Ultimatum di genitori a Bogogno orario unico o classi senza allievi

Ultimatum di genitori a Bogogno orario unico o classi senza allievi NOI! C'è pace nel mondo della SCUOla novarese Ultimatum di genitori a Bogogno orario unico o classi senza allievi Ieri 39 ragazzi su 60 sono rimasti a casa - E' l'ultimo atto di un braccio di ferro che dura da mesi - Rinviata a Domodossola la riapertura delle elementari del centro: non c'è abbastanza nafta per il riscaldamento iNostro servizio particolare, \ bogogno. v gennaio. il.d.b.i II mondo della scuola novarese quest'anno j non ha pace. Si sciopera an-l che alle elementari; nel pome- i riggio, infatti, a Bogogno sol- i tanto 21 dei 60 alunni si sono ! presentati alle lezioni, gli altri sono rimasti a casa: i genitori non hanno voluto saperne di mandarli a scuola. Una presa di posizione cosi j decisa che è l'ultimo atto di ! un braccio di ferro che dura j ormai da molti mesi, da quando cioè è stato chiesto ! con un referendum di sosti-, tuire all'attuale orario diviso ', quello unico. «Ci sono per noi tante difficoltà — spiegano i i genitori —; si tratta di accompagnare i nostri figli al .mattino e al pomeriggio. Per quelli che abitano lontano dal centro i disagi sono ancora maggiori, c poi è pericoloso mandare i bambini avanti e indietro quattro volte al giorno». La scuola elementare di Bogcgno, inaugurata quattro anni or sono, ospita infatti alunni di una zona vasta. Vengono anche dalle frazioni Arbora, Montecchio, Novella e Case Nuove, che in genere distano dal paese un paio di chilometri. All'inizio dell'anno la popolazione scolastica è stata invitata a scegliere una soluzione alternativa: 31 famiglie hanno optato per l'orario unico, 27 per quello diviso, ddue si sono astenute. Una decisione che affianca Bogogno a tutti gU altri comuni del circolo didattico che già adottano l'orario unico. Ma per tre mesi, nonostante il parere degli interessati, le cose non sono cambiate. «1 voti non si discutono — continuano a dire i genitori — la maggioranza è esigua, ma se il risultato fosse stato diverso noi non avremmo protestato. Pretendiamo pertanto di essere accontentati». La pratica dev'essere finita in qualche cassetto e dimenticata. «Ho scritto una lettera al Provveditorato — spiega il sindaco Maurizio Sacco — dando parere favorevole per l'orario unico. Di più non potevo fare». A Bogogno invece sono convinti che se il primo cittadino avesse caldeggiato la richiesta, a quest'ora la vertenza sarebbe già stata risolta. E non a caso quando vogliono definire il suo comportamento dicono che è come Pilato. Sacco è invece convinto che il problema non lo riguarda, che sia compito di altri sbrigare la faccenda e quando qualcuno lo interpella sulla questione, dice: «£' già un po' che si rivolgono a me ! in merito». Il direttore didattico tergiversa; ha paura di scontentare coloro che ancora sostengono, anche senza troppo calore, l'orario diviso. Sono i genitori che lavorano nelle fabbriche della zona e si sentono più tranquilli se il figlio è a scuola. «Bogogno tuttavia — commentano alcune madri — non è un paese dove i bambini sono abbandonati. C'è sempre un nonno, uno zio o un parente che possono aspi- ì tare i ragazzi per qualche \ ora». Argomentazioni che devono ! avere convinto molti a tre mesi dal referendum, se oggi sono stati 39 gli alunni che : hanno disertato le lezioni. Al- i cuni genitori prima delle va-1 canze natalizie erano stati rnnpanppsgalizsdgg| chiari: «Se non saremo anco-, ra ascoltati, terremo a casa i nostri figli. E' un ultimatum». Puntualmente la loro minaccia è stata messa in atto e promettono di non mandarli a scuola finché la vertenza non sarà risolta. Sull'esito, pochi si azzardano di fare pronostici. «Ci sarà dato presto l'orario unico», affermano gli ottimisti; «Sì», ribattono altri, «ma sarà forse una cosa lunga». Oggi però è arrivata in municipio una comunica-1 zione del direttore didattico,' secondo il quale non ci sono difficoltà a realizzare il progetto della maggioranza. I giovani scolari, anziché frequentare le lezioni dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 con va| canza il giovedì, lo farebbero dal lunedi al sabato dalle 820 alle 12^0. «Ma occorre ancora ranno a caso anche domani». — conclude la lettera — il be- j neplacito del provveditore, che lo potrà dare dopo aver j sentito il parere della commissione provinciale scolastica ». Da Novara la risposta arriverà tempestivamente o si farà attendere ancora molto tempo? «Se non hanno fretta loro — concludono gli inte- ressati — noi ne abbiamo an-j cora meno: i nostri figli reste-, La riapertura delle I gennaio. Domodossola, 7 (a. v.) scuole elementari del centro (primo circolo) è stata rinviata perché non c'è più nafta per il riscaldamento. Lo ha comunicato l'amministrazione comunale che conta di ricevere il rifornimento di combustibile in tempo per riapri- re le elementari mattina. jj piano predisposto dal co- mercoledì n0 lavorato». A causa del mancato arrivo della nafta, gii stessi uffici comunali sono parzialmente al freddo, ma tutto dovrebbe tornare alla ^rn? ^ *° * zione desta del combustibile non mune prevedeva due rifornimenti per le elementari, a settembre e alla fine dell'anno. Secondo gli uffici comunali quest'ultimo rifornimento non è finora stato possibile «perché le raffinerie non han- Sempre secondo l'ammini- strazione municipale, la situa- negli preoccupazioni „„j. , . . „.,.-■ istituti medi superiori cittadi-ni, mentre alle elementari del rione Cappuccina e alle medie Ungaretti e Giovanni XXIII «stanno per esaurirsi le scor-1 te di gasolio». Secondo stime ufficiose, il fabbisogno nelle scuole cittadine per superare j ! l'inverno è di 35 mila litri di gasolio e 250 quintali di nafta, j «E' una situazione abba- ; stanza fluida — si dice negli uffici del comune — che può . precipitare nel giro di un j paio di giorni o può risolversi j entro la fine di questa setti- mana. Le imprese distributri-t ci di combustibile ci hanno > comunque fornito ampie assi- j curazioni per i rifornimenti j agli istituti scolastici». i Verbania. 7 gennaio, i (a.c.) Riapertura normale, stamane, per tutti gli istituti scolastici, elementari, medie e superiori, a Verbania. La «Befana» ha infatti portato, an ranno sufficienti a garantire il riscaldamento almeno sino a sabato. Intanto, stamane nelle ele mentali si è registrato un cer to numero di assenze, soprat tutto al San Giuseppe, dove molti ragazzi sono stati tenuti a casa dai genitori convinti che l'istituto fosse senza ri- scaldamento. che se in extremis, il gasolio indispensabile. Dodicimila li- tri soltanto, ma equamente suddivisi tra i sei istituti sa- ! i j j , i | ; I | ì i Bogogno. Ieri in classe alle elementari gli allievi erano a ranghi ridotti: 21 su 60. I genitori li hanno tenuti a casa per ottenere che sia istituito l'orario unico (F. Negri)

Persone citate: Case Nuove, Giovanni Xxiii, Maurizio Sacco, Montecchio, Negri, Pilato, Sacco, Ungaretti