Sveglia con disco, poi pineta

 Sveglia con disco, poi pineta Una giornata tra i piccoli ospiti in colonia a Druogno Sveglia con disco, poi pineta Vita all'aria aperta, in un suggestivo scenario di montagne - Ma i novaresi sono pochi: preferiscono trascorrere le vacanze al mare - Una proposta per utilizzare a lungo le attrezzature: trasformare il centro in un "ritiro" per atleti (Dal nostro inviato soeciale) 1 Druogno, 3 agosto. A giudicare dalle presenze] di questo turno alla colonia di \ Druogno si direbbe che il bambini novaresi non amano', la montagna' dei 500 posti : soltanto una trentina sono oc- j capati da residenti in questa provincia Nel primo turno i novaresi erano circa trecento e forse meno saranno quelli che vi andranno dal 7 al 31 agosto. Il sindaco di Druogno, Benvenuto Maini, vicepresidente, del consorzio colonie novaresi non ne è stupito. «La nostra è una provincia per tre quarti di montagna ed è ovvio che i bambini preferiscano U mare». Quello di Novara è forse l'unico consorzio per le colonie climatiche in Italia. Un ente morale al quale aderiscono 162 dei 165 comuni della provincia Non ne fanno parte soltanto Stresa, Bei e Pisano. Ne è presidente il sindaco di Novara, Ezio Leonardi e vicepresidenti, quello di Galliate, Francesco Albertinale e, di diruto, quello di Druogno. Le colonie sono due: la montana di Druogno con oltre 500 posti e quella marina di Cesenatico con 265. Ciò significa che nei tre turni sono all'inarca 2300 i bambini fra i sei e i dodici anni che ogni anno vengono ospitati Ogni comune «consorziato» contribuisce con una somma annua pari a cinque lire per abitante, cosa che gli dà diritto a un posto gratuito ogni mille abitanti. Per gli altri bambini avviati al soggiorno di 25 giorni, viene pagata una retta di 42 mila lire per ciascuno. Uno dei membri del consiglio di amministrazione del «consorzio», il sindacalista Bruno Meloni, spiega: «Quando si è costituito l'ente le due colonie hanno avuto bisogno di lavori di ristrutturazione e si è ricorso a prestiti, contri- buti e donazioni. La Banca Popolare di Novara, per esempio, ci ha dato 50 milioni». Chiediamo: chi paga la retta? Ci rispondono: «Il comune che avvia il bambino in colonia. Naturalmente ciascuna amministrazione valuta caso per caso le domande di ammissione e a seconda delle condizioni economiche della famiglia, chiede in tutto o in parte U rimborso». A proposito di mare o di monti ci spiegano che mentre le domande di ammissione per i tre turni di Cesenatico superano largamente i posti disponibili, quelle per Druogno scarseggiano. Succede allora che il «consorzio» per là montagna accetti anche bambini di altre Provincie, di enti o industrie varie. Attualmente a Druogno sono ospiti alcune centinaia di figa di dipendenti della \Snia Viscosa (torinesi e milanesi) per i quali l'azienda paga una retta di 50 mila lire. Come si svolge la vita in colonia? Come si trovano i piccoli ospiti? Per rispondere a queste domande abbiamo trascorso una giornata a Druogno a fianco del direttore Teodoro Torgano. un maestro che insegna alle elementari di Sant'Andrea, a Novara. Cominciamo col dire che quella di Druogno. per quanto costruita 40 anni fa, è ancora oggi, con la ristrutturazione, una colonia moderna ed efficiente che si sviluppa su un'area di 33 mila metri quadrati ai piedi della pineta a circa 800 metri. L'edificio centrale ospita i vari uffici, il grande refettorio, i servizi, l'infermeria, due grandi saloni-soggiorno .