avvenuto Io scorso anno, è stato attribuito a neoplasia. Un tumore, si sostiene da più parti, insorto perché l'operaio è stato a contatto per anni con il cadmio, un metallo usato insieme ad altri prodotti chimici nella fabbrica per colorare le fibre sintetiche. n reparto che i sindacati hanno già tempo addietro messo sotto accusa è quello sperimentale detto «Smap» al quale erano assegnati una sessantina di operai. Un reparto che i sindacati hanno descritto come un ambiente ristagnano polveri di scoperta che il quaranta per cento degli addetti è risultato affètto da turbe epatici" . il venti per cento da funzionalità respiratorie compromesse; che, inline, quattro operai c avevano fatto registrare una «cadmiuria» superiore ai limiti di tolleranza con presenza, cioè di cadmio nei reni. Sono tutti dati che la direzione della fabbrica contesta. Tuttavia quando lo Spina è deceduto, subito l'Inali (Istituto nazionale assistenza infortuni sul lavoro) è intervenuto presso la magistratura chiedendo venisse effettuata l'autopsia. All'istanza si sono associati i sindacati patrocinati dall'avvocato Gianluigi Borgna di Borgomanero il quale ha assistito unitamente al consulente di parte, professor Terracini di Torino, alla perizia necroscopica effettuata dal professor Ludovico Isalberti. La perizia non è stata ancora depositata ma da indiscrezioni (che non si sa quali fondamenti possano avere) sembra che il perito avalli la tesi sostenuta dalllnail: che cioè la neoplasia che ha portato a morte lo Spina sia stata provocata dal cadmio. L'avvocato Borgna ha spiegato che l'accertamento è di importanza rilevante in quanto da esso dipenderà il riconoscimento della «causa di servizio» e la corresponsione alla vedova dell'operaio defunto di una rendita che del resto già viene pagata in via provvisoria. Ma se la perizia fosse categorica, indipendentemente dai riflessi «civilistici» la vicenda potrebbe assumere, con la trasmissione della pratica dal pretore al procuratore della Repubblica, l'aspetto penale. Vbi Lii Si Verbania. Litigi Spina

Persone citate: Borgna, Gianluigi Borgna, Ludovico Isalberti, Luigi Spina, Terracini

Luoghi citati: Borgomanero, Torino, Verbania