L'edilizia in "primo piano,, nei programmi della Giunta

L'edilizia in "primo piano,, nei programmi della Giunta Il ^carnet,, delPamministrazione di Novara L'edilizia in "primo piano,, nei programmi della Giunta La relazione del commissario nei ventitré mesi di gestione straordinaria sull'attività nel settore • I progetti semiestensivi e intensivi all'esame dell'assessorato all'Urbanistica della Regione - Forse molto presto saranno emanati i decreti di approvazione Novara, 8 febbraio. [ 1Uno tra i primi problemi 1che dovrà affrontare la nuova Giunta comunale riguarda l'urbanistica. Il commissario dottor Ignazio Maratta, nei suoi due anni di amministrazione, ha portato avanti alcune questioni legate al piano regolatore, che fu adottato con deliberazione consiliare il 24 luglio 1963, e trasmesso al ministero dei Lavori Pubblici dopo il voto favorevole del Consiglio superiore. Soltanto otto anni dopo, il 2 luglio 1971, il Ministero comunicò che il «piano» era meritevole di approvazione, a condizione che vi fossero apportate alcune modifiche richieste ulteriormente. Queste modifiche riguardavano l'ampliamento delle aree destinate all'edilizia scolastica a Olengo, Gionzana, Casalgiate, Pemate e in corso Vercelli, e furono adottate con deliberazione commissariale che fu successivamente trasmessa al ministero completa di tutta la documentazione tecnica. Dopo lunghi e inattivi anni, il piano regolatore generale diventò decreto légge il 31 dicembre 1971. Durante la gestione commissariale il settore dell'edilizia privata ha «vissuto» due periodi: il primo, fino a tutto il 1971, durante il quale si è dovuto «operare» sulla base di un pianò regolatore adottato, ma non ancora approvato, e, quindi, applicando una serie di norme di edificabilità restrittive; il secondo, che ebbe inizio nel 1972, caratterizzato dalla «presenza» di un piano regolatore approvato. Questi periodi sono stati ricordati in una relazione che il commissario straordinario consegnò al Consiglio comunale al momento della sua prima convocazione. In questa relazione fu chiaramente indicato che non tralasciò di intervenire, nel primo periodo, con provvedimenti a favore dell'attività edilizia. Con l'approvazione del piano regolatore risultò sbloccata l'edilizia estensiva, mentre rimanevano ancora «ferme» l'edilizia semi-estensiva e quella intensiva per il disposto di cui al > sesto comma dell'articAlo 17 della legge ponte che stabilisce che «nei comuni dotati di piano regolatore per supera re, nelle zone ove è consentito, la densità di metri cubi 3 e l'altezza di metri 25 occorre che sia previamente approvato un piano particolareggiato o una lottizzazione convenzionata». La relazione del dottor Ma rotta in merito alla legge ponte precisava: «La determina - zione dei costi delle opere di urbanizzazione è stata così effettuata: 1) per le opere di urbanizzazione primaria mediante un'aìudisi campione dei costi di urbanizzazione verificati nel comprensorio Sud del "Peep" inserito nel programma pluriennale: 2) per le opere di urbanizzazione secondaria mediante verifica del costo delle opere necessarie a soddisfare integralmente le previsioni del piano regolatore generale». Con l'approvazione del pj.g. sorse la necessità di creare al più presto gli strumenti urbanistici necessari (piani particolareggiati esecutivi) per rendere efficiente e realizzabile il piano medesimo. Nella prima fase l'Amministrazione individuò tre piani particolareggiati da eseguire in: 1) zona compresa tra corso Cavallotti, via dell'Archivio, via Greppi, largo Cavallari e suo prolungamento verso Nord, con una spesa di 3 milioni 370 mila 994 lire; 2) zona compresa tra via Andrea Costa, via Pietro Micca e viale Volta, lire 4 milioni 152 mila 277; 3) zona compresa tra via Cerniti, baluardo Lamarmora, via Dolores Bello e via G. Ferraris, lire 2 milioni 549 mila 668. Mentre le zone 1* e 3' erano contrassegnate nel piano regolatore come piani particolareggiati estensivi, la zona indicata al punto due rientrava tra quelle di particolari condizioni di edificabilità, e l'Amministrazione ritenne opportuno prevedere un piano particolareggiato. Durante il primo periodo della gestione commissariale furono rilasciate 618 licenze edilizie per un volume di metri cubi 285 mila 289; dur-. ite l'anno 1972 furono con* se 698 licenze edilizie per un < olume compie ."o di metri cubi 397 mila 330. Inoltresempre nel 1972, furono esaminati dalla commissione edilizia 35 programmi di tipo semiestensivo e intensivo per complessivi metri cub212.011. Ora questi programmi sono all'esame dell'Assessorato all'urbanistica e assetto territoriale della Regione Piemontee quanto prima dovrebbero essere emanati i decreti di approvazione. Mettendo a confronto i dati soprariportati snota che l'edilizia privata nelriu«dsptzcnlms 1972 ebbe un incremento del 113,58 per cento rispetto al¬ l'anno precedente. La relazione del commissario prefettizio conclude con un'importante osservazione: «C'è inoltre da mettere in evidenza che l'approvazione dei suddetti programmi edilizi permetterà al Comune di introitare, per oneri di urbanizzazione secondaria, la somma complessiva di oltre 97 milioni di lire, calcolata su un volume eccedente Ut densità limite di mcfmq 3,00. Detta somma può essere utilizzata dal Comune per l acauiSlZtone dt aree per la realizzazione del verde pubblico precisto nel piano regolatore e nel "Peep", attraverso la procedura espropriativi di cui alla legge sulla casa». ■ j

Persone citate: Ignazio Maratta, Lamarmora

Luoghi citati: Novara