Ancora documenti per il "no"

Ancora documenti per il "no" REFERENDUM Ancora documenti per il "no" (Dal nostro corrispondente) Novara, 7 maggio. Ultime battute della campagna elettorale per il referendum caratterizzata, almeno per quanto riguarda Novara, dalla carenza di comizi (sostituiti da dibattiti e tavole rotonde, specialmente da parte dei divorzisti) e da un «fiorire» di documenti, quasi tutti per il «no» all'abrogazione j tcrgcbdella legge Fortuna-Baslini Gli ultimi sono il «manifesto del mondo della scuola» sottoscritto da 313 insegnanti tra i quali alcuni presidi di vari istituti del capoluogo e della provincia; la «mozione» del collettivo della facoltà di Medicina distaccata a Novara; la presa di posizione di mia cinquantina di avvocati di ogni tendenza politica e, infine, una «pronunciai» di 9 degli undici magistrati di Novara. Questi ultimi dicono: «Profondamente convinti dell'utilità della legge Fortuna-Baslini sintomo di civiltà e libertà nonché di adeguata tutela della famiglia, auspichiamo che tale legge non 'venga abrogata». Per quanto concerne gli avvocati, il consiglio del sindacato, già aveva reso pubblico un suo documento che non aveva mancato di suscitare polemiche culminate con le dimissioni di un paio di legali. Adesso, a titolo personale, cioè al di fuori del sindacato e del consiglio dell'ordine, una cinquantina hanno sottoscritto questo documento: «Di fronte alla scelta che viene posta al Paese, i sottoscritti avvocati del tribunale di Novara, nella loro Qualità di operatori del diritto, professionalmente impegnati nell'applicazione concreta della legge Fortuna-Baslini e profondamente convinti della sua utilità ritengono loro dovere dichiarare pubblicamente che voteranno "no" alla abrogazione del divorzio». I 313 insegnanti del «manifesto del mondo della scuola» pronunciandosi contro l'abrogazione della legge sullo scioglimento del matrimonio rilevano che «un primo ed immediato elemento che nella nostra attività educativa si evidenzia è la necessità che il giovane, per condurre una corretta attività scolastica, viva in un ambiente familiare sereno. Da ciò l'esigenza che. profonde ed irreversibili fratture interpersonali, invece di marcire all'interno di un inesistente nucleo familiare trovino una soluzione umana e giuridica capace di consentire l'eventuale ricostruzione di un nuovo nucleo familiare più sereno». II documento prosegue sostenendo che «la famiglia deve essere difesa non attraverso illiberali e anacronistiche imposizioni giuridiche ma rimuovendo. . con una corretta politica sociale, tutte le cause che la deteriorano quali l'emigrazione, il pendolarismo, la miseria o il consumismo alienante, l'emarginazione sociale e culturale, aggravate dalla mancanza di case, scuole, asili nido». «Le nostre preoccupazioni si fanno più vive in quanto la indizione del referendum e la campagna politica che ne è seguita — concludono gli insegnanti — si sono presentati con il segno di una pericolosa manovra che. sotto la ipocrita etichetta della difesa della famiglia, tende a fare arretrare il quadro politico nazionale verso soluzioni autoritarie». Gli studenti di medicina, nel documento del «collettivo» si soffermano a fare considerazioni ' sul significato che, secondo loro, ha assunto il referendum. «E' una grossa mistificazione — sostengono — dire che il 12 maggio gli italiani sono chiamati a pronunciarsi su una legge specifica: è chiaro che chi ha voluto il referendum lo ha fatto per rifiutare il divorzio in sé. indipendentemente dalla formulazione giuridica». Piò avanti affermano: «E' illusorio sostenere che il referendum è solo una scelta per una legge civile e non una scadenza politica: dietro al referendum c'è infatti l'alleanza col msi e anche se ciò non porterà l'inserimento dei fascisti nell'area governativa, condizionerà fortemente, in caso di affermazione antidivorzista, l'asse politico italiano con un evidente spostamento a destra». p. b.

Persone citate: Baslini

Luoghi citati: Medicina, Novara