"Da tranquillo paese in riva al lago, Mergozzo diventerà sobborgo industriale di Verbania?,,
"Da tranquillo paese in riva al lago, Mergozzo diventerà sobborgo industriale di Verbania?,, Un milione e mezzo di metri quadrati a disposizione della Montedison "Da tranquillo paese in riva al lago, Mergozzo diventerà sobborgo industriale di Verbania?,, E' questo il timore di parte della popolazione dopo che il piano di fabbricazione dell'architetto Nosengo è stato accettato Specialmente tra gli anziani legati alla loro terra, c'è ehi dice che "il paese è stato venduto per alzata di mano" - Ma per gli ex operai della Rhodiatoce il sorgere del nuovo complesso rappresenta la speranza di ritrovare presto lavoro e sicurezza (Nostro servizio particolare) Mergozzo, 8 agosto. Con l'approvazione del nuovo regolamento edilizio il comune di Mergozzo ha detto si al piano di ristrutturazione della Montedison che potrà quindi costruire nella «piana del Toce» il nuovo grande complesso che si sostituirà alla «Rhodiatoce» di Verbania. L'area di un milione e mezzo di metri quadrati è pronta grazie al voto degli otto consiglieri che hanno avallato le proposte del «Consorzio del jToce» del quale fanno parte, j oltre al comune di Mergozzo, | i comuni di Verbania, Ome] gna, Gravellona e Baveno.. La seduta di ieri sera è stata abbastanza tranquilla, an¬ che se numerosi appartenenti all'una o all'altra fazione si erano dati convegno, all'interno e fuori del nuovo palazzo comunale di Mergozzo. Vi erano gli operai della «Rhodia», favorevoli al piano che avrebbe loro salvato il posto di lavoro, o quanto meno evitato una più disagevole dislocazione della fabbrica, e quel- I li di Mergozzo, cioè gli anziani contadini attaccati alla lo- ' ro terra, che si ritenevano «derubati» dei loro campicelli. Nell'aula consiliare non c'è stata battaglia: soltanto i consiglieri di minoranza Maestroni. Brasanti e Munegatti con il vicesindaco Bertinotti (che dirigeva la seduta per l'assen- i za del sindaco dimissionario Pierino Scuri hanno cercato una via d'uscita che salvasse il salvabile, chiedendo persino l'annullamento della seduta per ricomporre la Giunta, privata dell'apporto del sindaco. Il consigliere Braganti ha affermato: «Stasera si decide il destino di Mergozzo: o continuare la sua tranquilla esistenza o diventare il sobborgo industriale di Verbania: Dai banchi della maggioranza comunista non è venuta nessuna risposta e il vicesindaco, Sergio Bertinotti, ha messo in votazione il nuovo regolamento edilizio che era stato studiato dall'architetto Nosengo. E' stato approvato con 8 voti favorevoli, 4 contrari e una astensione. A questo punto parte del pubblico ha applaudito e parte è ammutolita: le ultime speranze di salvare i terreni erano naufragate. Un vecchietto si è fatto largo tra la folla ed ha esclamato: «Abbandonate la gente vecchia con 24 mila lire di pensione e gli portate via tutto. Vergognatevi: C'è stato un momento di tensione e dall'altra par| te è venuta la risposta, non I certo febee, di un giovane j operaio: «Io ho una vita davanti, e lei solo tre giorni. Che cosa vuole ancora?: Questo cinico botta e risposta, per fortuna isolato, ha dimostrato la grave frattura che esiste a Mergozzo su que sto problema. Per la prima volta nella loro storia, gli abitanti del capoluogo avevano «legato» con quelli della frazione di Braccìno ma la stretta di mano non è servita a evitare che «un paese intéro fòsse venduto con una semplice alzata di mano: Questa frase è circolata insistentemente ieri sera tra gli anziani abitanti del j paesino che volevano a tutti i costi restare fedeli alle loro tradizioni di scalpellini e contadini. Si tratta di oltre 300 persone che saranno costrette a ce i dere i terreni al consorzio del Toce. Il primo è stato il Comune. Appena votato il primo punto ] all'ordine del giorno è stato approvato il secondo (alienazione terreni comunali) che sanciva la vendita di 470 mila ettari quadrati di terreno comunale al prezzo complessivo di circa 53 milioni: 41 lire al | metro quadro per i terreni a I bosco e 79 lire per quelli a j prato. Anche qui la discussio' ne è stata brevissima e porta¬ ta avanti soltanto dalla minoranza che ha preteso fosse messo a verbale l'impegno del consorzio a restituire i terre ni se entro il 1978 non saranno stati usati. Per l'altro milione di -metri quadrati il prezzo dovrebbe aggirarsi sulle 300 lire al metro, una cifra che non soddisfa i proprietari costretti a cedere, in molti casi, l'unica loro risorsa. Ieri sera a Mergozzo si è deciso la vita di un paese e l'operazione è arrivata in porto tra polemiche e contrasti che non accennano a placarsi. La piccola località, che si adagia sulle sponde del laghetto, non ha mai avuto risorse per mettersi in evidenza e qualche sfogo turistico si è notato solo a Braccìno, cioè in una zona lontana dalla Valle del Toce. L'insediamento di una grossa industria nel territorio comunale, osservano alcuni, potrebbe anche non essere un «disastro» ma anzi, con gli anni, contribuire alla rinascita della località. Se è vero che il comune si è spogliato di tutte le aree disponibili, è anche vero che domani la Montedison potrebbe collaborare per la creazione di una entità commerciale a fianco di quella industriale, per la presenza di 4 mila lavoratori che arriveranno ogni giorno nel territorio di Mergozzo. Il sacrificio di oggi (che non sarà presto digerito e provocherà certo innumerevoli ricorsi) potrebbe quindi essere ricompensato domani con un rilancio economico di tutta la zona. Liliaiiu Laurenzi Mergozzo. Gli operai della Rhodia applaudono l'approvazione del piano di fabbricazione che per loro significa la certezza di riavere il posto che hanno perduto a Verbania j i ] |I Mergozzo. Tra il pubblico alla seduta del consiglio comunale, molte erano le donne, per alcune delle quali la decisione significherà la rinuncia alla terra (Giovetti!
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