Davanti a tutte le chiese il documento pro divorzio

Davanti a tutte le chiese il documento pro divorzio Firmato da 508 cattolici tra cui 24 preti Davanti a tutte le chiese il documento pro divorzio Gli autori invitano a "considerare il referendum un problema civile e politico al quale rispondere nel rispetto della libertà di coscienza" (Nostro servizio particolare, Novara. 6 aprile. Domani mattina davanti alle chiese di tutta la diocesi sarà diffuso il documento, che abbiamo pubblicato ieri, con cui un gruppo di 508 cattolici, tra cui 24 preti, prende posizione di fronte al referendum. Parlando della indissolubilità del matrimonio, il manifesto afferma che «tale valore è tanto più efficace in quanto venga testimoniato, non imposto » e invita i credenti a considerare il referendum un problema civile e politico al quale rispondere nel rispetto delle libertà di coscienza. Questa pubblica presa di posizione ha provocato scalpore dando l'avvio a quella battaglia che, nonostante tutte le raccomandazioni, a Novara divamperà come una contesa elettorale. «Non è nostra intenzione creare scandali — hanno dichiarato Ada Pagnucco e Giuliano Allegra che fanno parte del gruppo promotore dell'iniziativa — ma soltanto presentare il problema nelle sue giuste dimensioni L'adesione che abbiamo avuta dai parroci è stata spontanea perché lo stesso voto dovrà essere spontaneo e non presentato e richiesto nel timore di Dio». Ma non c'è dubbio che l'iniziativa di rivolgersi ai passanti davanti alle chiese sollecitandoli a meditare sull'importanza della risposta che si accingono a dare chiedendo che la legge del divorzio sia abrogata o invece accettata, è attesa con viva curiosità. A Novara a favore della indissolubilità del vincolo si sono già pronunciati molti esponenti democristiani, dall'onorevole Scalfaro al senatore Benaglia in prima persona, per finire ai parlamentari Giordano e Zolla, all'assessore regionale Botando, al sindaco Leonardi ed altri notabili facenti capo a quella che è considerata la «destra» del partito che in provincia di Novara è in maggioranza. Del referendum si era interessato anche «Stampa Club» (un organismo voluto dai giornalisti novaresi ma poi abbandonato per l'ingerenza politica che ha falsato le sue origini) con un dibattito tra Gabrio Lombardi e Aldo Boneschi, il primo fautore del «si» all'abrogazione della legge ed il secondo del «no». Dal canto suo la Curia tace. Il suo bollettino «L'Azione» non ha preso posizione, ignorando completamente gli episodi della campagna prò e contro. Nessun cenno sui discorsi di Scalfaro e Benaglia, sull'incontro di «S'^mpa Club» e del «Documento». Secondo le disposizioni impartite dal vescovo, monsignor Aldo Dal Monte, la Curia non deve intervenire ma mantenersi estranea a vari movimenti. Il giornale aveva fatto un breve cenno sabato scorso rispondendo alla lettera inviata dal movimento sociale-destra nazionale a tutti i parroci, lettera intesa a creare un blocco | unitario favorevole al «Si». Ma ora è ritornato il silenzio. La presenza dei 24 preti tra i firmatari avrebbe messo il giornale in grave imbarazzo, nonostante la riconosciuta modernità dei due «don» che lo dirigono. 1. ].

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