Era azionata da un motore la Madonna che si muoveva "parlando,, a don Rino di Lorenzo Del Boca

Era azionata da un motore la Madonna che si muoveva "parlando,, a don Rino Scalpore in Valsesia dopo le accuse all'ex parroco di Vintebbio 9 Era azionata da un motore la Madonna che si muoveva "parlando,, a don Rino Molti ricordano episodi singolari dell'attività del "taumaturgo" -1 presanti miracoli sarebbero stati illusori - A Serravalle il 'frastuono delle campane suonate senza sosta aveva suscitato urta vivace polemica (Nostro servizio particolare) Vintebbio, 11 settembre. Il gruppo dei seguaci di don Gaspare Ferraro. il popolare don Rino, che si proclama «Cristo in terra», o successore dì Clemente XV. l'antipapa, è rimasto compatto e attende là fine del mondo in qualche angolo sperduto della Svizzera. Il sacerdote vercellese che ha avuto per quattordici anni la conduzione della parrocchia di Vintebbio non si è lasciato sfuggire il controllo della situazione. Anna Zini, SO anni, non ha abbandonato la congrega del «Magnificat» ed è rimasta accanto a don Rino, ai duchi Melzi d'Era, che. è ormai certo, se ne sono andati per seguire il predicatore valsesiano, ad alcuni professionisti di Locarno e proba¬ bilmente al geometra intrese, I Federico Cottini, .che dopo avere costruito la nuova chiesa di Vintebbio ha seguito il sacerdote come «cardinale». Il Cottini infatti è irreperibile ad Intra: il telefono squilla a vuoto. La notizia che Anna Zini era stata rintracciata in Svizzera, sola, era rimbalzata in serata a Vintebbio ed era stata interpretata come un segno di frattura tra 1" lue dei seguaci del «Magnificat». Poi si è saputo che la donna farebbe tuttora parte della comitiva. «La setta è ancora stretta intorno a don Rino — si commenta — ed hanno fatto perdere le loro tracce, non si capisce perché». Ormai nel Novarese e nella Valsesia dove don Rino era particolarmente conosciuto per la fama che si era creato di guaritore e taumaturgo, la vicenda del sacerdote, sospeso dal vescovo di Vercelli «a divinis» ed ora indiziato per «circonvenzione di incapace» è duramente commentata. Si parla, ma non si sa con quale fondamento se non per le grosse spese affrontate nel restauro della chiesa, di grosse speculazioni», di truffe del giro di milioni, di debiti contratti e mai saldati. La «voce» che i duchi Melzi d'Eril avrebbero già sborsato parecchi soldi per coprire le spese del rifacimento della chiesa di Vintebbio e la decisione della magistratura milanese di bloccare i conti correnti dei due nobili, sembrerebbero accreditare la tesi che il movimento antipapista sia in fondo soltanto un grosso affare. Per i capi e i luogotenenti, beninteso: non per gli altri, che sarebbero stati irretiti dalle «profezie» intorno al terzo mistero di Fatima (che l'abate Coilin chissà perché, non ha mai voluto rivelare! o della immienente - fine del mondo. «Don Rino predicava sempre dell'Apocalisse. Forse ci credevano davvero — affermano a Vintebbio — e non stupisce che stia aspettando la fine del mondo in qualche Cantone svizzero». Ma i più sono propensi a credere che l'annuncio di tragici eventi sia soltanto un pretesto per attrarre i suoi adepti in luoghi segreti, facendo loro credere che la solitudine è necessaria per preparare lo spirito al grande passo, in realtà, non si tratterebbe che di una manovra per sfuggire alle ricerche di poli ziotti, gendarmi, agenti priva ti che danno la caccia agli antipapisti. In questa nuova atmosfera, spogliata di misticismo, salta fuori che don Rino, venerato da tutti a Vintebbio quasi come un santo, o giù di fi, proprio tanfo santo non era. / vintebbiesi non dichiarano nulla, non vogliono che il loro nome compaia sui giornali, dicono di non sapere niente di interessante: però, per poco che si interroghi, viene fuori che c'era una polemica abbastanza vivace tra don Ferraro e i serravallesi per via di una sua marna di accendere il giradischi e di diffondere le melodie con un amplificatore dotta cima del campanile. «Dalle prime ore della domenica mattina — assicurano — incominciava' a suonare e la cosa era assai fastidiosa. Lui forse voleva chiamare a raccòlta i fedeli per le funzioni festive ma otteneva come risultato quello d'infastidire». La figura di don Ferraro che «aveva fatto molto bene» non trova più protezione in quella pacata discrezione che \ aveva contraddistinto l'atteg¬ giamento dei suoi ex parrocchiani. La storia dei milioni che i duchi Melzi avrebbero messo a disposizione per pagare la chiesa in un primor tempo, e per finanziare il movimento ereticale in seguito, non è piaciuta in Valsesia. Si sentono «traditi» e Ut fiducia che avevano per un sacerdote che aveva una parola buona per tutti è crollata. «Macché prodigiose guarigioni — si dice — chi ha potuto constatare dei benefici dopo le visite da don Bino, sono stati malati rwichici e quindi parliamo di suggestione e non di miracolo. Meglio non parlare poi delle apparizioni della Madonna». Pare infatti che decine di fedeli siano stati presenti mentre il sacerdote «parlava» con una statua mariana, e sono rimasti esterrefatti quando Thanno vista ondeggiare, quasi come se fosse animata. E' difficile parlare con coloro che hanno assistito al colloquio»; la maggior parte nega di essere stata presente, ma qualcuno spiega senza mezzi termini che l'effigie si muoveva perché era stato costruito un motorino. «Un raw-atii. smo azionava una leva che si alzava e si abbassava — si afferma — i presentì "bevevano" il miracolo e prima di uscire di chiesa piovevano le offerte». L'impatto di don Rino con l'antipapa Clemente XV avrebbe consigliato il sacerdote valsesiano ad allargare il suo giro: ha abbandonato Vintebbio per arrivare a Milano. Ora che l'ex abate è morto, ne avrebbe ereditato gran parte dei seguaci. Lorenzo Del Boca Don' Rino con una suorina francese del Magnificat venuta in Italia in occasione di una manifestazione della setta

Luoghi citati: Italia, Locarno, Milano, Svizzera, Vercelli