Dopo il "congresso della verità" i trenta impegnati per la segreteria di coalizione

Dopo il "congresso della verità" i trenta impegnati per la segreteria di coalizione Accantonando le polemiche, tutte le correnti de al lavoro Dopo il "congresso della verità" i trenta impegnati per la segreteria di coalizione 1 nomi degli eietti: 15 di «Centralità democratica»; 10 di «Rinnovamento democratico» e 5 di «Forze nuove» - «Impegno democratico» non è riuscito ad avere neanche un candidato - Previsioni rispettate (Dal nostro corrispondente) Novara, 14 febbraio. Nella democrazia cristiana novarese le correnti saranno costrette a tornare alla collaborazione per costituire le nuova segreteria provinciale: questo il responso del congresso tenutosi ieri al «Borsa». Nessuna delle quattro «mozioni» ha ottenuto la maggioranza assoluta e, anzi, una, «Impegno democratico» non ha raggiunto il «quorum» del 10 per cento necessario per l'elezione di almeno un candidato. Si può dire che le previsioni della vigilia sono state rispettate aia nei risultati sia nel gioco delle alleanze. Piergiorgio Borgna «leader» di «Cronache nuove» resosi conto che la sua lista non ce l'avrebbe fatta, si è schierato con i Morotei di .«Rinnovamento democratico» facendo salire la percentuale di questa fazione ad oltre il 30 per cento. Favorita, in un certo senso, dal mancato raggiungimento del «quorum» da parte di «Impegno democratico» è stata anche la sinistra di Donat-Cattin. «Forze nuove»., infatti, ha ottenuto, in definitiva, il 15 per cento dei suffragi e 5 seggi nel nuovo comitato provinciale di 30 membri da cui uscirà la segreteria. Il gruppo più forte, «Centralità democratica», vedeva uniti «scalfariani» e «fanfaniani» protesi alla conquista della maggioranza assòluta. Hanno ottenuto il 50 per cento dei suffragi e 15 seggi, vale a dire la metà esatta. Il segretario uscente, Beltrami, il vicesegretario, Donetti, e i loro amici, si dicono tuttavia, soddisfatti: temevano, con l'inserimento di «Impegno democratico», di arrivare solo a 14 seggi. «Morotei», esponenti della sinistra, «scalfariani» e «fanfaniani», pensano — come abbiamo già accennato — alla costituzione di una segreteria provinciale di «coalizione», accantonando le aspre polemiche congressuali, dimenticando qualche parola «grossa» volata nel dibattito. All'osservatore imparziale, quello di ieri è' sembrato il congresso «della verità»: oratori senza peli sulla lingua e «delegati» in platea pronti a «ribattere» ogni affermazione che non andava loro a gemo. Non c'è stato, in questo senso, timore reverenziale: si può dire, anzi, che il più «contestato», sia stato il «personaggio» più importante del congresso: il ministro del Lavoro, Ponat-Cattin. I lavori, presieduti dall'onorevole Zambelletti, della direzione centrale del partito, hanno avuto inizio con la lunga relazione del segretario provinciale, Beltrami, il quale non ha nascosto che questi ultimi sono stati armi difficili per la de novarese, soprattutto per le «dissidenze» che si sono verificate a Verbania con il «caso» Rattazzi, a Borgomanero e a Domodossola. Poi hanno parlato i «leader» delle quattro mozioni: il senatore Benaglia, per «Centralità democratica», ha detto, senza mezzi termini, che i rapporti con il psi sono irrimediabiln.ente compromessi, cosi come lo è la formula di Centro Sinistra Per «Rinnovamento democratico», l'avvocato Cassietti, presidente dell'Ept, ha soste' nuto la fedeltà al Centro Sinistra pur senza cedimenti ai comunisti o alle destre nella illusoria speranza di recuperare i voti missini, Il senatore Torelli, per «Forze nuove» ha detto necessario per la crisi economica che travaglia la provincia, un mutamento di politica che vada incontro alle forze del lavoro. Torelli ha poi fatto un quadro della situazione occupazionale nel Novarese definendola di una «drammaticità impressionante». Ha citato i casi della Rossari e Varzi, della Pir .li confezioni, della Mattel, della Bemberg, della Vistarini e della torcitura di Borgomanero per annunciare che anche la Montedison attraverso un suo plano di ristrutturazione, intenderebbe «alleggerire» i suoi organici, per quanto riguarda la provincia di Novara, di 1450 effettivi. Dopo la relazione dell'ingegner Del Boca per «Impegno democratico», ha parlato Donat-Cattin. «E' un momento particolarmente delicato — ha detto — e il nostro deve essere il partito della rinnovazione e non della conservazione. AUa de — ha aggiunto — spetta un compito di garanzia democratica e riuscirà in tale .intento nella misura con cui saprà costituire una larga base». A questo punto l'oratore è stato interrotto da grida ostili «lei è con i comunisti» e sono volati improperi. «Non sono con i comunisti — ha ribattuto il ministro — ma per la collaborazione di Centro Sinistra». Nel dibattito sono intervenuti uomini di primo piano della de novarese come l'onorevole Scalfaro e l'onorevole Giordano. Il presidente della Camera di commercio, Capuani, rimasto stranamente dietro le quinte, in questa «lizza» provinciale, pur essendo un «leader» in campo nazionale per la corrente di «Base», ha fatto un intervento polemico stilla «caccia al voto» condotta senza esclusione di colpi. Oggi sono stati resi noti i nomi dei trenta eletti nel «comitato provinciale». I quindici di «Centralità democratica» sono: Vittorio Beltrami, Rolando Donetti. Ezio Leonardi, Carlo Borando, Vittorio Merlo, Aldo Avondo, Luigi Tersoli, Paolo Cattaneo, Carlo Barbaglia, Arnaldo Agazzone, Remo Bertolotti, Sergio Bocci, Mario Costado- ne, Giancarlo Ferlini e Renato Gioffi. I dieci di «Rinnovamento democratico»: Piergiorgio Borgna, Adelmo Brustia, Giovanni Cacciami, Pierluigi Cassietti, Iginio Fabbri, Quinto Leone, Gerardo Melloni, Enrico Nerviani, Carlo Poli e Marco Tara. Infine, i cinque di «Forze nuove»: Fausto Del Ponte, Francesco Fornara, Giuseppe Lomazzi, Franco Peiretti e Giancarlo Stoppini. Piero Barbe Novara. Due aspetti della sala del Teatro Borsa gremita di delegati per il congresso provinciale deUa democrazia cristiana

Luoghi citati: Borgomanero, Domodossola, Novara, Verbania