Geloso della moglie accoltella il figlio che era accorso in difesa della madre

Geloso della moglie accoltella il figlio che era accorso in difesa della madre A Cavaglio Spoccia è stato arrestato sotto l'accusa di tentato omicidio Geloso della moglie accoltella il figlio che era accorso in difesa della madre E' un contadino che lavora nei boschi per là Forestale - In paese lo conoscono per un tipo autoritario che vuol essere sempre obbedito in famiglia - Il ferito se la caverà in pochi giorni - A Gravellona ubriaco nei guai per una rissa (Dal nostro corrispondente) Cannobio, 16 agosto. (a.c.) Tentato omicidio, in frazione San Donnino di Cavaglio Spoccia, in valle Cannobina. Accusato è il contadino Ambrogio Zanoni, 57 anni. All'origine una discussione scoppiata in casa della famiglia Zanoni. Le versioni sono parecchie; quella raccolta dai carabinieri afferma che ieri, a tarda sera, Ambrogio Zanoni, rientrato forse dopo aver bevuto un bicchiere di troppo, ha cominciato a inveire contro la moglie, Maria Bertolozzi, 55 anni. L'uomo, a sentire quanto si dice in paese, l'avrebbe rimproverata di non averlo seguito a una sagra paesana. «E' un geloso, lo è sempre stato — ha raccontato un vicino — e per nulla fa scenate e grida. Ieri sera, il litigio è salito di tono. Il figlw Pietro, di 26 anni, che era nella sua camera al piano superiore, ha gridato che la smettessero, prendendo le parti della madre, poi è sceso attraversando al buio il terrazzo dal quale si entra in cucina. Ed è qui che il padre, che aveva in mano un coltello, lo ha colpito, per fortuna soltanto al braccio destro e neppure in modo grave, tanto che è stato lo stesso ferito a disarmare il padre. Subito dopo, il fratello minore, Silvio, di 15 anni, e la madre sono corsi a telefonare ai carabinieri, che sono arrivati nel giro di un quarto d'ora. Il maresciallo e due militi, subito dopo avere rintracciato il feritore, che si era rinchiuso in un locale a pianterreno, nella sua abitazione, lo hanno condotto in casema, mentre il ferito è stato accompagnato in ospedale». Dice il maresciallo Falcone: «Ho deciso di arrestarlo subito dopo aver interrogato lui, il ferito, i familiari, e aver anche veduto il luogo del feri- mento. Lo Zanoni, vibrando il colpo al buio, avrebbe anche potuto uccidere. Per me, l'imputazione è di tentato omicidio». Lo Zanoni è un contadino che compie anche lavori di rimboschimento alle dipendenze della Forestale. In paese lo conoscono tutti. «E' un uomo scorbutico, che in famiglut vuole sempre avere ragione e pretende che tutti gli obbediscano. Altrimenti, alza la voce e minaccia», affermano, ma aggiungono anche di non credere che l'uomo volesse uccidere o anche solo colpire. Il feritore è da mezzogiorno nel carcere di Verbania. In procura è stato portato anche il coltello, che ha una lama di quasi 25 centimetri, che gli Zanoni usavano per affettare il pane e i salumi. Le condizioni del ferito sono ottime: guarirà in dieci giorni. Maria Bertolozzi ha confermato ai carabinieri il suo rifiuto a seguire il marito alla sagra: «Ma l'ho fatto senza acredine — ha precisato — solo perché da cinque giorni è deceduto un mio parente e mi sembrava inopportuno andarmi a divertire». Gravellona, 16 agosto. (f.m.) Un bicchiere di troppo bevuto alle festa dell'«Unità» è costato caro ad un operaio di 22 anni, Guido Sicilia, Omegna, via Cave 8. E' stato arrestato dai carabinieri per aver provocato una rissa nella quale tre compagni sono rimasti feriti. L'episodio è avvenuto ieri alle 20 a Gravellona, in località Pineta, all'imbocco del ! ponte sul fiume Toce. Il Sicilia, già in evidente stato di euforia, è arrivato alla festa e si è subito diretto verso il banconiere chiedendogli di riempire un calice di vino. Quest'ultimo, però, viste le condizioni dell'operalo, ha rifiutato di servirlo, ed è subito scoppiato il pandemonio. Mentre accorrevano i carabinieri, il commerciante Leandro Garoncini e due suoi amici, Mario Boriolo e Fausto Spadacini, sono rimasti feriti nella rissa. Le «camere di sicurezza» della nuova caserma dei carabinieri sono state cosi inaugurate. In mattinata Guido Sicilia è stato portato in carcere a Pallanza ma in seguito è stato scarcerato. L'imputazione è di ubriachezza molesta e lesioni.

Luoghi citati: Cannobio, Cavaglio Spoccia, Omegna, Pineta, Sicilia, Verbania