Tornano ad Armeno gli alberghieri per l'appuntamento di novembre
Tornano ad Armeno gli alberghieri per l'appuntamento di novembre Festa di emigrati che non dimenticano la loro terra Tornano ad Armeno gli alberghieri per l'appuntamento di novembre Domenica ai piedi del Mottarone si ritroveranno i maestri della gastronomia che dal Cusio (come gli ombrellai dal Vergante) sono partiti per le destinazioni più lontane - Medaglia d'oro de "La Stampa" a fratel Giuseppe (Dal nostro corrispondente) Armeno, 8 novembre. Domenica è la festa dei lavoratori della mensa, che ogni anno si radunano, sotto l'egida della A.A.A.A. tAssociazione amicizia alberghieri Armeno) in questo antico borgo dell'Orta. patria di «chef» di cucina e di «maitres d'hotel» famosi, sparsi in tutto il mondo, di portieri dei grandi alberghi, di cuochi e camerieri che prestano la propria opera nei ristoranti alla moda, sulle navi delle linee intercontinentali, nei ritrovi notturni e nelle case da gioco. I soci della A.A.A.A sono in gran parte originari dei paesi di questa zona. Se il Vergante è il «regnum umbrellarum», il Cusio può dirsi, difatti, la «repubblica degli alberghieri». I paesi dell'uno e dell'altro versante del Mottarone hanno sempre fornito un cospicuo contributo di mano d'opera specializzata all'emigrazione: da Massino Visconti.. Gignese e dagli altri centri del declivio che scende al Lago Maggiore si sono diffusi per il mondo i maestri ombrellari; dalla riviera d'Orta vengono tuttora i maestri della gastronomia ed i rigidi tutori di un'etichetta che ha avuto tempi migliori. Gli ombrellai del Vergante sono diventati commercianti e industriali, e la loro epopea si è ormai conclusa: il vecchio «luscutt» è un personaggio che vive ormai solo nel mito e nel folclore locale ricordato nel monumento che Massino gli ha dedicato un mese fa. Cuochi e camerieri dell'Orta sono invece una realtà dei nostri giorni, anche se hanno dietro di sé una lunga, tradizione, la cui origine si perde nel tempo. L'avvento dell'industria che ha eia via spento il fenomeno dell'emigrazione, non è riuscito tuttavia a soffocare quella dei camerieri e dei cuochi del Cusio, che seguitano ad andare per il mondo come tanti anni fa, quando scarsa 'e quasi nulla èra l'offerta ' locale ' di '^lavorò. La «carriera alberghiera», come viene qui chiamata, continua ad attirare le giovani leve. La «carriera alberghiera» può del resto portare lontano. Molti lavoratori d'albergo sono diventati albergato ri; altri, dopo aver percorso la lunga trafila d'obbligo, so no stati promossi chef o maitre, cariche che equivalgono a quelle di direttori d'un complesso di qualche consistenza. Sono titoli pre¬ stigiosi anche ai nostri giorni. «Certo — dicono oggi i vecchi maestri d'albergo, con una punta di nostalgia — i tempi sono cambiati. Ai nostri tempi, servivamo regine e grandi attrici, ubbidendo a regole precise che non ammettevano deroghe: ora, j invece, tutto è più facile, po- | chissimi sanno ormai di cu- i Cina classica e l'etichetta è j andata a farsi benedire». In fatto di cerimoniali di altri tempi, i vecchi maitres armeniesi potrebbero scrivere un libro ciascuno. I | i Luigi Guidetti, presidente onorario dell'associazione e già maitre della Compagnia grandi alberghi, ha racconta to nel convegno dello scorso anno storielle molto signifi cative: «Io sono stato l'ultimo — ha detto, ad esempio Guidetti — a non consentire l'accesso nella sala da pranzo agli uomini senza giacca e alle signore in sborts». Oggi, forse, l'inflessibile cavaliere dovrebbe sopportare anche gli uomini in maniche di camicia e le belle donne in costume da spiaggia. I nuovi maitres, in materia, sono assai meno rigidi. Pure in cucina, le cose sono alquanto cambiate. «Ti cliente di oggi ha poche esigenze», affermano gli anziani. «Di- I 1 {j j ; ; : | ; i ciamo —COTrej)0onoj. giova- | | i '! I | i ! ni — che ha esigenze diverse». Sono cambiate, dunque, molte cose. Ma rimane sempre l'eterno conflitto fra chef di cucina e maitre di sala. Chi più importante e più indispensabile dei due? Il dilemma non è mai stato risolto. La festa, dedicata al patrono S. Pio X. si svolge co munque all'insegna dell'amicizia più cordiale. Il comitato organizzatore, diretto dal presidente dell' A.A.A.A. Pietro Ramponi, ha predisposto ogni cosa con grande cura, come sempre: «Il diciottesimo convegno degli alberghieri — assicura Ramponi — sarà degno della sua bella tradizione. Tra i vari premi di quest'anno, ve ne sarà uno, una medaglia d'oro, offerto da «La Stampa» a nome di tutti gli alberghieri, a fratel Giuseppe Maestri, l'instancabile promotore e organizzatore di tutte le più belle iniziative armeniesi. f. a. Armeno. Un aspetto del raduno dello scorso anno: la banda saluta gli « emigranti », tra cui questo ragazzino, tornati a festeggiare il patrono san Pio X (Foto Moisio)
Persone citate: Foto Moisio, Giuseppe Maestri, Guidetti, Luigi Guidetti, Massino, Orta, Vergante
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