''Mio fratello mi ha drogato,, dice Maimone e prende il volo

''Mio fratello mi ha drogato,, dice Maimone e prende il volo Al sindaco di Varzo ha parlato solo di una funivia ''Mio fratello mi ha drogato,, dice Maimone e prende il volo « E' vero, gli ho mésso tranquillanti nel caffè — avrebbe ammesso l'interessato —. Di questo passo l'eredità di nostro padre se ne andrà in fumo» - Se le innumerevoli accuse dello stravagante italo-americano fossero prese in esame, impegnerebbero decine di magistrati Domodossola, 1 febbraio. (a.v.) Mario Maimone, lo stravagante italo-americano che in una decina di giorni di permanenza nell'Ossola è riuscito a diventare popolare con i suoi racconti di favolose eredità, segretarie dalle parentele illustri e simili fantasie, è passato alla carta bollata. Con il fratello Antonio, commerciante di preziosi a Milano, in questi giorni è finito in una clinica psichiatrica; tutti e due però sono usciti con un certificato il quale attesta che se non altro nessuno dei due è «pericoloso a sé ed agli altri». Ora il sedicente plurimiliardario si è rivolto alla procura della Repubblica milanese sostenendo di essere stato drogato dal fratello, che gli avrebbe messo una sostanza stupefacente in una tazzina di caffè. Le ha plagiate ' Maimone accusa anche il fratello di aver «plagiato» le sorelle e la madre aizzandole contro di lui e le sue ambiziose iniziative di rilancio turistico della Val d'Ossola. Non si sa ancora se la procura milanese inizierà una vera e propria istruttoria sull'esposto presentato dal giovane italo-americano o se l'archivierà giudicandolo proveniente da una fonte inattendibile. Maimone nelle conferenzestampa che ha tenuto sinora e anche in altre occasioni ha già fatto una valanga di denunce dicendo di essere stato vittima di un tentativo di estorsione, di essere stato truffato in un traffico d'armi, di essere in grado di smascherare una grossa organizzazione che importa illecitamente diamanti in Italia e di poter indicare dove quattro miliardi di preziosi sono illegalmente depositati. Quando fu ricoverato una prima volta, sembra per errore, in un ospedale psichiatrico, non perse neppu re quell'occasione e denunciò un medico e un primario per la morte di uh degente. Non risulta, però, che finora le attività inquirenti ' abbiano mai preso in esame nessuna delle sue denunce che, tutte assieme, sarebbero sufficienti a far aprire un «dossier» di migliaia di pagine e impegnerebbero l'attività di decine di magistrati. D fatto di essere avversato nei suoi grandiosi progetti dai suoi familiari Maimone lo aveva chiaramente detto in una delle prime conferenze stampa. «Pensate — diceva — che ovunque io vada raccolgo subito entusiastiche adesioni, meno che dai miei familiari che continuano a dirmi che sono pazzo». Smentito una prima volta dal fratello, il quale si sarebbe per la verità limitato a dichiarare che il padre non era un esponente della mafia m& un onesto .commerciante, Maimone si era subito difeso. «Mio fratello Antonio è sempre stato invidioso di me sin da quando, all'età di quindici anni, gli rubavo le camicie. E' geloso del mio successo, della fama che mi sono creata, mentre lui non riesce a far altro che continuare a svolgere un'oscura attività commerciale». Ora il sedicente plurimiliardario ha presentato una denuncia contro l'intera famiglia probabilmente per «bloccare» con questa mossa qualsiasi iniziaci a nei suoi confronti, lì fratello si è mostrato preoccupato non taato per la denuncia quanto per la piega che stanno prendendo le cose. «Di questo passo — ha dichiarato Antonio Maimone — l'eredità di nostro padre se ne andrà presto in fumo». Per quanto riguarda la droga, Antonio Maimone avrebbe confermato di aver messo nel caffè del fratello dei tranquillanti. E' sparito Intanto, dicendo che andava a New York via Svizzera dove lo attendono alcuni amici, oggi Maimone è sparito dalla circolazione. Al sindaco e alla Giunta comunale di Varzo aveva promesso che si sarebbe recato nella metropoli statunitense per farsi consegnare i primi tre miliardi necessari allo svi- ' luppo sciistico di San Domenico con lai costruzione di una funivia per l'Alpe Ciamporino. Nell'albergo di San Domenico di Varzo sono rimasti solo il' nipote Brace McDowal, la moglie Malata Mulugeta e la figlia dei due giovani, Saba. Fra l'altro, ieri scadeva il permesso di soggiorno in Italia della «principessa», ma il marito si è subito presentato a farlo rinnovare: una formalità burocratica che è sto.jl superata senza troppi clamori. Gli telefonerà «Maimone è partito per IAmerica — ha detto oggi Brace McDowal — e state certi che, come ha promesso, venerdì sera sarà qui con i soldi Si fermerà a New 'York, Londra e Parigi Siamo rimasti d'accordo che mi telefonerà giovedì sera». n nipote di Maimone ci ha detto anche "che il giovane italo-americano, ha già aperto un conto presso la filiale di Varzo e ci ha mostrato anche il libretto di una importante banca novarese. Sarà presso questa banca che saranno depositati i fondi? «iVon sappiamo ancora — dice il nipote — comunque i soldi attualmente sono in Svizzera. Mario è andato in America solo per farsi autorizzare a prelevarli». Anche il segretario del sedicente plurimiliardario, un giovane jugoslavo che ha già fatto cinque mesi di carcere preventivo in Italia per detenzione di stupefacenti e che è stato poi prosciolto dall'accusa, ha lasciato San Domenico e si è recato a Roma per reclutare attrici e personalità del cinema per il «party» in programmala a San Domenico con il ritorno di Maimone. La gente della Val Divedrò non è per nulla scossa dalla tumultuosa attività dello pseudomiliardario. Ci ha dichiarato il ■ icesindaco di Varzo Giovanni Rolando: «E' stato lo stesso Maimone a dichiararci che entrò quindici giorni depositerà il richiesto come garanzia in banca. Con noi non ha parlato né di mafia né della da ma solo di una funivia per l'Alpe Ciamporino. Staremo a vedere».