In una cascina di Mezzomerico gettati via 900 quintali di grano di Umberto Gottardello

In una cascina di Mezzomerico gettati via 900 quintali di grano In una cascina di Mezzomerico gettati via 900 quintali di grano Le spighe non sono cresciute ed il contadino che le ha coltivate è costretto ora ad una nuova aratura - Amedeo Surian non si dà pace: «Se l'Istituto federale agrario mi avesse aiutato, con i concimi avrei salvato il raccolto» (Dal nostro corrispondente) Mezzomerico, 19 maggio. Amedeo Surian, un veneto di 38 anni, che .conduce la cascina Cargandino di Mezzomerico (una tenuta di 1200 pertiche alla milanese) è un uomo distrutto. Deve seppellire 310 pertiche seminate a frumento (pari ad un raccolto di circa 900 quintali di grano), perché a quaranta giorni dal raccolto quelle che dove vano essere bionde messi, sono incerte piantine di pochi centimetri tra le zolle. Osservando le pianticelle il contadino scoppia in lacrime: dalle sue parole emerge l'amarezza dell'uomo di campagna che ha dedicato inutilmente alla terra gran parte delle sue giornate. «In questa cascina non c'è neppure la luce, tanto che d'inverno riesco con difficoltà a raggiungere le mammelle delle Tn^irrfw pei la mungitura all'incerta luce di una lampadina alimentata da una bombola a gas — dice. Aiutato dalla moglie. Angela Rigobello, dal nipote Isìdo ro Zanella, 23 anni, dalla moglie di questo. Ornella Gabaldo. 18 armi, lavora dalle quattro del mattino alle 10 di sera, e al termine della giornata non ci sono né televisione né radio a rendere meno tristi le serate. «Non abbiamo tempo per i diverti- menti — precisa il Surian — ricordo di essere stato al bar Acli di Mezzomerico oltre sedici mesi or sono». Chi capita in questa remota cascina (dove se c'è l'acqua è perché ha provveduto a sue spese ad allacciarsi all'acquedotto il padrone della cascina) trova un uomo distrutto che ara il sua frumento per utilizzare il terreno per altro raccolto, la moglie e la nipote (tra 20 giorni quest'ultima deve partorire) che segano legna, e U nipote che taglia il foraggio in un prato per le bestie nella stalla. «Per noi — dice il Surian — c'è solo lavoro e fatica. Se dedicando tanto impegno alla terra- riuscissi a ricavare da vivere non mi lamenterei. Ma ora sono vera mente sfiduciato. Se l'Istituto Federale Agrario mi avesse concesso il credito richiesto, con i concimi sarei riuscito a salvare il raccolto del frumento. Invece tutti i miei ri spanni se ne sono andati con quelle spighe che anche di notte sognavo e vedevo ere scere». La sfiducia e l'amarezza in lui hanno ormai il sopravvento sulla ragione. Non sa darsi pace del rifiuto, anche se certamente motivato, esentiamo spesso parlare di contadini che lasciano i lavori dei campi scegliendo quello di fabbrica, più sicuro e coperto anche da ogni rischio — commenta — ormai non c'è altra alter nativa. L'agricoltura va male, perché ai piccoli contadini si fanno solo promesse, come quelle prima delle elezioni; a poi quando i-hierHa-mr, aJutl finanziari ci vengono voltate le spalle». Quella della cascina Cargandino di Mezzomerico è indubbiamente una situazione assurda Amedeo Surian è turbato non solo per l'irreparàbile danno subito (praticamente il mancato raccolto ha messo sul lastrico la sua famiglia e quella del nipote), ma anche perché non comprende come si possa buttare via del «pane». Umberto Gottardello ♦

Persone citate: Amedeo Surian, Angela Rigobello, Ornella Gabaldo, Surian, Zanella

Luoghi citati: Mezzomerico