A Ghemme fagiolate e balli per caraevale

A Ghemme fagiolate e balli per caraevale Secondo vecchie tradizioni A Ghemme fagiolate e balli per caraevale Ghemme, 22 febbraio. (I. d. b.) Tra i comuni che rispolverano gli usi di un tempo, ridando fisionomia alle maschere di cui gli archivi conservano nomi e caratteristiche, si fa avanti anche Ghemme. L'idea di festeggiare la settimana «grassa» ha preso piede quando si è ritrovato un film girato nel 1956, per l'ultima edizione della parata dei carri allegorici. La pellicola sarà proiettata al pubblico la sera di domenica 4 marzo, e con essa gli organizzatori sperano di «riaccendere» una fiammella di entusiasmo per il carnevale ghemmese, che è stato va tempo un'iniziativa di vivo successo. Intanto è stata allestita una mostra con fotografie e ingrandimenti che risalgono anche ai primi anni del 1900, ve re rarità. Sono state disposte nelle vetrine del centro e i ghemmesi sostano volentieri davanti alle botteghe per ritornare con la fantasia indie tro nel tempo. Nei fotogrammi riconoscono l'amico, la fidanzata, se stessi più giovani, rivedono gli interpreti delle vecchie maschere, e il carnevale di un tempo,'che era anche ima sagra di amicizia. «Quest'anno, tuttavia, si tratterà di un "assaggio" — dice Guido Rovellotti, presidente della "Pro Ghemme" —. Vedremo come la cittadinanza risponderà all'invito che le rivolgùimo. Negli anni futuri cercheremo di ripristinare uno spettacolo degno delle passate edizioni». Anche se assopito, lo spirito del carnevale è sempre stato presente a Ghemme. Lo scorso anno un gruppo di giovani ha improvvisato un corteo che ha portato a spasso dentro una bara il «Barlan», la maschera locale, per sottolineare l'esigenza di non cancellare una pagina di folclore. Quest'anno Nino Ferrari s'è fatto avanti per vestire il frac; per compagna ha scelto Antonella Cagnardi, 16 anni, studentessa, che sarà «Madama Pengin». Antonella è nipote dell'ultimo interprete della maschera, Gaudenzio Lucca i che ha indossato i panni del «Barlan» per undici volte consecutive, e al quale i ghemme si sono particolarmente affé zionati. Faranno parte della comitiva il decoratore Pier Luigi Manfredi, che sarà «Tuvala», e un operaio della «Crespi», Gabriele Agabio, che sarà «Tendoie». Di questo gruppo di buontemponi cui spettava di trasformare la settimana grassa in spettacolo pubblico si cominciò a parlare nel 1300, ma soltanto nel diciassettesimo secolo si sono create le maschere popolari, che hanno mantenuto l'arguzia del contadino. Infatti, alla fine della manifestazione, «Barlan» pronuncia un discorso in dialetto, con frecciate ai notabili e agli amministratori del paese. «Questa volta — conclude il presidente Rovellotti — la carovana parteciperà al ballo dei bambini e alla fagiolata». Sono infatti già stati acquistati parecchi quintali di fagioli, che i migliori «rancieri» deUa zona cucineranno tutti. BORGOSESIA — Un pensionato ! di Crevacuore, Celestino DI Bla- ' sto, 63 anni, è stato colto da malore mentre passeggiava lungo una strada periferica del paese. Nella caduta ha riportato la frattura del cranio ed è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Borgosesia.

Persone citate: Antonella Cagnardi, Celestino Di Bla, Crespi, Gabriele Agabio, Gaudenzio Lucca, Guido Rovellotti, Nino Ferrari, Pier Luigi Manfredi, Rovellotti

Luoghi citati: Crevacuore, Ghemme