(uno per i maschi e gl'altro per le femmine). Sulle due ali e su due piani sono sistemate le 20 camerate capaci ciascuna (ma largamente) di 25 postiletto e dotate di servizi igienici moderni, con doccia. Nel seminterrato sono le cucine. spCT*Vr/utóona*menfò%OBo"o^ciipaie settanta persone tra le quali un medico e due infer- miere La sveglia suona alle 7.30nti la musica diffusa dagli al- toparlanti. Si tratta di canzo-I nette. «Inni e marcette — spiega il direttore — sono stati banditi». I piccoli ospiti si lavano, si vestono e si ritrovano tutti sul piazzale per un quarto d'ora di esercizi ginni- I ci. Alle 8.30 sono a tavola per la prima colazione: pane, caf- i felette o the. Mezz'ora dopo ■ comincia la giornata di sva-: go: si lascia la colonia e per !S9uaa>e sj va jK pineta. Ogni; giorno, a turno, un gruppo di j cinque-sei squadre compie j una piccola escursione nei dintorni. Si cammina per due o tre chilometri attraverso un , paesaggio che è tra i più belli, j poi in un prato c'è la siesta. ; Un servizio di «corvè» li rag- ] giunge e gli porta il pranzo: l una specie di pic-nic per cen- ! to persone. Per chi dalla vici- | na pineta rientra in coionia il j pranzo viene servito in refet- , torio. Un primo di risotto o J pastasciutta: un secondo che > per quattro giorni la settima- i na è costituito da arrosto o bistecca alla milanese (per gli altri tre giorni c'è carne in scatola, tonno e uova) e quindi la frutta Alla domenica c'è pure il dolce. Dalle 14 alle 16 il riposino ro lettura) quindi viene servita la merenda: pane con cioccolata, marmellata o formaggio e latte caldo. Si torna in pineta in attesa dell'ora della cena che viene servita alle 19,30: minestra, formaggio o salumi con contorno di verdura, frutta Prima del «silenzio» c'è ancora un po' di tempo per le «riunioni in circolo» nel cortile. Spiega il direttore che è questo il momento per fare un consuntivo della giornata. «E' una assemblea, a volte viene dato vita a un vero e proprio dibattito con i ragazzi che dicono la loro, esprimono desideri, - formulano magari critiche». Ma è anche (per i più piccini) con U calare della sera, l'ora della malinconia: il pensiero che correa casa, alla mamma lontana «Ciò — precisa Torgano — accade solitamente i primi giorni: ci sono le lacrimucce e le assistenti hanno il loro daffare per consolarli». La colonia è attrezzata per la proiezione di pellicole cinematografiche: lo spettacolo non c'è tutte le sere ma nei giorni di pioggia la proiezione avviene magari di pomeriggio. Vita il più possibile all'aperto, vita sana Per il medico della colonia non c'è lavoro o quasi. E' il dottor Curti, figlio dell'ufficiale sanitario del comune che pure vigila sulla salute dei ragazzi «Sin qui — dicono — il nostro intervento si è limitato a due soli casi di parotite in occasione del primo turno e a curare qualche mal di gola. L'infernieria è sempre vuota». Il sindaco di Druogno. Maini. anche nella sua qualità di vice presidente, del «consorzio» ha qualche cosa da dire. a Una colonia come questa, con le sue attrezzature, è un vero peccato venga sfruttata per soli 75 giorni l'anno. Noi un'idea ce l'avremmo: trasformare la colonia, per il restante periodo, in un centro sportivo per il soggiorno e la preparazione di giovani atleti, magari studenti, di tutta Italia». L'idea è stata prospettata al ministero della Pubblica Istruzione che sta studiando la possibilità di realizzarla. «In fondo — conclude Maini — la spesa per tale adattamento non sarebbe poi proi bitiva: allacciare all'impianto di riscaldamento anche le ca merate e sostituire i lettini con altri per adulti». Piero Barbe 1 ] \ l ', : j Druogno. Dopo il pìc-nic all'ombra dei pini, una partita di calcio per trascorrere il pomeriggio (Foto Falciola)