A Novara 28 anni fa

A Novara 28 anni fa Liberazione A Novara 28 anni fa La cerimonia commemorativa nel ricordo dei Martiri-li racconto d'uno dei protagonisti di quei giorni (Nostro servizio particolare) Novara, 24 aprile. Il ventottesimo anniversario della Liberazione sarà ricordato domani a Novara con una cerimonia commemorativa che si inizierà alle 9,30 con la celebrazione di una messa in duomo a suffragio dei caduti. Quindi il corteo delle autorità e dei cittadini si recherà in piazza Martiri, al Broletto ed in piazza Cavour, per la deposizione di corone alle lapidi che ricordano i caduti. A Novara il 25 aprile viene ricordato come la data d'inizio delle trattative per la resa dei tedeschi, avvenuta il 26 aprile 1945, dopo le movimentate giornate che portarono alla liberazione del capoluogo. Il 26 aprile i membri del C.L.N. ( Jacometti, Capa, Scarpa, Zorzoli) avevano preparato la lettera da recapitare al vescovo di Novara, monsignor Ossola, in cui erano fissate le condizioni di resa da sottoporre ai tedeschi. Dopo aver tergiversato, il maggiore Hahn, comandante, tedesco, accettava come luogo d'incontro il vescovado. Erano presenti, oltre ad ufficiali tedeschi ed a comandanti parti giani, il vescovo, il professor Fornara e l'avvocato Davi. Alle 16, dopo essere state interrotte, le trattative riprendevano: le truppe tedesche dovevano accettare tutte le condizioni imposte dal comando partigiano, cioè resa completa, mentre la.brigata nera, la Muti e la «decima Mas» erano considerati, criminali di guerra. - Entravano in città garibaldini di Moscatelli, le formazioni partigiane del basso Novarese, mentre la gente si ammassava in piazza Martiri. Il professor Fiero Fornara assumeva la carica di prefetto della Liberazione. A 28 anni di distanza, il professor Pietro Fornara racconta: ala situazione non era delle più rosee. Era giunta notìzia che il prefetto repubblicano di Vercelli, Morsero, con un'autocolonna di 1300 fascisti marciava su Novara per riconquistarla. Dovemmo mandargli incontro le formazioni della "Rabéllotti", assieme ad altre forze delle brigate "Musati" ed "Osella". Ci fu un breve combattimento e l'auiocolonna fascista si arrese a Castellazzo nella notte sul 28 aprile». Anche la colpnna Stamm (circa un rrrigHain di nazifascisti) da Baveno puntava sul capoluogo; cosi, la «brigata Ravenna», partita da Intra si era spostata a Turbigo, con l'intenzione di convergere su Novara. Tre giorni dopo l'avvenuta liberazione, i novaresi vissero ancora momenti tragici, «Il pomeriggio del 28 — dice il professor Fornara — sei autoblinde tedesche partirono da casa Rondo e, sparando, percorsero corso Cavour e corso della Vittoria. Al cavalcavia di Sant'Andrea ci fu uno scontro con le formazioni partigiane, alcuni novaresi morirono. Intanto, dal comando tedesco erano stati mandati un ufficiale ed un soldato in motocicletta dietro la colonna di autoblinde per invitare i commilitoni a desistere dal loro proposito. 1 due però ad un certo punto furono investiti dalla fotta inferocita e condotti in prefettura. Si lamentarono con me della mancanza di lealtà della popolazione. Risposi che. data la mancanza di parola degli ufficiali e soldati tedeschi, avremmo avuto il diritto di passare per le armi direttamente/ tutti i prigionieri. Li dichiarai in arresto annunciando che non li avrei rilasciati se il comando tedesco non avesse liberato gli 80 borghesi tenuti ancora prigionieri». I,'ultimatum ebbe effetto: alle 18 giunse in prefettura la colonna di italiani che si trovavano in carcere. La situazione era ancora critica, il prefetto della Liberazione chiese l'intervento degli alleati. Alle 16 del 28 aprile un aereo inglese si abbassò a mitragliare palazzo Rossini, sede del comando tedesco. D professor Fornara avverti il maggiore Hahn che se si fosse avuta un'altra sortita tedesca avrebbe richiesto il bombardamento di palazzo Rossini e di tutte le caserme occupate. Alle 18 giunse in città la missione britannica, rappresentata dal maggiore Readhead e dal capitano Terry. Fu tenuta una prima riunione in prefettura. «La situazione — rammenta Fornara — si stava appianando a poco a poco. Ed io, quale prefetto della città, potei dare le prime disposizioni per il ritomo " alla vita normale», g. f. q. Omegna, 24 aprile. (f. m.) Il ventottesimo anniversario della Liberazione sarà ricordato anche nel Cusio con numerose manifestazioni indette dalle amministrazioni comunali e da numerose associazioni. Ad Omegna alle 9,30 sarà celebrata una messa alla quale farà seguito la deposizione di corone d'alloro al monumento dei Caduti.