Sdraiandosi tutte per terra le donne impediscono alle ruspe di avanzare

Sdraiandosi tutte per terra le donne impediscono alle ruspe di avanzare Mergozzo: si riaccende la battaglia contro la fabbrica Sdraiandosi tutte per terra le donne impediscono alle ruspe di avanzare Dopo un colloquio dei sindacalisti dal prefetto, arrivano i carabinieri - 11 parroco, che si era unito ai fedeli, preso per un braccio, deve ricorrere al medico - Una dimostrante colta da malore - Bosco distrutto per far posto a una strada - Sospesi per protesta i tradizionali festeggiamenti di Santa Elisabetta (Dal nostro inviato speciale) Mergozzo, 5 luglio. Per il secondo giorno consecutivo le ruspe che avrebbero dovuto aprire la strada per gli insediamenti Montefibre nella piana di Mergozzo sono state fermate dai dimostranti. La situazione è precipitata nel pomeriggio. Come ieri, uno sparuto gruppo di donne, una trentina o poco più, si è opposto alle macchine sdraiandosi davanti e gridando: «Fuori dalla nostra terra». Sul posto sono giunti i carabinieri ma non sono intervenuti materialmente trattandosi di una dimostrazione pacifica di resistenza passiva. E' arrivato anche il presidente del consorzio Basso Toce, l'ex sindaco di Verbania. Pietro Mazzola, ma non c'è stato niente da fare: le donne di Mergozzo. poche ma energiche, hanno avuto la meglio. Le ruspe erano entrate in funzione alle 7, ma alle 8 so- ! no arrivati i dimostranti e gli stessi manovratori delle macchine, per evitare incidenti, hanno sospeso il lavoro. Mazzola con una delegazione dij sindacalisti e lavoratori della ex Rhodiatoce si è recato a Novara dove è stato ricevuto dal prefetto. Gli ha illustrato la situazione sostenendo che le forze di polizia sarebbero dovute intervenire per allontanare i dimostranti e permettere l'inizio dei lavori. Un ulteriore ritardo non consentirebbe il rispetto dei tempi previsti per gli insediamenti industriali e migliaia di lavoratori della fabbrica di Verbania che verrebbe abbandonata, rischierebbero di rimanere senza lavoro. Il prefetto ha chiesto allora a Mazzola se il consorzio aveva le carte in regola, cioè-se tutte le pratiche erano state espletate per avere la disponibilità dell'area. Sembra che questa «disponibilità» sia stata documentata e cbe, non si sa bene da parte di chi, sia [stato dato l'ordine alle forze ' di polizia di intervenire per ; allontanare i dimostranti e i permettere alle ruspe di lavorare. Erano le 16 e Io sparuto gruppo di donne era stato notevolmente rinforzato dall'arrivo di altre persone tra le quali il parroco di Mergozzo, don Dante Imperiale. Rinforzi avevano ricevuto anche i carabinieri e le forze di polizia del commissariato. Non ci sono stati squilli di tromba, ma semplicemente l'ordine impartito ad alta voce di sgomberare. « Non abbiamo avuto il tempo di allontanarci — racconta don Imperiale — i carabinieri ci sono venuti decisamente addosso: qualcuno è caduto, io sono stato afferrato per un braccio con tanta forza che sono dovuto ricorrere alle cure del medico del paese il quale mi ha giudicato guaribite in tre giorni». Anche altre ; t [due donne sono andate dal! ' medico ma per ecchimosi di ] ; poco conto. «Io — aggiunge i! i parroco — ero li non per inte- ; ressi particolari ma perché t ho ritenuto mio dovere di stare con i fedeli che difendevano una qpusa giusta. La violenza non giova a nessuno: era una dimostrazione pacifica e solo che ci avessero dato il tempo ci saremmo allontanati. Ho visto un vecchietto cadere e mentre si rialzava e stava raccogliendo il bastone, cadere nuovamente, sospinto brutalmente a terra. Sono cose brutte, che non dovrebbero accadere». Una donna, nel parapiglia, è stata colta da malore ed è stata soccorsa dagli stessi carabinieri. Qualche tempo dopo è stata riaccompagnata a casa. Questo fatto ha ingenerato l'equivoco che fossero stati operati alcuni arresti. In serata il comando carabinieri ha smentito recisamente: niente arresti, neppure fermi. Soltanto qualche persona, stata diffidata sul posto. , una serie di manifestazioni j folcloristiche che danno l'av-1 Allontanati i più riottosi, carabinieri e polizia hanno teso attorno alle ruspe un cordone e le macchine si sono messe in azione tracciando attraverso il bosco comunale una strada. Sono stati abbat-1 futi alberi di ogni genere e la gente, desolata, parla stasera, a questo proposito, di uno scempio. «Oggi — dicono — è ! sfata la volta dell'area di pròprieto comunale, già ceduta] al "consorzio" anche se grava- ! ta dal vincolo degli "usi civici", lunedi toccherà alla nostra terra». E' scesa a Mergozzo un'atmosfera desolata: « Domani \ — ci dice Elsa Oliva, vice pre- ■ sidente della Pro loco — do- j cerano incominciare i tradì- ; zionali festeggiamenti per \ Santa Elisabetta con tutta \ via alla stagione turistica. Abbiamo sospeso tutto: niente ballo popolare, niente pranzo sociale all'aperto. Non ci sarà neppure la mostra fotografica». La signora OUva aggiunge: «Le vicende per l'insediamento industriale hanno anche diviso il paese. Dirò di più hanno eretto barriere tra fratelli, tra padri e figli. Con quest'aria che tira. Mergozzo non sembra neppure più quel ri- idente centro turistico che era sino a qualche tempo fa». Piero Barbe Mergozzo. Dopo l'arrivo dei carabinieri, i mergozzesi assistono al taglio degli alberi nei boschi demaniali dove si dovrà tracciare una strada. La zona dovrà essere diboscata per permettere l'insediamento delle nuove fabbriche (Morea)

Persone citate: Dante Imperiale, Elsa Oliva, Imperiale, Mazzola, Morea, Piero Barbe, Pietro Mazzola, Toce