Le città a misura dei ragazzi
Le città a misura dei ragazzi Studenti delle medie hanno scritto al giornale Le città a misura dei ragazzi Con i temi che ci sono stati consegnati dal provveditorato agli studi, esamineremo Comune per Comune problemi e carenze, così come li denunciano i più giovani cittadini - Piacevole scoperta: a scuola c'è vivo interesse per la vita amministrativa pubblica - Com'è un sindaco visto da vicinò? - Gli elaborati saranno premiati (Dal nostro corrispondente) Novara, 8 agosto. «Questa è la nostra città» era il tema che l'anno scorso «La Stampa», d'intesa con il provveditore agli studi, aveva proposto nelle medie della provincia. Scrivete a scuola una lettera al giornale sui problemi cittadini che vi interessano o che volete vedere risolti. Sceglieremo i temi migliori, li pubblicheremo e premieremo gli autori. . L'iniziativa aveva riscosso, come già abbiamo avuto occasione di. sottolineare, un largo successo.1 ' GU elaborati sono stati accuratamente selezionati dagli insegnanti e dai presidi che li hanno poi inviati al provveditorato agli studi. Il tempo è passato ma, forse tra altre pratiche che attendevano di èssere sbrigate, anche gli elaborati dei ragazzi che si era¬ no impegnati a studiare a fondo la loro città, sono rimasti nei cassetti del Provveditorato. Ci sono stati consegnati soltanto da poco, prima.che il provveditore professor Barbero cedesse il posto a un nuovo provveditore, il profes- a o à i e l o i o a a sor Leopoldo Gagliardi. Ecco perché vi parliamo solo ora di un concorso che era stato accolto con vivo interesse. Nei prossimi giorni pubbUcheremo, divisi per città, i temi che ci sono stati scritti dai ragazzi. Un'apposita giuria sceglierà poi i migUori: distribuiremo libri in premio e un gruppo di ragazzi verrà invitato a venire in visita al giornale, ospite de «La Stampa». GU studenti hanno preso sul serio la tematica della loro città: sindaci, e amministratori pubbUci ci avevano detto di essere stati favorevolmente sorpresi (qualcuno addirittura impressionato) per l'interessamento dei giovani. «Venivano in municipio e volevano sapere tante cose: come e di guanti membri è composto il consiglio, chi sono gli assessori e che cosa fanno, quali sono i problemi del comune e quali difficoltà incontriamo per portarli a soluzione. Qualche ragazzo "scendeva più in profondità su talune questioni, polemizzava con accenti critici''». Questo ci siamo sentiti dire da più di un sindaco e da alcuni segretari comunali: «Siamo stati messi letteralmente in croce» ha sottolineato qualcuno. «Questa è la mia città» può sembrare un tema facile per ragazzi di 13 e 14 anni che frequentano la media. Non lo è, invece, se interpretando lo «spirito» con il quale U concorso è stato bandito, non ci si é impegnati a descrivere semplicemente un centro abitato, ma a raccontare la vita, enunciarne i problemi, dire delle carenze e delle aspettative. Ed è questo che hanno fatto i nostri ragazzi. Del resto la .scuola moderna educa i ragazzi anche sulle forme amministrative deUe città. I giovani deUe medie oggi-sanno chi è U sindaco, conoscono il nome degU assessori, e i loro compiti. Di recente una scolaresca con la sua insegnante ha fatto j le ore piccole al Broletto per seguire, in un momento molto, delicato, la seduta del consiglio wwniiiwb-, di Novara: Durante una breve sospensione della seduta, le ragazze <si trattava di una classe femminile) hanno chiesto di conoscere personalmente il sindaco. Ezio Leonardi si è intrattenuto cordialmente con loro: «Ho anch'io un ragazzo della vostra età — ha detto — e sono contento di vedere che vi interessate dell'amministrazione della vostra città». Poi ha risposto a tuia infinità di domande, alcune, ma solo apparentemente, banaU, postegU una dopo l'altra con il ritmo di una mitragliatrice. Ma accanto alle questioni puramente amministrative, gli studenti del nostro concorso ne hanno «scovato» di impensabili legate, a volte, non solo alla vita di una città, ma di tutto un comprensorio. Ih uno dei temi, per esempio, abbiamo 'Ietto delle preoccupazioni di uno studente nel caso che una qualsiasi calamità colpisse l'Ossola. «Dàlia Valle Formazza di Ornavasso — scrive — ci sono soltanto sei vigili del fuoco. Ma gli ossolani si sono battuti per l'autostrada Voltri Sempione: è da tanti anni che qui l'aspettiamo e non arriva mai». A .Verbania i giovani lamentano la mancanza di una piscina comunale, si preoccupano del loro domani «perché c'è crisi occupazionale» e si interessano del problema ecologico con particolare riferimento aU'mquinamento del lago. Un tema, quest'ultimo, soUevato anche dagli studenti del bacino del Cusio. Uno studente di Trecate definisce la «sua» città «esempio eloquente di trasformazione industriale» e di questa situazione cita i vantaggi ma anche gli aspetti negativi. Molti dei problemi citati nogU elaborati sono comuni a un po' a tutti i centri: i giova- niriCsvm«rtnUqp ni desiderano più palestre e impianti sportivi, luoghi di riunione tutti per loro. Una ragazza deUa VaUe Cannobina parla del suo paesino con un amore commovente. Lo descrive minuziosamente, ne esalta le bellezze. «Afa — scrive — il turista arriva, guarda attorno estasiato e se ne va perché non ci sono attrezzature ricettive». Un'altra ragazza, di Novara questa volta, si occupa del problema degU anziani, deUe carenze assistenziali e dice: «Tocca a noi giovani portare avanti il discorso e risolverlo perché siamo i vecchi di domani». Alcuni degU elaborati sono di gruppo (pochini per la verità) e la visione di una tematica si dilata per U contributo di idee diverse. Molti di questi temi, dopo U vagUo della giuria, saranno in parte pubbucati con la citazione del nome, cosa che oggi, in questa rapida rassegna non abbiamo voluto fare. Certo il contributo di idee è notevole: questa nuova generazione, al di là deUe critiche non sempre serene, ha idee chiare, il che lascia bene sperare per le città di cui sono cittadini. p. b. Il sindaco di Novara è un buon papà Novara. La famiglia del sindaco Ezio Leonardi, al completo. Da sinistra: il padre, Paolo, Massimo, la signora Lidia. Il sindaco, quando è a casa, dimentica le preoccupazioni di pubblico amministratore per essere solo un buon padre
Persone citate: Barbero, Cannobina, Ezio Leonardi, Ietto, Leopoldo Gagliardi
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