In un'unica "traversata,, (quattro giorni) hanno raggiunto tutte le cime del Rosa
In un'unica "traversata,, (quattro giorni) hanno raggiunto tutte le cime del Rosa Impresa massacrante senza precedenti nella storia dell'alpinismo In un'unica "traversata,, (quattro giorni) hanno raggiunto tutte le cime del Rosa Moltp festeggiati al loro rientro a Macugnaga i quattro protagonisti:,un verbanese, un borgomanerese e due fratelli di Mandello Lario - Le difficoltà maggiori incontrate lungo la cresta Signal (Dal nostro corrispondente) Macugnaga, 9 agosto. Quattro alpinisti, Tino Micotti di Verbania, Piero Signini di Borgomanero ed i fratelli Pietro e Luciano Guardoni di Mandello Lario (Como), hanno scalato in una sola «traversata» tutte le cime del Monte Rosa. La massacrante impresa, che non ha precedenti nella storia dell'alpinismo, è stata compiuta in quattro giorni'e si è conclusa felicemente nel pomeriggio di oggi con il rientro a Macugnaga dei quattro protagonisti. La «traversata» del Monte Rosa, che comporta l'ascensione di numerose vette che si stagliano a 4500 metri di quota e la discesa lungo creste ripidissime e strapiombanti, è sempre stata considerata uno degli itinerari più difficili dell'intero arco alpino, al limite delle possibilità umane. Sino ad oggi nessun alpinista era. mai riuscito a portarla a termine: molti avevano tentato ma erano stati fermati dal maltempo o ave vano dovuto rientrare perché stroncati dalla fatica. Abbiamo chiesto ai protagonisti, che al loro rientro nella stazione alpina sono stati festeggiati dalla popolazione, dai villeggianti e dagli esponenti del Cai locale, di rievocare le fasi più salienti {dell'eccezionale impresa. Rac j conta il verbanese Tino Mi ; cotti che è accademico del Cai: «Siamo partiti sabato notte dal rifugio Monte Moro e dopo aver attraversato la cresta di confine, toccando anche le valli di Saas Fee è Zermatt. siamo arrivati 'domenica sera allo Jagcrhorn, ' 4000 metri di quota, dove ab j biamo bivaccato. Lunedì mat Una abbiamo salito la cresta I Santa Caterina, abbiamo rag- giunto la Nordend (4612 m di quota), poi siamo di nuovo ridiscesi e siamo risaliti lungo la parete nord alla Dufour (4636 meiri di quota la più alta del massiccio del Rosa), abbiamo toccato la Zumsìein e siamo arrivati atta capanna "Regina Margherita», sulla vetta della Gnifetti, dove abbiamo trascorso la notte. Martedì siamo scesi, lungo la cresta delle Locce, abbiamo toccato la Grober e smmo sa liti lungo i balzi del Pizzo Bianco attraverso la cresta sud ovest». I quattro alpinisti hannotrascorso complessivamentepiù di trentasei ore in parete, nuti dal forte innevamento ad alta quota». Il tempo è stato invece ec cezionalmente favorevole e si tensione spasmodica alle difficoltà delle ai una dovuta ascensioni alle varie cime e all'estrema fatica nei movimenti ad alta v-:ota. «Le difficoltà maggiori — spiega Mi cotti — le abbiamo incontrate lungo la cresta Signal, una di scesa pericolosissima in cor data che richiede una perfetta condizione fisica e nervi d'ac ciaio. per il resto, gli ostacoli ed i rischi maggiori sono ve- è mantenuto stabilmente sul bello per tutti i quattro giorni. I quattro alpinisti si sono concessi ben poche pause ed hanno superato nevai e crepacci, hanno scalato pareti di roccia e ghiaccio con metodo e sicurezza: tutte cose che richiedono un'eccezionale preparazione. Un attimo di smarrimento, un passo falso può infatti costare la vita. «Naturalmente — dice Micotti — eravamo allenatissimi. Abbiamo comincutto con lo sci-alpinismo all'inizio di stagione ed avevano già corn¬ piuto numerose ascensioni proprio sul massiccio del Rosa. Abbiamo infatti retto tutti benissimo alla fatica ». — Quando avete deciso di cimentarvi in quest'impresa? «La "traversata" — rispondono all'unisono i quattro al- : putisti, vuole ricordare la famosa impresa delia cordata che ha scalato per prima la parete est del Rosa. Ci eravamo quindi prefissi di portarla a compimento durante le celebrazioni del centenario». Adriano Velli I Macugnaga. 1 protagonisti dell'impresa. Da sinistra: Signini, Micotti, Luciano e Pietro Gilardini (Telefoto Falciola)
Luoghi citati: Borgomanero, Como, Macugnaga, Santa Caterina, Verbania
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