In Val Vigezzo i villeggianti si dilettano in mineralogia

In Val Vigezzo i villeggianti si dilettano in mineralogia La ricerca dei sassi è diventata un hobby In Val Vigezzo i villeggianti si dilettano in mineralogia u zona è ricca di minerali di vario tipo - Ogni escursionista spera di scovare un bel cristallo di quarzo per farne un soprammobile - Una mostra dei campioni trovati nell'Ossola (Nostro servizio particolare) S. Maria Maggiore, 14 agosto. Può capitare a tutti di prendere a calci un sasso sul greto del fiume durante una passeggiata o su un sentiero di montagna e poi fermarsi a raccoglierlo attratti dal suo luccichio. Specialmente qui, in Val Vigezzo, la cui fama di terreno fertile per ricerche mineralogiche ha ormai raggiunto tutti i villeggianti, ai quali Francesco Cantadone presenta nel palazzo del municipio di S. Margherita Ligure un'interessante raccolta di campioni. Sui sassi della Val Vigezzo e dell'Ossola in generale hanno scritto numerosi studiosi: Bearth, Nabholz, Wenk, Kobe, Knup, Amstutz. Schmid, Reinhard t, Blumenthal. Tra gli italiani ricordiamo solo il ricercatore locale professor Aldo Roggiar.i, insegnante a Domodossola, al cui nome è intitolato un minerale da lui scoperto nel 1947 nell'Alpe Rosso, sopra Orcesco: la rogginite. «Ogni minerale — scrive Roggiani in una delle sue pubblicazioni — è riccamente e largamente rappresentato in Val Vigezzo e più di una località è mineralogicamente tanto importante da meritare la citazione nei trattati scientifici. Se conferma occorresse, basterà ricordare che struverite e delorenzite furono la prima volta rinvenute in natura nelle pegmatiti del pian del Lavonchio. dove pure si raccolse, primo giacimento dell'intera catena delle Alpi, la columbite». II piano del Lavonchio è appena sopra una località che oggi, con la diffusione delle strade carreggiate ed asfaltate in montagna, è meta di una passeggiata di pochi minuti in auto: la Vasca di Craveggia. Ora la delorenzite è stata ribattezzata, dopo più accurate analisi, tanteuxerite, ma è ben difficile che un villeggiante la trovi: i più, scesi dall'auto, si limitano ai dieci minuti di mulattiera che li porta alla sorgente dell'acqua e si accontentano di qualche frammento di roccia quarzifera color ruggine che testimonia la presenza di ferro e limonite. Chi pensa di trovare un bel cristallo di quarzo da trasformare in un invidiato soprammobile si illude. I campioni presentati alla mostra, bianchi o neri, sono stati trovati sul monte Scheggia, ma non si pensi di poterli raggiungere dopo ore di faticoso cammino: sono premi che toccano a pochi e per lo più a non profani. Al piano Lavonchio si possono trovare anche zirconi, berillio in prismi esagonali dal bel colore azzurro, granati; in territorio di Malesco qualche po' di corindone, grafite nel torrente Melezzo e, unica scoperta fatta finora in Italia, berillio smeraldo dal bel colore verde. Sulle pendici del monte Gridone, che pare posto a sbarramento della valle verso la Svizzera, si trova la cromite e, durante la guerra, fu fatto un tentativo per il suo sfruttamento industriale, che non diede però risultato «per i bassi tenori di cromo in relazione alla diffusione delle rocce» come scrive ancora il Roggiani, che la rappresentò per la prima volta nel 1940 alla mostra del minerale di Roma. Neanche il ferro, che pure esiste in tutta la zona che va dal Gridone a Finero, come testimoniano le ricerche del secolo scorso di Aldo Cavalli e del figlio notaio Giacomo, rende possibile uno sfruttamento industriale, anche se «al piede del Gridone erunvi altra volta fucine de stinate al ricavo del ferro». Ma la sua presenza rende felici centinaia di escursionisti che tornano a casa con un bel sasso color ruggine preso dalla pietraia che scende fin nella pineta. E vi aggiungono qualche bel sasso con lamelle di mica che abbonda in tutta l'alta valle e che si trova a blocchi dovunque si fanno lavori di sbancamento. Questi detriti, con quelli provocati j da frane e valanghe, sono il campo di esercitazione dei ricercatori dilettanti che possono anche trovare qualche frammento di quarzo o qualche cristallo di tormalina nera. Domenico Garbarino Santa Maria Maggiore. Alcuni bambini giocano su uno « scivolo » (Foto Giovetti)

Persone citate: Aldo Cavalli, Aldo Roggiar, Amstutz, Blumenthal, Domenico Garbarino, Foto Giovetti, Francesco Cantadone, Roggiani, Schmid

Luoghi citati: Craveggia, Domodossola, Italia, Malesco, Ossola, Roma, Santa Maria Maggiore, Svizzera