"Un alpino piccino così,,

"Un alpino piccino così,, Folla di penne nere a Briga per l'inaugurazione dell'opera "Un alpino piccino così,, Dando un esempio di lavoro comune, un gruppo di brighesi si è costruito un monumento che, se anche non piacerà agli ecologi, testimonia l'industriosità del borgo - Attorno alla collina con l'oratorio di San Colombano, sorgerà un parco - Comunello d'origini antichissime, è uno dei pochi che non conosce disoccupazione (Dal nostro inviato speciale) Briga Nov., 2 settembre. Se gli alpini facessero politica attiva il partito «delle penne nere» sarebbe certo il più numeroso di tutti e anche il più disciplinato. Un pretesto qualunque, come una piccola statua in collina sii un mucchio di sassi, ba- sta ad attirare una folla di «veci» e di giovani, tutti con il cappello grigioverde, tutti con la voglia di cantare e di bere vino generoso. Ieri è stata la volta di Briga, un piccolo borgo industre e pervicace dei Borgomanerese che all'alpino ha voluto appunto dedicare un monumento sul colle di San Colombano. Chi lo guardasse con occhio critico, questo alpino alto quattro palmi con sulla spalla un'aquila appollaiata che a ruffa prima pare un pulcino, in bilico a sua volta su un basamento di pietre squadrate, sbaglierebbe angolazione.Gli ecologi (che però disertano le sagre alpine) griderebbero allo scandalo, osservandolo stagliarsi come una sfida al buon gusto sul panorama dell'entroterra brighese, ricco di verdi suggestioni Uno «scempio», accanto a quell'altro che sono i restauri dell'antico oratorio di San Colombano a cui i ladri hanno tolto la Madonna lignea del Cinquecento e il sontuoso altare barocco e la fabbriceria della parrocchia ha dato moderne tegole e intonaco bianco e grigio, tanto da mimetizzare la primitiva armonia di rozze pietre squadrate. Ma l'alpino di pietra ha un suo linguaggio esemplare: è un'opera naif come certi ex voto. In quel vivaio di uomini di buona volontà che è il Novarese c'è chi. con il proprio sudore e di tasca propria, costruisce acquedotti (è accaduto di recente a Cimamulera), chi si costruisce le strade che gli occorrono e chi come i brighesi. trascorre le ferie sotto il sole a trasportare massi per farsi il monumentino paesano. L'equipe dei muratori improvvisati era capeggiata da Giuseppe Didò. un floricoltore di Orta che ai piedi del San Colombano dove era brughiera ha creato un parco di piante rare, e dal vicesindaco Orlando Potetti. Ne facevano parte il capo degli alpini locali Remo Jacaccia. la guardia Pierino Allegra. Aldo Adami, presidente dell'Avis. lo stradino Corrado Alberano. Lorenzo Albertano, Carlo e Rizzieri Allegra. Battista Savoini e altri. Il comune ha dato il terreno con il progetto di ampliarlo e sistemarlo poi tutto a giardino da weekend casalingo, e ha premiato per mano del j sindaco Allegra i volenterosi, j Cerimonia un po' retorica, un po' patetica, con la messa all'aperto del parroco di Beura. don Carlo Righini, e i discorsi dell'ex segretario nazionale dell'Ano generale Guerra, del senatore Torelli e dell'onorevole Nicolazzi. «Dal primo. suU'Ortigara, a | quest'ultimo monumento — ha dotto Torelli — gii alpini custodiscono i loro ricordi considerandoli un patrimonio spirituale da cui scaturisce un impegno di fratellan¬ za e di ubbidienza ai cornimi ideali». Più realistico, Nicolazzi ha sottolineato il «significato di un'opera nata dal volontarismo che dimostra l'atmosfera quasi anacronistica in cui vivono questi piccoli comuni laboriosi, avulsi dalla realtà amara». .Ve.' cuore della terra novarese alla soglia della montagne dell'Ossola, Briga rappresenta un comune a sé. un esempio di industriosità. Ai piedi delle sue due colline dedicate ai santi Grato e Colombano, il centro abitato si è sviluppato razionalmente, seguendo un preciso piano di fabbricazione, dal nucleo storico alla fascia residenzia¬ le, atta cintura periferica dove sorgono una moltitudine di fabbrichette: accessori per bicicletta (la Thun. dieci mila pezzi completi al giorno), ombrelli, confezioni, valvole per navi, lampadari, scarponi da montagna, fonderie, stamperie, rubinetterie, minuterie metalliche. E' uno dei comuni con maggiori possibilità di occupazione (2300 abitanti, 1300 posti di lavoro), anche se la maggior parte dei brighesi è ocupata alla Bemberg e nei grossi stabilimenti di Gozzano e Borgomanero. Ma cerimonie come quella dedicata agli alpini hxno anche il risultato di pubblicizzare la sua fisionomia di co¬ munità di origini antichissime, raccolta nel Medioevo attorno al castello distrutto nel 1200 dal comune di Novara e di cui restano i ruderi a San Colombano, legata alle tradizioni di un passato di lavoro quando i brigheresi erano o contadini o emigranti; calzolai, scalpellini, muratori, peltrai che giravano l'Europa e cuochi e camerieri dei grandi alberghi e delle navi. «Un paese per viverci», come dicono i brighesi, sempre pronti a rimboccarsi le maniche e a costruire case per abitarci e monumenti per ritrovarsi con gli amici tra il verde. Vittoria Sincero Briga. Fotta di curiosi ajl'in«ugurazione del monumento all'Alpino sulla collina di San Colombano (f. «La Stampa») Briga. Giuseppe Dido il promotore dell'opera Briga. Tre « veci » brindano durante il pranzo in vigna nella tenuta di Giuseppe Dido