La Curia non ha preso posizione contro i sacerdoti pro-divorzio

La Curia non ha preso posizione contro i sacerdoti pro-divorzio Nessuna reazione al "documento dei cinquecento,, La Curia non ha preso posizione contro i sacerdoti pro-divorzio "L'Azione", il settimanale d'ispirazione cattolica, parla della polemica con velato distacco: non è scoppiata la "guerra di religione" - Alcune firme sarebbero state carpite? >Dal nostro corrispondentei Novara. 13 aprile. Ad otto giorni di distanza dalla diffusione del documento che. senza mezzi termini potrebbe essere definito «prò Ì^^Lj^^J^ ° T°„S : f"™ >l™'«"a" ^Jr^™™* «J™Tè venuta ' In mancanza di una presa dI Posizione ufficiale era ; ! quanto meno attesa quella uf ! «ciosa del settimanale cattoli : ilo novarese Lozione, diretto! 1J*3 d.ue preti, don Giuseppe : Cacciami e don Germano Zac- ■ cheo. «Sono sacerdoti d'avan-1 guardia — si diceva sino a' oggi in città — vedrete che non perderanno l'occasione per dire la loro». L'attesa è andata in gran parte delusa anche se il prò blema. in punta di penna, l'hanno affrontato, sia pure con un certo distacco. I due «don» (come loro stessi si autodefiniscono» si sono presa i ; la rivincita nel consueto cor-1 . sivo «Spilli» intitolato questa i [ settimana «Safari nelle sacre| sfie». Qui c'è la polemica: talvolta arguta, brillante, ma; che ha il torto di scadere di tono specie quando scende ai personalismi. Prendendo in esame il «Documento dei cinquecento» il | settimanale cattolico ne fa : ; un'analisi obiettiva dividendolo, giustamente, in quattro;I parti. Per quanto riguarda la i prima («L'indissolubilità del:matrimonio è un valore che [deve essere testimoniato e;non imposto») e la seconda I(«Il referendum come proble- ! ma civile e politico») il gior-:i naie non fa obiezioni. Ne fa |invece per gli altri due. Essi !! dicono «che la legge Fortuna-.! Baslini si limita a prendere I atto di situazioni già di fatto ^i compromesse e tenta di porvi jrimedio nei lìmiti del possibi- \le. La legge non è così permissiva da poter provocare una ! vera e propria crisi della fa miglia». (Terzo punto•. L'ultima parte del «Documento dei cinquecento» affer-1 ma il significato politico del ; referendum, dice che distrae i l'attenzione dai più gravi prò- - bUmu che travagliano il Pae-1 ^ inoltre «costituisce l'occa- • s,one per pericolosi sposta- ' menti dell'asse politico o* frendo il pretesto per il colle- d gamento alle forze di destra e consentendo ai fascisti di i reinserirsi come forza deter- minante» «E' su questi due punii — scrive L'azione che si ron-! no registrando le più forti di- \ vergenze e reazioni. Il senso globale del discorso è. dunque, la rivendicazione di una libertà di coscienza secondo cui i cattolici devono potersi] comportare di fronte alla domanda referendaria: il ''sì" o il "no'' non dipendono da motivi di fede sono da pronunciarsi in base a libere ed informate conclusioni di carat- fere sociale, politico e giuridi-ico„ ' ,li settimanale cattolico, a |questo punto, si richiama alle Idichiarazioni fatte dal vesco- jvo tempo addietro (ben pri-jma della pubblicazione del !documento un po' controcor- irente) per concludere che, in idefinitiva, si rivendica una li-!berta di coscienza già chiara-1mente dichiarata dal vescovo. !Qualche cosa di più, intesa ' come presa di posizione, la si i trova qua e là nel corsivo ' «Spilli» di cui abbiamo detto, j Riferendosi ai firmatari del i documento è detto per esemI pio: «Per carità. Hanno di| chiarato di volere fare una I scelta libera di coscienza su ; un tema opinabile di ordine ' civile e politico e non siamo i certo noi a contestare questo l loro diritto. Il confronto de\ mocratico verte, caso mai. ; sulle motivazioni discutibili [della scelta. Ma è certo H prosegue il corsivo — che per » I i firmatari il documento in- j tendeva essere, nel clima di \ > pluralismo post-conciliare.1. ! una sana espressione laica, ì un'occasione di disintossica- i | rione dal clericalismo sempre j in agguato». j La conclusione è, owiamen- j te, polemica: «Siamo spiacen-1 ! ti ma non possiamo offrire la : j notizia, da taluni attesa: che j ' ™Jtr,? £r»rnJJC°PPÌata l<1 : : 971el\nl™f£ ma„ari ^ i in^t.n™ f^?i«l^,o ! in buona fede, nessuno parla più. Nemmeno il settimanale cattolico, anche se l'occasione ! per polemizzare al riguardo , era più che buona. II «caso» è ; noto. Non appena il documen: to «dei cinquecento» è appar: so sui giornali con i nomi di ; coloro che l'avevano sotto| scritto, qualcuno si è fatto | avanti per dire che il docu! mento non l'aveva firmato e neppure letto. La prima smentita ufficiale è venuta da 1 Parte di don Enzo Tipaldi, | ; Parroco di Mozio di Crodo. i Cosa era accaduto? Che \-\ te- - malica divorzista era stata di- ! 1 scussa da un folto gruppo di ! • sacerdoti a Villadossola e che ' mo"i si erano espressi per la formulazione, appunto, di un documento. Forse, tra questi, c'era an i cne don Tipaldi che ora con testa, criticando qualche «evi dente ingenuità» e dicendosi fermamente contrario all'ulti- ! ma Parte prettamente politi- \ ca- p. b. ; : ! ■ 1 ' i I | I ; ' i l \ ; [I > ! ì | j ! j ' : i ! Il parroco di Mozio, Ezio Tifoidi, che viene indicato come uno dei firmatari del documento: « Non è vero afferma - non ho firmato»

Persone citate: Baslini, Cacciami, Enzo Tipaldi, Ezio Tifoidi, Germano Zac, Mozio, Tipaldi

Luoghi citati: Crodo, Novara, Villadossola