Nel Novarese il consumo di benzina ha subito un calo del trenta per cento

Nel Novarese il consumo di benzina ha subito un calo del trenta per cento Primi bilanci e considerazioni dopo due mesi di austerità Nel Novarese il consumo di benzina ha subito un calo del trenta per cento Così affermano i gestori delle pompe anche se i grossisti sono di parere contrario - Superate le difficoltà per assicurare il riscaldamento -11 guaio più grosso riguarda i ristoranti tipici: è scomparsa la clientela (Dal nostro corrispondente) Novara, 7 febbraio. Come vanno le cose a due mesi di distanza dall'entrata in vigore dei provvedimenti per l'austerità? Fare un bilancio non è facile, tali e tante sono le contraddizioni. La misura che più ha colpito è il divieto alla circolazione festiva delle auto private. L'intento era di risparmiare carburante. L'esperimento è stato positivo? Le grandi compagnie di distribuzione dicono di no. Dati alla mano, dimostrano che in dicembre è stata venduta benzina in ragione del 25 per cento in più rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente; percentuale pressoché rispet-i tata a gennaio. Ma eccoci alla prima contraddizione: alle stazioni di servizio ci dicono: «Con la chiusura al sabato pomeriggio e alla domenica, abbiamo perso dal 25 al 30 per cento». Torniamo dal grossista e ci spiega: «E' questione d'intenderci. Se si fa riferimento alle punte massime di vendita dei mesi estivi, certo un calo c'è stato, ma il confronto va fatto con i parametri stagionali o. meglio ancora, mensili». Sarebbe come dire che, nonostante l'austerity, si consuma di più. Ma anche nel fare quest'affermazione bisogna stare at-i tenti: il discorso vale per le j grosse compagnie, quelle cioè | die non hanno mai lasciato «a secco» le loro pompe di distribuzione alle quali hanno attinto, oltre alla solita clientela, coloro che non trovavano benzina dai fornitori abituali. A questo punto le statistiche vanno a farsi benedire e può valere un ragionamento che ci ha fatto un «benzinaio» della periferia. «In genere — ha spiegato —. l'automobilista medio faceva due rifornimenti: uno per i suoi piccoli spostamenti durante la settimana, l'altro per le gite domenicali. Adesso questo secondo rifornimento è saltato perché la festa non si può circolare». Tentare di tirare le somme, è arduo: la logica è dalla parte del benzinaio anche se la grande distribuzione non ha certo bluffato con i suoi dati. Va rilevato, infatti, che a dicembre e a gennaio non sono molti coloro che vanno in gita domenicale; che in un anno il «parco macchine» è aumentato anche in provincia di Novara (di qui l'aumento di consumi); che, infine, un raffronto sarà possibile fra qualche mese con il ritorno della stagione alle gite abituali. Ma allora sarà in vigore ancora il divieto? Sempre in tema di carburante, passiamo al gasolio. quello impiegato per il riscal- damento. Tenuto conto del-l'interscambio con l'olio combustibile a causa della trasformazione di parecchi impianti, ne è già stato distribuito quanto l'inverno scorso che, si fa rilevare, è stato più rigido. Difficoltà di approvvigionamento ce ne sono state parecchie perché, anche qui, le grandi compagnie hanno dovuto provvedere a quelli che con una certa arguzia vengono definiti «orfanelli». Chi sono costoro? I clienti abituali di grossisti medi che quest'anno, per le difficoltà di mercato, sono scomparsi. In prefettura, una fonte certo non sospetta, ci spiegano che questa scomparsa ha creato agli inizi grosse difficoltà: «Le grosse compagnie provvedevano ai loro clienti abituali trascurando gli orfanelli. Ciò, non per cattiva volontà ma perché di fronte alle pressanti richieste davano la precedenza a chi era solito fornirsi presso di loro. E ave- va fatto la regolare prenota- zione». La prefettura è intervenuta stabilendo delle priorità: «In-nanzitutto per scuole, ospeda- li e uffici pubblici, poi per gli alberghi, specie quelli delle stazioni alpine, e infine, an- che per privati. Difficoltà ce ne sono ancora, ma le preoc- cupazioni di alcuni mesi fa sono finite». Tra gli altri provvedimenti imposti dall'austerity, c'era all'inizio la chiusura di cine- ma e pubblici esercizi alle 23, una misura che aveva solleva- to un'ondata di protesta e ap- punto per questo successiva- mente modificata. Qualche in- toppo ha pure provocato la chiusura di uffici ed enti pub- blici alle 17, ma anche in que- sto caso ci si è presto abituati, così come per la chiusura dei negozi alle 19. Il guaio grosso riguarda i ristoranti ti pici della cintura e della provincia. La loro fortuna poggiava si può dire esclusivamente sul ritrovato gusto perla cucina da parte dei nova re- si che avevano preso a fre- quentare questi locali nei giorni festivi. Il blocco delle auto ha fatto completamente scomparire questa clientela e proprio i ristoranti che anda- vano per la maggiore rischia no la paralisi. In questa crisi rischiano di cadere le centi- ! Qualche riunione è «saltata», naia di locali dei nostri lnghi, delle vallate, della zona colli-nare se il divieto alla circola- zione festiva della auto non dovesse, con U prossimo apri- le esserà revocato le. essere revocato. Concludiamo con una nota curiosa e polemica insieme. 1difensori della natura, quelli di «Italia Nostra», non aven- do una sede propria avevano to) vato ospitalità presso gli littici di via Ravizza dell'Ept. Si riuniscono una volta la set- tiroana, di sera. L'Ept è unente pubblico e, con tutta la buona volontà di questo mon- do, deve fare osservare la di- sposizione, se non proprio della chiusura alle 17 per lo meno quella di spegnere aquell'ora la luce elettrica. j ! ! i >poi gli «ecologi» di «Italia No-stra» hanno trovato la solu-zione: si riuniscono al lume di candela. Piero Barbe , Una domenica a Novara: al piccolo trotto in piazza Martiri (Foto Giovetti)

Persone citate: Foto Giovetti, Piero Barbe

Luoghi citati: Italia, Novara