Confermata la pena ai 5 rapinatori della donna che tornava dal Casino

Confermata la pena ai 5 rapinatori della donna che tornava dal Casino Confermata la pena ai 5 rapinatori della donna che tornava dal Casino In assise d'appello: da cinque a dieci anni e undici mesi Sentenza confermata per i cinque rapinatori che il 6 gennaio '71 sull'autostrada di Milano, nei pressi di Novara, bloccarono un taxi su cui viaggiava una donna che tornava dal Casinò di Saint Vincent con 5 milioni di vincita e la derubFJono. GU imputati, Antonio Za vaglia, 38 anni» Pietro Gambareri, di 21, Martino Coppola e Cosimo Rimò, di 23 e Gerardo Carrubo, di 26, sono comparsi ieri mattina davanti alla corte d'Assise e d'Appello di Torino presieduta dal dottor Baietto (relatore Heer, p.g. Caprioli, cancelliere Cicerale). Il 6 giugno di quest'anno la corte d'Assise di Novara condannò il Rimò a 5 anni e 2 mesi, il Coppola a 6 anni e 2 mesi, il Gambareri a 9 anni e 3 mesi, il Carrubo a 10 armi e 8 mesi, lo Za vaglia "a 10 anni e 11 mesi. Sono ancora detenuti, ad eccezione del Coppola, a piede libero. Il «colpo» era stato studiato ricalcando una tecnica da copione cinematografico, ma la sbadataggine di uno dei banditi permise ai carabinieri di identificarli nel giro di 24 ore. Il quintetto aveva deciso di rapinare un fortunato vincitore del Casinò di Saint Vincent e la scelta cadde su una donna. Teresa Ogolotti, 58 anni, residente a Pesaro, giunta in vai d'Aosta con un taxi guidato da Gino Calassi, 46 anni, di Cesena. Vinti 5 milioni la Ogolotti, dopo una breve sosta in albergo, iniziò il viaggio di ritorno. I banditi, su un'auto rubata, la seguirono ed un'o- ; ra dopo, verso le 6 del matti- i no, la loro macchina affiancò il taxi sul ponte del Sesia, lo j «strinse» sulla destra e lo co- j strinse a fermarsi. Quattro ; scesero, pistola in pugno, e i intimarono alla Ogolotti e al! Calassi: «State tranquilli e non vi accadrà nulla». Frugarono tra i bagagli, si impos- j sessarono dei 5 milioni vinti alla roulette, sahrono sul taxi e fuggirono in direzione di Milano. Al casello di Biandrate c'era ad attenderli un complice su una «125» che li prese a bordo e si allontanò sulla strada per Vercelli. I rapinati, saliti sulla macchina abbandonata dai banditi, raggiunsero poco dopo lo stesso casello e diedero l'allarme ai carabinieri i quali trovarono sul sedile dell'auto il cappotto di uno dei cinque. In tasca c'era una cartolina indirizzata a Martino Coppola, di Lecce. Attraverso lui, rintracciato la stessa sera, a Carmagnola, i carabinieri risalirono ai complici. II Rimò, al momento dell'arresto, aveva in tasca 1 milione e 19 mila lire. Poi caddero nella rete il Gambareri, lo Zavaglia e il Carrubo. Come si è detto, la corte d'Assise d'Appello ha confermato le pene inflitte zi rapinatori in primo grado. s. ro.