A Borgosesia evitano di parlare della serie C anche se la promozione sembra a portata di mano di Lorenzo Del Boca

A Borgosesia evitano di parlare della serie C anche se la promozione sembra a portata di mano Continua la serie di risultati positivi della compagine granata A Borgosesia evitano di parlare della serie C anche se la promozione sembra a portata di mano Staccata di appena due punti dalla coppia di testa, la squadra può farcela a recuperare - In svantaggio contro l'Albenga domenica è riuscita ad acciuffare il pareggio negli ultimi minuti - Un club che è seguito da molti tifosi 1 'Dal nostro corrispondente) 'Borgosesia, 28 gennaio, j «7/ Borgosesia quest'anno è fortissimo. I giocatori sono affiatati tra di loro, scendono in campo decisi a vincere e janno punti su punti. In queste condizioni nessun risultato è impossibile, anche il passaggio alla serie C è un'even¬ j tualità». Chi parla è il presi J dente del club valsesiano, l'in • dustriale Gianni Portalupi, . che dopo aver calcato per an- 1 ni i campi di Coggiola, Ponzo- ne e dello stesso Borgosesia come promettente terzino, si e ora accollato il compito di condurre la squadra del cuore alla conquista di ambiti traguardi. Anche i due «vice». Remo Piarmi e Mario Maiolo, sono moderatamente ottimisti circa il futuro della compagine, che milita con successo nel torneo di serie D. Staccata di appena due punti dalla coppia di testa Albese e Junior Casale, l'equipe granata può farcela a recuperare le lunghezze di svantaggio. «Il calendario — avvertono i tifosi — ci è favorevole. E', come si dice in gergo, in discesa: tre incontri in casa, uno solo esterno, contro la Biellese». E davanti al pubblico amico, il Borgosesia non ha mai sfigurato. Domenica, contro l'Albenga quando le cose si stavano mettendo male, è venuta fuori questa carica che impone ai giocatori di accontentare sei» pre i loro sostenitori. Cosi è venuto fuori il pareggio, anche se in extremis e con un po' d'affanno. «Sono cose che capitano — dice un tifoso — sono partite che nascono male e finiscono peggio, ma non per questo si deve parlare di calo del Borgosesia. La squadra è una splendida realtà e ci dà grandi soddisfazioni». La serie C, insomma, è a portata di mano; tutti credono che l'impresa sia possibile, ma un certo timore impedisce loro di sbilanciarsi in pronostici troppo ; azzardati. Si preferisce paria• re del «massimo risultato», dell'«ambito traguardo», della « grande soddisfazione», senza I tirare in ballo direttamente il passaggio alla categoria supe- riore. Non è tuttavia un exploit inaspettato. La saggia campagna acquisti è stata impostata proprio per questo: per consolidare le file di un club già forte. Ceduti Zabotto e Penso ' al Varese, è arrivato dalla i stessa società Somaschini. Vecchi, detto «cavallo matto», è stato acquistato dalla Pro Patria; Baracco e Mollo sono in comproprietà con il Torino e il portiere Scarpinello con la Juventus. Frigiolini è ritornato dal servizio militare in tempo per ritrovare il posto in prima squadra. I nuovi si sono ben amalgamati con il resto della squadra. Il porta c'è sempre Manchi, borgosesiano purosangue, che milita da otto campionati nell'equipe valsesiana. La retroguardia è sorretta da Cribro, capitano, un altro veterano, e da Rigiretti, che non concedono respiro agli avversari. All'attacco, poi, un trio di veri «bomber»: Zossi, Marnati e Bertocco, pure di Borgosesia, scelto tra l'altro a far parte della selezione per la nazionale di quarta serie. L'acquisto più importante, però, deve essere stato l'allenatore Giancarlo Amadeo, un «vecchio leone» che dopo avere militato come giocatore nelle file del Legnano, del Vigevano e della Pro Patria per diciotto armi, ha esordito come trainer nell'Arona, dopo di che è passato a Borgosesia. «Non resta che recriminare su alcuni punti persi — afferma il mister —, come quelli di Casale, dove fummo sconfitti negli ultimi minuti di gioco per un rigore che non c'era. Quella partita ci è costata il primato in classifica». Ma i tifosi sono convinti che ci sarà il tempo per portarsi in testa. Ci credono ferma [ mente e ogni domenica, pun j tuali, sono sul campo con . bandieroni e campanacci per sostenere i loro beniamini. ì C'è il «Borgo club Montrigone», che si «sistema» sulle tribune; sul prato, invece, i frequentatori del bar Bretagna, organizzato dal proprietario Roberto Grisolito. Per le trasferte addirittura non ci sono pullman sufficienti per tutti e in molti devono restare a casa. «Per noi rum c'è austerità — dice il presidente Portantini —.Lo scorso campionato i biglietti venduti erano trecento circa per ogni domenica, quest'anno, invece, arriviamo a duemila-duemilacinquecento. La squadra gira, fa risultati e vengono volentieri a vederla anche dai paesi vicini: Grignasco. Serravalle e Varallo». E' insomma, anche un impegno di prestigio per la Valsesia che fino ad ora in campo calcistico è sempre stata una «Cenerentola». C'è soltanto il Borgosesia, che, tra l'altro, finora si è quasi sempre piazzata tra il sesto e il settimo posto in classifica, in condominio con altre compagini. Solo una volta si è insediato al quarto posto e quest'anno i dirigenti tentano il colpaccio. L'unico problema è quello della tenuta: il campionato è ancora lungo e si può «scoppiare» anche a poche battute dalla fine. Un'eventualità che i dirigenti e i giocatori non vogliono prendere in considerazione, pronti a incoraggiarsi dopo un errore e altrettanto solleciti a complimentarsi con il I compagno che ha indovinato | il passaggio giusto. E finora i [risultati hanno dato loro ra| gione. Lorenzo Del Boca Borgosesia. Tre giocatori granata in campo per la partita contro l'Albenga, con l'arbitro e un guardalinee (Foto Negri)

Luoghi citati: Arona, Borgosesia, Casale, Coggiola