È riuscito a portar via a Ravenna le ossa dei santi Julitta e Quirico

È riuscito a portar via a Ravenna le ossa dei santi Julitta e Quirico | A Cavagliano di Bellinzago festa organizzata dal parroco È riuscito a portar via a Ravenna le ossa dei santi Julitta e Quirico Le reliquie erano contese da altre duecento parrocchie - Don Gavinellì (che ha più di 70 anni) ha agito con diplomazia e l'urna, arrivata in gran segreto, è ora nella chiesa della borgata di cui i martiri sono patroni Cavagliano, 20 marzo, i Religiosità e folclore, ini questi giorni, a Cavagliano. > una frazione di Bellinzago:1 sono giunte da Ravenna, dove riposavano vicino alla tomba di Dante Alighieri, le ossa di due mirtiri cristiani. Julitta e '• Quirico. Saranno riposte in, una cripta nella chiesa della ; borgata, che è dedicata ap-\ punto a questi due santi. | Promotore della trastazione, che provocherà senz'altro un poco d'invidia nei parroci delle altre duecento chiese italiane dedicate ai due santi, è don Pietro Gavinellì. ultrasettantenne, e da 36 anni parroco di Cavagliano. «Julitta e| il figlio Quirico — raccontai don Gavinellì — discendevano da una-delle migliori famiglie di Iconio, in Grecia. Per le persecuzioni degli imperatori Diocleziano e Massimiano furono costretti nel 303 a rifugiarsi in Selucia, poi a Tarso, in Ciucia. Quando furono trascinati in tribunale e s' seppe che erano cristiani furono condannati a subire il martirio, con maglie di ferro e pece bollente. Dopo il supplizio i due corpi furono recuperati da due ancelle di Julitta, lavati e sepolti. A Ravenna si trovavano da trecento anni». Il parroco di Cavagliano sapeva che le reliquie dei santi j carrai suoi concittadini avevano avuto sepoltura a Ravenna, in una chiesa dei Carmelitani, San Giovanni Battista, e si recava spesso in questa città, a rendere loro, omaggio. Con una lettera indirizzata al vescovo della città romagnola riusci ad ottenere le preziose reliquie. Ma tenne la cosa nascosta per] mesi, preparando da solo l'organizzazione della festa Ed infatti l'altra sera, dalla cascina Bettoli, su un trattore sul quale si trovavano quattro ragazze del paese vestite con abiti romani, sono state trasferite, . percorrendo un tratto di statale 32, le reliquie nella chiesa del paese. Sul trattore erano anche i due padrini. Serafino De Paoli e Mariano Cerni, che reggevano l'urna. Scortavano il carico i centurioni: Filippo Felini, Giorgio Benedetti, Roberto Tosi. Egidio Benedetti e Maurizio Serioni. Quindi la polizia stradale e le autorità, fra cui monsignor Francesce Franzi, vescovo ausiliario di Novara, e il sindaco di Bellinzago, Nuvolone.. «Era uno spettacolo suggestivo — commenta don Gavinellì —. Le ragazze che in corteo cantavano, la borgata sfavillava di luci nell'ora notturna, mentre spari e botti accoj glievano i resti dei santi in piazza». L'arrivo a Cavagliano dei resti dei martiri Julitta e Quirico ha coinciso con un'altra tradizionale festa, quella della borgata chiamata «del cucu». Il cucù è un piccolo dolce che l'altra sera, benedetto dal vescovo monsignor Pranzi, con una candela ricordo, è stato distribuito ai presenti. n. g. Cavagliano. La Centuria romana (Filippo Felini, Giorgio Benedetti, Roberto Tosi, Egidio Benedetti e Maurizio Se rioni) che hanno scottato le reliquie dei martiri cristiani

Luoghi citati: Grecia, Novara, Ravenna