Carabinieri interrogano la direttrice dell'istituto per ritardati di Arizzano

Carabinieri interrogano la direttrice dell'istituto per ritardati di Arizzano Per controllare la reale portata degli episodi di cui si parla Carabinieri interrogano la direttrice dell'istituto per ritardati di Arizzano Sequestrati un coltello e un forchettone - Il direttore sanitario: "La promiscuità può dar luogo a situazioni abnormi" - Un ragazzo tentò di uccidersi, poi accusò i compagni: è in manicomio • Dal luglio scorso la Provincia è subentrata nell'amministrazione: da allora nel collegio sta tornando la normalità (Dal nostro inviato speciale) Arizzano, 26 ottobre. Qual è la verità sui fatti che sarebbero accaduti sino al 30 giugno di Quest'anno nell'istituto «Pedroni» di Cresseglio, vicino ad Arizzano, dove sono ospitati adolescenti «difficili»? Le dichiarazioni ufficiali sono ispirate a notevole cautela. Gli episodi dei quali si sono occupati i carabinieri di Premeno, nel cui territorio, sorge l'istituto, sono una vicenda che riguarda due ragazzine e un furto commesso da altri due assistiti. Raccontiamoli. Le due ragazze sono studentesse della scuola media. Un anno fa si impossessarono di pastiglie e le inghiottirono mescolate a Coca Cola, ricavando quell'intruglio che si è soliti chiamare la «droga dei poveri», una bevanda. Le due studentesse si sentirono male e persero i sensi durante una lezione nella scuola media di Rèe, un paese vicino a Cresseglio, frequentata anche dai ricoverati dell'istituto «Pedroni». Si chiamò un'ambulanza, le due ragazzine furono portate all'ospedale e dimesse poco dopo. Si temette che fossero venute in contatto con alcuni spacciatori, ma poi l'ipotesi fu scartata: si trattò di un caso isolato, anzi alcuni esperti esclusero poi che si trattasse di droga. Il furto è stato commesso da due ragazzi, uno dei quali è sordomuto. Si erano allontanati dall'istituto e avevano rubato una motoretta, raggiungendo San Martino di Vignane. Qui erano entrati in un bar e avevano derubato il cassiere. Per questo fatto il ragazzo sordomuto dovrà comparire sabato mattina davanti al pretore di Verbania. che ha ricevuto l'incarico dal procuratore della Repubblica presso il tribunale dei mino renai di Torino, dottor Vercelione. L'amico non si trova più a Cresseglio. nel mese di luglio è stato trasferito insieme con altri 27 assistiti. I fatti di per sé non sono gravi. E' fatale che accadano in una comunità numerosa (troppo numerosa, dal ■momento che l'edificio ha una disponibilità di 30 posti mentre sino al 30 giugno scorso gli assistiti erano 45) e frequentata da individui caratteriali e psicotici. Ma sarebbero avvenuti episodi più sconcertanti dovuti alla comunanza di vita nell'istituto di mino rema dei due sessi. I carabinieri hanno deciso di aprire un'inchiesta. Questa sera si sono recati nell'istituto ed hanno avuto un lungo colloquio con la direttrice, maestra Aurora Cora; che ha assunto l'incarico il primo luglio. Che cosa si siano detti rum si sa con esattezza ma evidentemente gli inquirenti hanno voluto verificare la validità di voci raccolte fuori dal colle- gio. La direttrice avrebbe smentito alcuni fatti, confermandone però altri. I carabinieri hanno poi sequestrato due armi che erano state trovate in possesso di un assistito. Si tratta di un coltello con la lama lunga 13 centimetri e di un forchettone con le punte molto acuminate usato di solito dai pescatori di frodo. L'istituto «Pedroni» è sorto come fondazione internazionale italo-svizzera e passato in gestione alla Provincia. Che cosa dicono gU amministratori sulle scabrose vicende che sarebbero