Si espande l'industria dei rubinetti però mancano operai per installarli

Si espande l'industria dei rubinetti però mancano operai per installarli Grave problema sulla sponda occidentale del Cusio Si espande l'industria dei rubinetti però mancano operai per installarli La produzione è aumentata ma c'è carenza di personale specializzato - A S. Maurizio d'Opaglio ci sarebbe lavoro per cinquecento dipendenti - Difficoltà anche per gli insediamenti San Maurizio d'Opaglio. 22 marzo. «Boom» nell'industria delia rubinetteria sulla sponda occidentale dei lago d'Orta. Negli ultimi mesi le esportazioni •sono aumentate, dall'estero giungono alle fabbriche continue richieste. Esistono tuttavia gravi problemi di espansione che frenano un ulteriore incremento della produzione. A San Maurizio d'Opaglio troviamo Pier Luigi Trattini; coi fratelli Renato e Giuseppino ha fondato un complesso industriale di grande rilievo: artigiani negli anni '60. i Frattini hanno realizzato il nuovo stabilimento nel 1971; 80 operai in fabbrica, più del doppio fuori, considerando quelli che lavorano presso aziende artigiane specializzate nella pulitura. Hanno installato re-: centemente tuia macchina di fabbricazione tedesca che ; produce automaticamente sei ; ritoni per rubinetti nello spa- ; zio di un minuto: «Fa il lavo-1 ro che potrebbero fare 6 operai» afferma il meccanico Aldo Poletti. nativo di Opagliolo, da dieci anni coi Frattini.: Anche qui affiorano con | ima certa drammaticità i prò- blemi sulla mancanza del personale e sulla qualificazione: ' «Abbiamo tentato di realizza- ' re una scuoia per qualificare gli operai, ma fra noi ìmpren- ' citori 7ion è stato trovato accordo. Ma non basta qualificare chi produce il rubinetto — conclude Pier Luigi Frattini — è necc>.-,urio fare le scuole anche per gli installato'': perché difficilmente, oggi. in città, si trova un buon idraulico impiantista». Sulla collina m frazione Pianelli vi è il nuovo stabilimento dei fratelli Pettinaroli. Giuseppe e Mario: ri si fabbricano prodotti in bronzo e in ottone e si fonde il bronzo con un sistema tutto particolare con una sabbia che viene importata dalla Germania; cento operai e impiegati, ciclo completo della lavorazione dalla fusione al finissaggio. «Potremmo assumere altre 50 persone — ci confida Laura Fortis. eheTia' condiviso coi Pettinaroli tutto il processo evolutivo dell'azienda — ma non abbiamo la possibilità di insediarli. L'azienda avrebbe costruito in proprio case per lavoratori, il Comune ha dato il consenso purché si costruisse nella brughiera e cioè troppo lontano da qui». Vi sono fabbriche tecnologicamente avanzate, con macchinari modernissimi installati e non funzionanti a tempo pieno, vi sono commesse per l'Italia e per l'estero che non possono essere evase. La produzione va bene, il mercato «tira», ma localmente vi è una crisi- di saturazione dovuta soprattutto alla mancata realizzazione di quei servizi sociali per omissioni dalle quali non vanno immuni le pubbliche amministra- rioni. Bisogna altresì conside-rare lo sfrenato individuali- smo che. potrebbe dirlo il sociologo, rappresenta il motivo dell'esplosione esasperata, in chiave di manifestazione esteriore del benessere, delle privazioni e delle rinunce degli anni dell'incubazione e del decollo, quando gli imprenditori di oggi erano dei modestissimi artigiani, se non addirittura operai nelle fabbriche di Gozzano, Omegna e Pogno. ' t«In questa zona ci sarebbe lavoro subito per cinquecento operai, se ve ne fossero di di \ sponibili», dice Vittorio Arondo, medico a San Maurizio d'Opaglio, già primatista provinciale dei 100 metri piani attorno al 1942. E' in questa zona dal 1955: «Vi sono molti problemi insoluti, come Quello delle fognature che manca- ' no. Ma non mi serubra che Qui si- riva male. Vi è stata in questi ultimi, anni una forte immigrazione, l'integrazione dei meridionali coi nativi e avvenuta senza scosse: direi che vi sono famiglie di meri- ' dionali che possono essere citate ad esempio di laboriosi- j tà: fra di essi ormai ri sono \ imprenditori piccoli e medi, j .bravi e preparati quanto i lo- \ cali ». Sulla carenza di personale; concorda anche Renzo Cimberio, ragioniere, contitolare della ditta Cimberio Giacomo j e figlio, tifoso milanista, che; manifesta anche perplessità j circa gli sviluppi futuri dell'azienda chiusa su tutti i lati nel centro abitato. «.Voi arremmo il terreno per ampliarci — afferma Giovanni cM«cVcp—gmqes Fortis ruomettiere da ouan- do aveva dodici anni, ora ne! ha 71 — ma non possiamo perché il comune considera zona agricola auesto terreno ì confinante con la fabbrica ». i Ci rechiamo ad Alpiolo do-! ve abita Remigio Allegri, qua- ! rantenne. artigiano pulitore con quattro operai nella fab-1 brichetta, lavora naturalmen-; te per conto di altre imprese, 'comunista, è sindaco di San Maurizio d'Opaglio dal 1966: «Abbiamo un piano di fabbricazione con regolamento ediVizio del 1971. adottato dal consiglio comunale: il piano prevede — precisa il sindaco — una lottizzazione nella re- gione Brughiera per insedia- \menti artigiani e industriali e'quindi dalla lottizzazione è Iesclusa l'edilizia abitativa. Ma '.stiamo preparando un piano, di re edilizia economico-popola-'. in zona centrale, per fare I in modo che l'operaio quando lascia la fabbrica non se ia reda sempre davanti». A San Maurizio d'Opaglio con 2700 abitanti vi sono oltre duecento fabbriche; entrano ogni giorno più di 500 pen- dolati dai comuni vicini. «La Gescal è lenta nelle decisioni '. — conclude Allegri —. ha una ■■ politica che non è al passo ' con la speditezza con cui sii marcia aziende in questa zona. Le, vogliono svilupparsi. ' ma la mano d'opera dove la prendiamo e dove sistemiamo le famialie degli operai? Perì noi il discorso della Brughie- \ ra è valido: vi sono circa 150 jmila metriquadrati di terreno - a disposizione per gli insedia- \ menti industriali. Non vi è i piit spazio per quelle aziende j che vogliono espandersi re-1 stando nel concentrico ». \ Romolo Barisonzo j Pierluigi Frattini ' j \ j \ ; j ; j ! ì i ! ! San Maurizio d'Opaglio. Giovanni Fortis, uno tra i più anziani rubinettai, insegna ad un giovane apprendista i segreti del mestiere in una fabbrica (Foto Giovetti)