"Difendo i farmacisti di serie B" di Gianfranco Quaglia

"Difendo i farmacisti di serie B" Dalla stalla alla farmacia: si riaccendono le polemiche a Vespolate "Difendo i farmacisti di serie B" Il dott. Afferni, al quale il consiglio. comunale aveva soppresso il contributo, spiega che se avesse rinunciato, avrebbe rappresentato un pericoloso precedente per i colleghi rurali - Situazione diffìcile: le mutue pagano in ritardo, tasse pesanti, scarso il rifornimento delle medicine (Nostro servizio particolare) Vespolate, 9 marzo. Non c'è pace per Domenico Piana, il battagliero sindaco di Vespolate. Ancora alle prese con l'ormai famosa vertenza della «stalla», che lo vede in polemica con il parroco don Biffi, gli è piombata addosso anche la questione del farmacista locale. Lasciamo la parola al nuovo protagonista, Pierino Afferni, al quale, in un primo tempo, il consiglio comunale aveva negato l'indennità di residenza prevista dalla legge che regola le farmacie rurali, n contributo, 80 mila lire, è stato approvato l'altra sera dopo un'animata discussione, in seguito a una lettera inviata dal prefetto al sindaco. Dice il dottor Afferni: «Sono contento della decisione presa dalla .maggioranza del consiglio, non tanto per l'ero gazione del contributo nei miei confronti, quanto perché in tal modo viene sopita una spiacevole polemica». Nello scorso giugno, il consiglio comunale, all'unanimità, ritenne di non dover accordare l'annuale contributo comunale previsto dalla legge 221 che regola le farmacie rurali, approvando invece una mozione nella quale veniva esplicitamente richiesta la «non applicazione della legge per quanto riguarda il farmacista di Vespolate». «Con tale procedura — avevano dichiarato alcuni consiglieri — noi vogliamo esprimere il nostro dissenso limitatamente al farmacista di Vespolate, la cui condizione patrimoniale non ha certo iimiHimiiiiiiiiiiiiiiiiinniiiiimiimiiiiiimii^ bisogno di essere integrata da indennità». La delibera in un primo tempo fu «vistata» anche dalla prefettura e stava per diventare esecutiva. «A questo punto — dice il dottor Affer¬ ni prprlirstecuto ni — ho dovuto intervenire presentando un esposto alla prefettura. Non che le 80 mila lire previste dalla legge mi stessero particolarmente a cuore; l'ho fatto soprattutto per difènder a la categoria dei farmacisti, in particolare quella dei farmacisti rurali, come me. La non approvazione del contributo, se pur limitatamente al comune di Vespolate, avrebbe potuto costituire un precedente che sarebbe in seguito ricaduto su lutti i miei colleghi "rurali" d'Italia. Avrei potuto adire immediatamente le vie legali ma ho preferito inviare un esposto alla prefettura, anche per non infierire sulla particolare posizione in cui si è trovato il sindaco di Vespolate in questi ultimi mesi, a causa della cosiddetta "guerra della stalla"». Tra la popolazione, la decisione di approvare il contributo, in un primo tempo negato, ha suscitato consensi e critiche. Il sindaco, Domenico Piana, afferma: «Lo scorso anno non avevamo "passato" la delibera proprio perché ritenevamo che il farmacista di Vespolate, con le sue entrate patrimoniali, non fosse nello stato di chi abbisojr^ contributi Ora abbiamo dovuto ottemperare alle disposizioni superiori, come vuole la legge. Credo di aver agito per il meglio». «Oltre ad essere "fuorilegge" — afferma ancora il-farmacista — negare il contributo si sarebbe rivelata una umiliazione nei confronti dei farmacisti rurali Vale la pena di ricordare la nostra grave situazione, causata dai tardivi pagamenti da parte degli enti mutualistici e da una pesante tassazione che ancora viene pretesa. Noi siamo, per forza, farmacisti di serie B: mentre le farmacie urbane hanno possibilità di ottenere un servizio di rifornimento dei medicinali rapido e continuo, i farmacisti rurali possono fruire dell'arrivo dei medicinali richiesti una o. al massimo, due volte al giorno. I concorsi che periodicamente vengono banditi in provincia di Novara per l'assegnazione di farmacie in paesi rurali vanno quasi completamente deserti. Se si vuole togliere anche quel piccolo contributo che il comune deve versare annualmente, a titolo d'indennizzo (e d'inco raggiamento). i centri rurali resteranno senza farmacie». Gianfranco Quaglia ♦ Vespolate. Il farmacista Pierino Afferai (a sinistra) con il sindaco, Domenico Piana. Sono in polemica per la concessione del sussidio previsto dalla legge per le farmacie rurali

Persone citate: Afferni, Domenico Piana, Pierino Afferai, Pierino Afferni