L'uomo cho tentò di annegare la moglie il 29 maggio davanti alla corte d'assise

L'uomo cho tentò di annegare la moglie il 29 maggio davanti alla corte d'assise a cinque mesi dal fatto, avvenuto sul lungolago di Pallanza L'uomo cho tentò di annegare la moglie il 29 maggio davanti alla corte d'assise E' un operaio della Rhodiatoce di Verbania - Ha seniore negato - L moni - La donna ha mantenuto la sua versione -Si prevede una grossa e lunga battaglia legale (Dal nostro corrispondente) Novara, 2 maggio. Domenico Forte, 30 anni, l'operaio della Rhodiatoce di Verbania che il 17 dicembre dello scorso anno avrebbe buttato nel lago la moglie, Italia Barbaro, 27 anni, è sta- to rinviato a giudizio per ten- tato uxoricidio. Comparirà incórte d'assise il 29 maggio.Secondo l'accusa avrebbe voluto uccidere la consorte per continuare una relazione extraconiugale. con una ragaz- za di 19 anni. Il Forte nega re- cisamente e sostiene che la moglie è autrice di una messa in scena. Ecco i fatti. Verso le 19 del 17 dicembre, gli avventori del bar Bolongaro, sul lungolago di Pallanza, sentono invoca zioni di aiuto provenire dal vicino imbarcadero: in acqua, aggrappata al palo di un pon tile. c'è una donna. Mauro Te scaroli, 32 anni, Trobaso, di pendente della società di na vigazione, si butta nel lago e trae in salvo la donna che, ac compagnata all'ospedale di intra viene identificata per la Barbaro. E' in gravi condizioni. Alla madre, Rachele Garofalo, alla sorella Lucia e alla cognata, Raffaella Pastore, accorse al suo capezzale, sussurra: «E' stato mio marito a buttarmi nel lago». Le tre dorme sporgono denuncia ai carabinieri e il Forte, convocato in caserma, dice di non saperne niente. Debbono passare alcuni giorni perché la Barbaro, ripresasi dallo choc, possa raccontare dettagliatamente l'accaduto. «Ero in casa di mia sorella in via Ruga quando, verso le 18,30, mio marito è venuto a prendermi per andare a casa Strada facendo mi invitò a fare una passeggiata sino ad Intra dato che era ancora'presto. Rifiutai, dicendo che dovevo preparare la cena anche per la nostra piccola Angela di due armi è mezzo che era con noi. A un tratto mio marito, accusando dolori viscerali, mi pregò di seguirlo in luogo appartato in riva al lago dato che doveva soddisfare un impellente' bisogno. Allorché fummo soli, mi prèse per le braccia e mi sospinse su un pontile in legno per l'attracco dei ruttanti sino a farmi precipitare nel lago». Invitata a precisare perche il marito volesse disfarsi di lei, la donna rispóse: «Non so: penso a causa di una sua relazione extraconiugale della otiate sono venuta a cono- scenza in questi giorni». jn Forte, arrestato per órdi- ne del procuratore della Re-|pubblica, continuò a profes- jsarsi innocente. «Mentre stavamo rincasando, quella sera, mia moglie si ricordò che doveva telefonare a parenti di Barletta Mi diede le chiavi, invitandomi a rientrare con la bambina». L'istruttoria, . protrattasi per alcuni mesi, non ha smos- so i due protagonisti dalle posizioni iniziali: c'è stato tra marito e moglie un drammatico confronto: «Sei stato tu a buttarmi nel lago perché volevi disfarti di me», ha gridate in faccia si marito la Barbaro. «Ti sei buttata tu per mettermi nei guai», ha ribattuto lUl. Testimoni non Ci SOnO. Probabilmente ha visto la pie- cola Angela la quale, interro-gata dagli inquirenti, forse impaurita. non ha saputo dire nulla. La nonna e le Zie della piccina sostengono che Ange-la. a loro, avrebbe invece confidato di avere visto papà spingere la mamma nel lago. L'accusa si basa, oltre che sul racconto della Barbaro e dei suoi parenti, sulla testimonianza di una donna: Teresa Compiecchio, 48 anni. La sera del 17 dicembre scorso mentre era sul lungolago di Pallanza senti il pianto di una bambina. Nell'oscurità vide un uomo con il soprabito scu ro prendere in braccio la pic Cina con il cappotto rosso e allontanarsi di corsa. Di li a P°co udì invocazioni di soc00150 provenne dal lago. Dal canto suo, la difesa pre¬ senta Una testimnniariTa che escluderebbe la tesi del tentato uxoricidio. Mary Rigoni che era al bar Bolongaro allorché venne soccorsa la Barbaro appena tratta dalle acque del lago, assicura che la donna ebbe a pronunciare qualche parola come «sono scivolata». Piero Barbe Novara. Da sinistra, Italia Barbaro: « Mio marito (Domenico Forte, nella foto a destra)' ha tentato di uccidermi ». II processo e stato fissato per il 29 maggio (Foto Giovetti)

Luoghi citati: Barletta, Cina, Italia, Novara, Verbania