Banditi entrano nella fabbrica, spianano i mitra e rapinano le buste paga con cinquanta milioni
Banditi entrano nella fabbrica, spianano i mitra e rapinano le buste paga con cinquanta milioni Clamoroso "colpo,, all'Industria Helvetia di Novara, poco prima di mezzogiorno Banditi entrano nella fabbrica, spianano i mitra e rapinano le buste paga con cinquanta milioni In quattro seguono il fattorino mentre torna da una banca - Nel corridoio degli uffici immobilizzano il direttore di produzione e si fanno consegnare la borsa - Poi fuggono su ui uto che li attendeva con un complice - Probabilmente sono stati aiutati da un informatore tanti, destinati alle buste paga, sono stati rapinati da quattro banditi, verso mezzo giorno, negli uffici della «Hel- (Dal nostro corrispondente) I Novara. 27 giugno. Cinquanta milioni in con- vetia», una industria chimica di via del Lavoro 46 che occupa 150 persone. Pochi minuti dopo il «colpo» la polizia ha ritrovato l'auto usata per la rapina ma dei malviventi e del bottino per ora nessuna traccia. Novara, circondata com'è da cavalcavia e passaggi a livello non è la città ideale per le rapine. E in effetti sin qui non se ne sono mai verificate di cosi clamorose. Il centro urbano è presto bloccato e ogni via di fuga ai banditi è preclusa. Il colpo di oggi è stato studiato in maniera da evitare cavalcavia e passaggi a livello, scegliendo un'azienda decentrata del rione industriale Sant'Agabio. Una rapina da manuale. Sono le 11,50 e il fattorino della «Helvetia», Luigi Pallanza, 44 anni. Novara, scende dalla sua «124» parcheggiata sul piazzale antistante la palazzina degli uffici dell'azien- ! I da. Con lui c'è la signora Fio! renza Chiaverano, 32 anni, ca- ; po ufficio contabilità. Proven- i gono dal centro dove hanno ! prelevato presso la Banca Na-1 rionale dell'Agricoltura cin-1 quanta milioni. La signora! aveva già predisposto le buste paga ed il danaro era destinato a completarle. Nell'atrio della palazzina il fattorino e la Chiaverano si dividono: la donna si apparta nella toilette e invita il Pallanza a precederla nel suo ufficio con le due borse contenenti il danaro. «Giunto a metà circa del corridoio — racconta il Pallanza — avverto un certo movimento alle mie spalle. Mi volto e vedo tre individui mascherati ed armati che aggrediscono il direttore di produzione Alberto Montanari. Lo spingono verso di me e lo fanno stendere sul pavimento. Con modi energici e spazientiti mi ingiungono di buttare a terra le due borse con il danaro. Esito e uno di loro preme la canna del mitra sul mio petto». E' affare di un minuto: mentre uno dei banditi armato di un fucile da caccia a canne mozze tiene a bada il Montanari, a terra, l'altro con il mitra controlla il fattorino. Il terzo con una spallata abbatte la porta dell'ufficio cassa. Non c'è nessuno poiché la signora Chiaverano è ancora alla toilette. La cassaforte è chiusa ma arraffa i 50 milioni contenuti nelle due borse e li rovescia in un sacco di plastica nero che si mette in spalla. Tutti e tre indietreggiano lentamente tenendo a bada il direttore generale Giuseppe Ghia, uscito dal suo ufficio e altri impiegati che si affacciano sul corridoio. «Nessuno si muova se gli e cara la pelle» gridano. Sul piazzale c'è una Fiat 125 verde targata Milano con il motore acceso. Con l'autista, anche lui mascherato, parte di scatto. L'allarme è immediato: era già stato dato dal portinaio della ex Rhodiatoce quando aveva visto l'autista mascherato con il mitra ma telefona subito alla questura ed ai carabinieri subito anche il direttore dellUelvetia. Accorrono pantere e gazzelle: posti di blocco vengono istituiti un po' dappertutto. Una pattuglia della squadra mobile trova abbandonata nei pressi della cascina Griffi l'auto usata per la rapina, A ridosso del cascinale scorre l'autostrada Torino Milano. Li vicino c'è pure una piazzuola di sosta. Non v'è dubbio che un complice li aspettava. Si avanza l'ipotesi più che fondata che si siano diretti verso Milano. Alla pe¬ riferia della capitale lombar- ' da viene bloccata un'auto con tre persone sospette a bordo, Non sono però i banditi e vengono rilasciate. ' Una rapina ben studiata nei minimi particolari e portata a termine da gente decisa, non certo alle prime armi, «Gente venuta dal di fuori» abbiamo sentito dire dagli in-1 , quirenti. Probabilmente è co-1 sì ma quasi certamente aveva I I in città un «basista», un infor- ! ! malore che era a conoscenza j I di quanto avveniva allUelve- ! ' tia, delle abitudini del fattori- i : no e degli impiegati. Certa-1 ; mente era a conoscenza che | oggi non solo era giornata di , paga ma che sarebbe stato dij stribuito anche il premio di : produzione, una specie di quattordicesima mensilità, i cosicché il bottino sarebbe ; stato maggiore. p. b. i Luigi Pallanza, il fattorino rapinato (Foto Gio veti) , ' , I ! I ' : ; , j : i ; Il direttore dell'« Helvetia », Giuseppe Ghia, racconta come è avvenuta la rapina
Persone citate: Agabio, Alberto Montanari, Chiaverano, Giuseppe Ghia, Luigi Pallanza, Pallanza
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