La crisi comunale ad Arona

La crisi comunale ad Arona Dopo le dimissioni di Pietro Sorisio da Sindaco ì La crisi comunale ad Arona "Entro quindici giorni sarà risolta" assicura Sandro Lanzanova, capogruppo della de - I socialdemocratici sono meno ottimisti - "Non ho niente da dire, né voglio alimentare polemiche" dice Tex primo cittadino - Guido Lucchetta, di Forze Nuove, sembra il successore (Dal nostro inviato speciale) Arona, 12 settembre. «Entro 15 giorni la crisi apertaéi con le dimissioni del sindaco, Pietro Sorisio — dice il capogruppo consiliare de, Sandro Lanzanova — sarà risolta». I socialdemocratici, che affiancano i democristiani nell'amministrazione del i Comune, non sono cosi otti- j misti., «E', nostro preciso intendimento — aggiunge Lanzanova — ricomporre nel più j breve tempo possibile la ' Giunta comunale e riprendere il lavoro con serenità». Ieri sera c'è stata una riunione dc-psdi e i primi hanno detto chiaramente che quanto è accaduto deve essere considerato un fatto intemo del loro partito e che la vita politico - amministrativa continua sulla falsariga del passato con la sola surroga del professor Sorisio. Ad eleggere il nuovo sindaco sarà il Consiglio comunale che si pensa di I convocare per il 24 settembre. | A decidere la data dovrà essere la Giunta e i socialdemocratici alla riunione vogliono essere presenti. Il guaio è che uno dei loro due assessori, Gianmario Paracchini (vicesindaco) è da ieri in clinica per un intervento chirurgico e Mario Barberis parte dopodomani per un periodo di cura. La data del 24 settembre rischia perciò di «saltare». La de aronese, comunque, è decisa a voltare pagina e a dare alla città un nuovo sindaco. Chi? Due sono i candidati, ma c'è anche un «outsider». Lanzanova dice che quanto prima il direttivo cittadino e il gruppo consiliare del partito prenderà una decisione. Tra il dottor Pietro Aghemio, ginecologo, della corrente scalfariana di «centralità democratica» e il cavalier Guido Lucchetta, pensionato delle Ferrovie dello Stato, di «Forze nuove», che sono i «papabili» potrebbe uscire il nome nuovo: Giuseppe Adamo, consulente del lavoro, scalfariano. Oggi, chi gode dei favori del pronostico,vè il cavalier Lucchetta, che con le dimissioni del professor Sorisio e per l'assenza del vicesindaco, di fatto esercita le funzioni di primo cittadino sedendo permanentemente o quasi in municipio. Ad Arona la polemica per le dimissioni imposte al sindaco è vivace. Il professor Sorisio, preside del liceo «Fermi», non ha avuto esitazioni nel motivare la sua rinuncia: l'ha detto a chiare lettere «aderendo alle disposizioni del mio partito». Ma adesso non parla. Impegnato negli scrutini degli esami di riparazione del suo liceo (per la verità non si è mai allontanato da Arona in questi giorni) non rilascia dichiarazioni: «Non no niente da dire, né intendo alimentare polemiche» è tutto quanto siamo riusciti a strappargli. Parlano, però, i suoi amici, coloro che politicamente gli sono più vicini e non nascondono una profonda amarezza. Dei 13 consiglieri de al comune di Arona, sei sono seguaci di Scalf aro (centralità democratica), quattro sono di «Forze nuove» e tre, compreso Sorisio, fanfaniani. In questa cittadina, più che altrove, il divario di «corrente» (per non dire l'attrito) è qualche cosa' di tangibile e, forse, di deleterio. C'è tutta una serie di episodi piccoli e grandi fatti di «ripicche», alcune delle quali recenti, come l'elezione di un assessore con i voti anche idei comunisti, a dispetto di quello designato dalla maggioranza. Episodi che possono ripetersi in occasione dell'elezione del nuovo sindaco, o (come paventano i socialdemocratici) più avanti quando si tratterà di votare il bilancio: i fanfaniani che hanno visto il loro «leader» locale costretto a dimettersi, potrebbero vendicarsi facendo venire meno la maggioranza. Democristiani e socialdemocratici, infatti, sono in tutto 17 e il voto dei tre è fin troppo evidente che è determinante. Alla luce di questi fatti le dimissióni imposte a Sorisio, potrebbero apparire come una «operazione maldestra». Perché, allora, è stata attuata? Se l'interessato non rilascia dichiarazioni, parlano — come abbiamo detto — i suoi amici. Spiegano che quando si è trattato di affidare la progettatone del Palazzetto dello Sport con annessa piscina, anziché rivolgersi ad un ingegnere del posto, il sindaco ha preferito, nonostante le sollecitazioni, scegliere altrove. Dicono che per l'ampliamento di via Piave, Sorisio non si è arrestato nemmeno davanti all'esproprio del terreno di un esponente locale del suo partito. Aggiungono che anche per l'apertura al traffico nei due sensi di viale Ferrini, si sono dovute superare difficoltà. L'assessore Giovanni Tri- cotti, della stessa corrente di Sorisio, dice: «Lo hanno accu- sato di immobilismo ed e una assurdita dal momenta che propria in guesti ultimi tern- pi sono stati varati e magari gia appaltati lavori per 700 milioni: Palazzetto dello Sport, piscina, piccola circon- vallazione, collettore delle fo- gnature e cimitero». Lanzanova taglia corto alle polemiche: «Al di la di illazio ni e speculczioni politiche, le decisioni adottate dal mio partito fdimissioni del professor Sorisio) hanno inteso promuovere un rinnovamento della conduzione dell'amministrazione comunale al fine di raggiungere una maggiore e più incisiva intesa e potenziare la collaborazione tra i rappresentanti dei partiti in seno alia Giunta». Piero Barbe i j j ' I | II dlt Ahi (i idi) il li Lbtt Chi di d il id? II dolt. Aghemio (in piedi) e il cavalier Luccbetta. Chi dei due sara il nuovo sindaco?

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