Aggredirono il negoziante d'alimentari che li aveva sorpresi a rubare in casa

Aggredirono il negoziante d'alimentari che li aveva sorpresi a rubare in casa Tre giovani valsesiani saranno processati in assise per rapina i Aggredirono il negoziante d'alimentari che li aveva sorpresi a rubare in casa L'episodio il 14 marzo scorso a Grignasco - Il tribunale di Novara ieri ha dichiarato la propria incompetenza ed ha rimesso gli atti al pm - Altri processi: un anno a un aronese che rubò un portafogli (Nostro servizio particolare). Novara. 19 giugno. Dovranno comparire in corte d'assise tre giovani accusati di aver rapinato, il 14 marzo di quest'anno, un negoziante d'alimentari di Grignasco. Sono Carlo Rasetti, 24 anni, via delle Fontane 69, Borgosesia, Francesco Zombo, 23 anni, via delle Fontane 34, Borgosesia e Luigi Giannazzo, 26 anni, Ponzone di Tri vero, n tribunale di Novara (presidente Fanelli, p.m. De Felice) che avrebbe dovuto giudicare stamane, dopo poche battute! ha dichiarato la propria incompetenza ed ha rimesso gli atti al pubblico ministero. I tre saranno rinviati a giudizio non per rapina impropria ma per rapina aggravata. A: momento dell'episodio il. terzetto fu sorpreso dalla stessa vittima, il commerciante Giuseppe Teruggi, 57 anni, Grignasco, con negozio in via Massara.. Mentre stavano rovistando nella camera da letto (dopo aver rubato un mangianastri, una cinepresa, 5 mila lire) rincasò il proprietario. «Vidi la luce accesa e la porta aperta — ha detto — pensai subito che ci fossero dei ladri». La moglie si attaccò al telefono per avvertire i carabinieri mentre il Teruggi ingaggiò una furibonda lotta coni ladri. «Nonostante i miei conquantasette anni — ha raccontato il Teruggi — non mi lasciai impressionare, tenendo loro testa per qualche minuto». Il commerciante, pur colpito da pugni e calci, riusci ad aggrapparsi alle gambe di uno dei giovani lacerandogli i calzoni. Sopraffattolo, i tre riuscirono a fuggire dalla finestra. Due, il Rasetti e lo Zumbo, furono trovati dai carabinieri in un bar poco discosto dall'abitazione del Teruggi. Il Giannazzo fu arrestato un mese dopo. In aula il Rasetti ed il Giannazzo hanno negato ogni addebito. «Non sono mai entrato in quel bar — ha detto il Rasetti — e neppure mi sono incontrato con gli altri». . n Giannazzo. in preda ad una crisi nervosa, è scoppiato in lacrime: «Sono innocente — ha detto rivolgendosi al presidente — qualcuno mi ha denunciato per vendicarsi di me. Ho avuto una vita difficile, sono stato al riformatorio, i miei sbagli li ho sempre pagati. Mi sono sposato a 19 anni ed ora ho famiglia In questa storia non c'entro per niente, datemi almeno la libertà provvisoria, devo pensare a mia moglie e ad un figlio». Prima che il dibattimento continuasse con l'escussione dei testi, il p.m. ha contestato ai tre giovani l'aggravante della rapina, richiedendo al tribunale di rinviare il processo per incompetenza. La richiesta è stata accolta, mentre è stata respinta l'istanza dVube^Wovvk)ria*presen-tata dai difensori — Movimentato . episodio stamane nell'aula del tribunale. Un giovane, condannato ad un anno di reclusione per furto, ha dato'in escandescenze urlando all'indirizzo dei giudici' «Mi state condannando ingiustamente, me la pagherete tutti». Poi, mentre veniva amj manettato e portato in carcere, ha cercato'di sottrarsi al controllo dei carabinieri. La scena è durata una decina di minuti, ripetendosi nei corridoi del palazzo di giustizia. Alla fine è stato ricondotto alla ragione. Protagonista Umberto Gigliotti, 32 anni. Arona. via Dante Alighieri. Era accusato di aver rubato un portafogli. Vittima Bruna Tarditi, una pensionata di Borgomanero, via Arona 11. Il fatto accadde il 30 marzo di quest'anno, al mercato di Borgomanero. «Non è vero niente — ha detto l'imputato — stavo facendo un giro tra le bancarelle per comprarmi un peno di scarpe». La pensionata si accorse e della sparizione del portafogli (contenente 30 mila lire) subito dopo che un giovane, le era passato accanto dando imo strattone alla borsa della spesa. Il Giglioni fu subito fermato, ma prima che giungessero i carabinieri si disfece del portafogli nascondendolo sotto una bancarella. — E' stato assolto, perché il fatto non sussiste e per mancarti"! di querela, un giovane di Cellio (Vercelli). Giampiero Gilodi, 25 anni, accusato di atti osceni e libidine nei confronti di una ragazza di Borgosesia, Maria Stella Mascheri, 13 anni. li Cotto risale alia vigilia di Natale dello scorso anno. Secondo il capo d'imputazione, la Mascheri, che aveva chieste un passaggio in auto, fu aggredita dal Gilodi il quale cercò di usarle violenza. •«Stavo andando dalla sarta — ha raccontato la giovane — ed approfittai di quel passaggio. Il Gilodi, anziché dir-i gere l'auto verso Grignasco, girò verso il santuario di Boca fermandosi in una stradina di campagna. Qui mi mise le mani addosso». «Non è vero — ha ribattuto ! il giovane — la ragazza è scesa dalla macchina mentre era ancora in movimento, quindi non ebbi neppure il tempo di toccarla. La trattenni temendo che si facesse male. Lei mi schiaffeggiò ed io risposi con un sonoro ceffone». g. f. q. Novara. Da sinistra, Luigi Giannazzo, Carlo Rasetti e Francesco Zumbo (Giovetti)