accadute? Questa mattina rt-presidente della Provincia ingegner Cattaneo e l'assessore alla assistenza Paracchini, ci hanno dichiarato: «La provincia di Novara è entrata ad amministrare l'istituto il primo luglio scorso, in seguito ad un atto di cessione intervenuto con la fondazione Pedroni. I fatti di cui si parla (e sui quali non entriamo nel- merito) riguardano comunque il periodo antecedente alla attuale gestione. Si precisa inoltre che non era compito della amministrazione provinciale promuovere indagini». Abbiamo domandato se l'allontanamento della direttrice, che ha tenuto l'incarico per settte anni, sino al 30 giugno, sia da ricollegare alle vicende interne dell'istituto. Cattaneo ha risposto: «L'allora direttrice era stata destinata a Cresseglio dal provveditorato di Milano e il suo mandato scadeva il 30 giugno. Così abbiamo deciso di affidare temporaneamente le cure dell'istituto alla maestra Cora in attesa dello svolgimento di un concorso che sarà bandito prossimamente». La direttrice Cora è affiancata nella sua opera dal direttore sanitario dottor Pierluigi Rosina, primario dell'ospedale psichiatrico di Novara ed esperto in psicologia. Siamo andati a trovarlo questa mattina nella sede dell'ospedale, in viale Roma 7. Ci ha detto: «La situazione all'istituto Pedroni oA è molto migliorata. Quando fu creato il complesso era all'avanguardia dell'assistenza dei caratteriali, cioè dei ragazzi che pur avendo una capacità intellettiva a livello di normalità presentano anomalie del carattere. Poi il Pedroni ha finito con l'accogliere elementi troppo eterogenei, compresi gli psicotici e ritardati mentali. Essi evidentemente hanno bisogno di cure diverse, metterli insieme è una incongruenza. «Cosi per i caratteriali non è auspicabile un regime autoritario perché devono rendersi autonomi, gli altri, invece, hanno bisogno di una sorveglianza maggiore. La loro comunanza finisce col deteriorare la vita di un istituto». Sulla vicende di cui sarebbero stati protagonisti alcuni assistiti il dottor Rosina ha dichiarato: «Sono il frutto della promiscuità. Essa può costituire un rilevante fattore educativo, ma a condizione che non venga applicata nei confronti di adolescenti, altrimenti può dar luogo a situazioni abnormi». Un ragazzo che sarebbe stato vittima di violenze avrebbe tentato di gettarsi da una finestra. E' vero? Dottor Rosina: «L'individuo in questione è uno psicopatico che ha avuto un'infanzia infelice e ora è ricoverato in questo ospedale psichiatrico. Soffriva di allucinazioni, spesso confondeva realtà e fantasia. Un giorno, mentre era ricoverato nell'istituto Pedroni, ha tentato di uccidersi, ma è stato salvato in tempo. Poi ha accusato alcuni assistiti di averlo aggredito». Il dottor Rosina ha parlato anche del ragazzo sordomuto che dovrà comparire davanti aqpnz al pretore per la vicenda del furto. Ha detto: «E' molto intelligente, ma la sua personaltià è altrettanto fragile. E' stato trascinato a commettere quel gesto da un elemento psicopatico». Poi ha aggiunto: «Ora, però, ripeto, la situazione nell'istituto va normalizzandosi. Prima c'era caos. adesso cerchiamo di fornire agli assistiti modelli di comportamento sereni e validi». Le tristi vicende che sarebbero accadute sono un ricordo del passato. Qualcuno dice: «Non' è meglio metterci una pietra sopra e ricominciare tutto daccapo?». Clemente Granata e l n n i l rii n Arizzano. La direttrice dell'istituto, Aurora Cora, e il direttore sanitario, dottor Pierluigi Rosina (Foto Moisio) Arizzano. Alcuni ospiti dell'istituto con un'assistente. Ora la situazione si va normalizzando (foto Moisio)