Pertini: "Siamo pronti a difendere la libertà che abbiamo raggiunto,,

Pertini: "Siamo pronti a difendere la libertà che abbiamo raggiunto,, Alla cerimonia svoltasi doménica a Romagnano Sesia Pertini: "Siamo pronti a difendere la libertà che abbiamo raggiunto,, Il presidente della Camera, proclamato "comandante partigiano onorario dei garibaldini", ha sottolineato i motivi di malcontento "che hanno rinvigorito la mala pianta del neofascismo" (Dal nostro corrispondente) ' Romagnano, 9 luglio. Migliaia di partigiani a Romagnano per festeggiare l'onorevole Sandro Pertini, presidente della Camera, nominato «comandante onorario dei garibaldini valsesiani». Sono venuti ì combattenti dì tutti i fronti, con il loro bagaglio di ricordi, te medaglie e le bandiere. All'invito, rivolto dall'Anpi e dal Municipio, hanno risposto non solo dalla provincia ma anche da luoghi notevolmente distanti. Fra le bandiere dei comuni ai Borgosesia. Varallo, Omegna, Oleggio e Villadossola. hanno fatto spicco quelle di Torino, Milano, Bergamo. Savona, Parma, Vercelli, presenti con le rispettive delegazioni. C'era anche il gonfalone della «Repubblica dell'Ossola» carico di medaglie conquistate in tante battaglie. Da Miazzina, sul Lago Maggiore, sono giunte le «collaboratrici», una quindicina di donne nel tradizionale costume del paese. In testa Maria Mariella, .sempre pronta durante la guerra, quando occorreva nascondere qualche profugo o salire sulle montagne per portare medicinali e rifornimenti'. Ha scritto un diario sul quale, giorno per giorno, compaiono le azioni compiute dai partigiani e dai fascisti, dal 1943, anno di formazione delle brigate garibaldine, alla fine del conflitto. «M'hanno chiesto di pubblicarlo — dice J con orgoglio — ma non lo cedo, lo tengo per me». C'era anche Caterina Renolfi, il volto scavato dal dolore: per Romagnano è diventata il simbolo di tante madri private dei figli. Carlo e Giacomo, i suoi due figli, furono trucidati dai nazifascisti. Al primo, appena quindicenne, spararor no una notte a bruciapelo, mentre si trovava ancora a letto. Il secondo, 21 anni, mori in un combattimento a Milano. La giornata romagnanese s'è iniziata con la deposizione di una corona di alloro sul monumento ai caduti. Poi il sindaco di Varallo, Peretti, ha consegnato all'onorevole Pertini un distintivo d'oro all'ordine della Resistenza. Il ricoscimento è stato istituito éconsiglio della valle e il 9 embre sarà conferito an al presidente della Repubblica, Giovanni Leone, in ocdelia sua visita, incenzo Moscatelli e Gerardo Gastone, hanno poi nominato il presidente'della-Comsra, «comandante dei loro partigiani». Il sindaco Arienta infine, ha conferito all'onore^ vote Pertini. là cittadinanza onoraria di Romagnano. Il presidente della Camera ha quindi pronunciato il suo discórso. «La Resistenza ha tre nomi— ha detto tra l'altro — Cuneo! la Bisalta e la Valsesia. Fin dal '43 si è costituito in questa zona un centro unitario con il preciso intento di liberare la vallata. I presidi sono crollati ad uno ad uno, fino alla battaglia del 16 marzo 1945, quando anche da Romagnano furono cacciate le truppe fasciste». ' Settemila furono i partigiani valsesiani arruolati, quattromila i combattenti, 726 le vittime. Pertini ha poi commemorato coloro che hanno dato la vita per un ideale di libertà, ha ricordato il suo compagno di carcere, Antonio Gramsci ed ha invitato ad un minuto di silenzio in memoria del senatore scomparso, Pietro Secchia. il presidente della Camera ha infine accennato anche alle difficoltà politiche che lasciano insolute le riforme più. importanti come quella della cosà, della scuola, della sanità «Sono motivi di malcon tento — ha detto — che han no rinvigorito la mala pianta del neofascismo. E' malinco¬ ndgp nico doverne ancora parlare, dopo due anni e mezzo di guerra e dopo venti anni di esperienza. Purtroppo è ima realtà, ma certamente siamo pronti a difendere ancora quella libertà che abbiamo conquistato con tanti sacrifici». I. d. b. ' e l a Romagnano. Il presidènte della Camera Pertini durante