La cena dell'amicizia a Momo

La cena dell'amicizia a Momo Torino, la Val d'Aosta e il Monferrato presenti con i "tastevin n La cena dell'amicizia a Momo Piemonte ghiotto ha radunato al "Macallè", attorno ai due fratelli Zuin, un folto pubblico di intenditori e di buongustai - Da Chioggia al Novarese : una storia esemplare di laboriosità - Bagnato di Sizzano, un risotto con salsa di tartufi di alta scuola (Nostro servizio particolare) Momo, 16 giugno. La Valle d'Aosta, il Monferrato e il capoluogo, Torino, hanno mandato i loro ambasciatori a Momo, nel Novarese, alla cena di Piemonte ghiotto che si è svolta al Macallè. Un appuntamento di amicizia tra Giannino Zuin e i suoi amici tastevin Gian Franco Gracchini di Aosta, Franco del Prino di Nizza e il torinese Franco Allais. Ma l'amicizia è nata subito anche tra i commensali: alcuni già si conoscevano, o si erano incontrati alle cene precedenti. Per altri è stato invece un piacevole incontro, in un ambiente guanto mai accogliente, che, tra le spoglie mura di una locanda, racchiude una sala caratteristica, ricca di motivi di richiamo, dagli animali impagliati alle vetrine di preziose bottiglie, al grande timone che è il simbolo della casa. I tastevin hanno rotto il ghiaccio aprendo la serata con l'assaggio del Sizzano 1961 servito come cocktail con rane fritte: un aperitivo insolito commentato dalla presentatrice Rosanna Canavero> che aveva il compito di fare da filo conduttore della cena. Piatto dopo piatto, i presenti hanno gustato una ottima cena novarese con antipasti, fritura, polenta e chega e soprattutto il risott dal Macallè, un risotto condito con salsa di tartufi in cui, lasciando naturalmente alla giuria il giudizio da competenti, si è rivelata la classe del cuoco, l'altro Zuin, il maggiore, Sergio. I due fratelli che del mestiere di «oste» si sono impegnati a fare un'arte (in cucina, eome in sala) sono i personaggi di una storia di lavoro che merita di essere raccontata. Una storia per tutte perché certo molti altri nel Novarese hanno scelto questa strada difficile, avara di riconoscimenti e prodiga di sacrifici. • La «trattoria Macallè» è una «creatura» dei due giovani, con mamma Speranza ed il padre Josafatte, immaturamente scomparso. Il nome «Macallè» era stato dato al locale da un reduce della guer¬ ra d'Africa, il quale sfruttando l'ubicazione centrale aveva aperto un caffè. Nel 1951 è giunta da Chioggia la famiglia Zuin con i giovanissimi Sergio e Giannino, di 10 e 5 anni. Mentre i genitori rilevavano il caffè, i figli si sono inseriti nella scuola e Momo a poco a poco è divenuto il loro paese, più caro del paese natio. Terminati gli studi, i due giovani sono stati attratti da quella che possiamo dire una tradizione di famiglia (nel Veneto molti parenti gestisco- io alberghi e trattorie) e han- t no deciso di darsi alla gastronomia. Sergio è andato a Torino a imparare il mestiere; poi diventò l'allievo prediletto del signor Quaranta, quando nasce «La Meridiana» dell'autostrada e per ultimo tiene a battesimo un altro locale a Novara: Il Sole. Giannino preferisce maneggiare bottiglie ed eccolo dietro al banco de «La brasiliana» di Novara a elaborare un cocktail dopo l'altro. Nel 1965 quando è nata la | «Trattoria Macallè» con il vecchio, cortile ben sistemalo dà papà Josafatte che però non ha assistito al compimento dell'opera, Sergio Zuin con mamma Speranza si sono messi dietro alla grossa cucina e da quel momento Momo è diventato un comune dove «si mangia bene». La sala è stata affidata a Giannino che andando e venendo da Torino ha appreso i segreti per la specializzazione di «tastevin». Gùmnino Zuin dopo essere rimasto per qualche tempo in famiglia (che nel frattempo si era allargata con i due matrimoni: Silvana per Sergio e Manuela per Giannino), si è trapiantato a Novara e nella centralissima piazza Cavour ha aperto il «Gran bar». A festeggiare i due fratelli in una serata che li metteva alla prova è accorso un pùbblico di esperti e di buongustai: il comm. Stefano Zuccone, un enotecnico che i novaresi ben conoscono e il dottor Motta, segretario dell'associa¬ zione «Cordon blu» dei tastevin. «Autorità» con il sindaco, don Paolo, il dottor Toscano, il dottor Nano, il dottor Verdumi ed il produttore /del «Sizzano 1961», Giuseppe Bianchi. Poi la tavolata del «Gran bar»: Sergio Quaranta de «La Meridiana» e Gianni. Zanaio del «The Pipa» in visita di cortesia dopo aver già organizzato la loro serata; l'ingegner Rosei che ha promesso di non perdere più una tappa del concorso nella sua veste di accademico della buona cucina; il solito tavolo degli «scapoli-sposati» ma questa volta senza champagne; il presidente dèi giornalai, Peppino Miramonti. con alcuni amici e signore: il generale Barozzi ed il colonnello Manuppelli con invitati; signori Bracco, Travaino e la giornale tavolata con Gisella Fanchini e le sorelle e Tatiana e Patrizia Mano, titolari degli alberghi «Serenella» e «Carillon» di Feriolo di Ba veno. Il prssimo appuntamento è martedì 19 giugno, alle ore 20,30. al ristorante «La Terrazza» di Belgirate. | | Momo. La cena volge al termine: Silvana, Claudia e Sergio Zuin presentano il capolavoro del cuoco, la tona (Giovetti)