Piano per l'edilizia scolastica

Piano per l'edilizia scolastica Illustrato ieri a Novara al Consiglio provinciale Piano per l'edilizia scolastica In esso sono indicate le esigenze indilazionabili che l'Amministrazione intende affrontare con i propri mezzi finanziari, con una sorta di programmazione a breve termine - La suddivisione della Provincia in "distretti scolastici" approvata dai consiglieri all'unanimità (Dal nostro corrispondente) Novara, 26 novembre. Il Consiglio provinciale, a parte il rapido esame dei pochi, argomenti del giorno, si è quasi esclusivamente occupato, oggi, dell'edilizia e del funzionamento delle scuole di sua pertinenza, vale a dire istituti tecnici e licei scientifici. Facendo ricorso a soluzioni di ripiego (frequente è il ricorso all'affitto di edifici privati), in provincia di Novara è assente il fenomeno dei doppi turni, ma l'amministrazione provinciale, cosi come ha già fatto-il Comune (in città, nel giro di un mese sono entrate in funzione due nuove scuole medie e il liceo classico) guarda al futuro. La giunta, avvalendosi degli studi compiuti dalla commissione Istruzione, ha varato un «piano» che e stato illustrato dall'assessore Giancarlo Ce resa. In esso sono indicate le esigenze scolastiche indilazionabili che l'amministrazione intende affrontare con i propri mezzi finanziari, con una sorta di programmazione a breve termine. «Nel fare ciò — ha tenuto a precisare l'assessore — siamo partiti da alcuni presupposti: definizione dei comprensori scolastici, per operare secondo i concetti, del distretto; superamento del campanilismo per evitare dispersioni e inutili doppioni; relativa diffusione dei bienni per gli istituti tecnici industriali, in vista dell'obbligo scolastico sino a 16 anni». Ma non sono solo queste le «premesse»: si è tenuto conto di tanti altri elementi. Che, per esempio, la popolazione scolastica, solo per quanto concerne gli istituti di pertinenza della Provincia, è aumentata quest'anno di 550 allievi; che per alcune scuole cosiddette «distaccate» si è giunti al completamento dei corsi. Nella sua relazione, teresa, dopo aver passato in rassegna la situazione di ciascuna scuola sottolineandone carenze ed esigenze, ha definito quali sono gli interventi più urgenti, quelli cioè dà programmare già con il bilancio del 1974. Come s'è detto, la «visione» del problema è fatta per zone o «distretti». Per quanto concerne quella di Novara, la questione più grossa riguarda il liceo scientifico. «Occorre una nuova sede — ha sostenuto l'assessore — capace di ospitare 1300 studenti e per questo bisognerà prevedere in bilancio un primo stanziamento di circa un miliardo». Costruendo il nuovo liceo si risolverebbe il superaffollamento del «Mossotti» che ospita attualmente i corsi per ragionieri, per geometri, oltre ai giovani dello «scientifico». Poiché per l'istituto tecnico «Maglieri e tessili» e per «L'Agrario» già è prevista la nuova sede, basterà ristrutturare «L'Omar» perché la zona di Novara possa dirsi sistemata. Per il «distretto» di Borgomanero-Arona, l'Amministra zione provinciale intenderebbe raggruppare in. un «cen- tro scolastico» le scuole al servizio dei due centri. «Servirebbero almeno due edifici — ha detto Cere sa — ma per ora prevediamone uno, mettendo in bilancio mezzo miliardo». Quanto alla zona OmegnaVerbania, le necessità sono molteplici. Si prevede tuttavia, di stanziare per il pros¬ simo anno, 200 milioni per il liceo scientifico e 400 milioni per gli istituti tecnici. Per Domodossola, infine, tenuto conto che già è in costruzio ne l'istituto tecnico, la sola esigenza è quella del liceo scientifico per il quale si prevede di stanziare 200 milioni. A conti fatti, sono due mi¬ liardi e 300 milioni che, se inseriti nel bilancio di un solo anno, rappresentano una bella somma, per questo l'assessore ha avanzato la prò posta che siano invitati anche i comuni ad intervenire integrando eventualmente il fabbisogno. Nel dibattito che ha fatto seguito alla relazione, Ceresa, sono intervenuti diversi consiglieri. Tutti, anche quelli dell'opposizione, hanno approvato la suddivisione della provincia in «distretti scolastici» e il discorso in questo senso portato avanti dall'assessore. Il de Borgna, tuttavia, ha criticato le scelte fatte dalla giunta per quanto concerne la suddivisione per zona di quei due miliardi e 300 milioni. «A Novara — ha detto — mancano alll'incirca 900 posti e si prevede di spendere un miliardo; a Omegna-Verbania ne risultano mancanti 750 e si stanziano 600 milioni; a Domodossola, per una carenza di 50 posti, 200 milioni. Non avrei nulla da eccepire, se non constatassi che per il distretto Arona-Borgomanero, dove la necessità è di 1300 posti, si prevede uno stanziamento di soli 400-500 milioni». Cerasa gli ha risposto che il mezzo miliardo riguarda la costruzione della prima delle due scuole necessarie, dato che non è possibile pre¬ vederle entrambe nel bilancio dell'anno prossimo. Dal canto suo, il comunista Muratore (preside di un istituto tecnico) si è espresso, a que sto riguardo, così: «Più che di una giustizia distributiva, qui il discorso va impostato sui miliardi che si propone di mettere in bilancio». Del problema, ovviamente, se ne riparlerà in occasione della presentazione del bilancio di previsione. Piero Barbe Novara. Il consigliere provinciale Pier Giorgio Borgna L'assessore Ce resa

Persone citate: Borgna, Ceresa, Mossotti, Muratore, Pier Giorgio Borgna, Piero Barbe