Rapinatore (non soltanto ladro) il giovane che aggredì la cassiera del negozio di polli

Rapinatore (non soltanto ladro) il giovane che aggredì la cassiera del negozio di polli il Tribunale dopo rinterro gatorio ha dichiarato la sua incompetenza Rapinatore (non soltanto ladro) il giovane che aggredì la cassiera del negozio di polli Con queste accuse Ornelio Giudice, che affrontò una giovane donna puntandole contro la pistola, le strappò la borsetta e si liberò con un pugno di un passante che l'inseguiva, dovrà comparire ora in corte d'assise (Nostro servizio particolare) Novara, 19 gennaio. (I. L) Colpo di scena in tribunale durante il processo di Ornelio Giudice, 20 anni, abitante a Novara in via Grado 2. Era imputato di furto aggravato, ma il Tribunale dopo aver ascoltato le due parti ha dichiarato la sua incompetenza a decidere in quanto il reato è più grave di quello ascritto, ed ha ritrasmesso gli atti al pubblico ministero per una nuova istruzione sommaria. Il Giudice dovrà quindi rispondere di rapina e comparire davanti alla Corte d'assise. La rapina è stata compiuta il 12 novembre scorso. Maria Rita Osello, 29 anni, cassiera del «Pòlmarket» di corso XXIII Marzo, rientrava a casa sua, in via Cernaia. Mentre entrava nell'ascensore la donna è stata bloccata da un giovane con il viso mascherato da una calzamaglia che teneva nella mano sinistra un «oggetto nero». La Osello, pur in preda al terrore, ha cercato di resistere e solo all'ultimo ha lasciato andare la borsetta. Il giovane è subito fuggito mentre la sua vittima gridava. In strada è stato rincorso da un passante, Giovanni Santamaria, 60 anni, abitante in via Marsala, che però ha dovuto desistere perché, dopo averlo minacciato con la pistola, il rapinatore lo ha steso a terra con un pugno. Le indagini della polizia e dei carabinieri hanno portato subito all'identificazione del Giudice, che era sparito dalla circolazione. Solo una settimana dopo è stato trovato in casa di una zia e arrestato. Dopo le indagini gU atti erano stati trasmessi in procura, l'imputazione era di rapina. Durante l'istruttoria, invece, il giudice non ha ritenuto di accogliere la tesi degli inquirenti: di qui il rinvio a giudizio per furto aggravato. Stamane in udienza Ornelio Giudice ha confermato quanto aveva già riferito: «Non so nulla di questo episodio in quanto quel giorno sono sempre stato con degli amici (si festeggiava la scarcerazione di Carlo Gramoni che poi era nuovamente arrestato per la . rapina alla banca di Fontane ito D'Agogna) ed alle 19 sono J andato al cinema Eldorado dove si proiettava "Er più". Quando sono uscito dal locale, verso le 21,30, e sono tornato al bar Rotto, il Gramoni mi ha avvertito che era venuta a cercarmi la Tuestura. Sapendo che avevo in corso un provvedimento per misure speciali di vigilanza mi sono diretto subito a casa accompagnato dal Gramoni. Qui anche mia madre mi ha riferito che mi cercavano ed ho preferito non farmi prendere, data la mia situazione di "ragazzo non bravo"». li presidente dottor Fanelli ha poi chiesto all'imputato: «Ricorda quali abiti indossava quel giorrno?». « Un giubbotto celeste, con un golf e una camicia con pantaloni blu scuro. Quando ho saputo che mi cercavano — ha proseguito l'imputato — ha avuto paura di andare in carcere e mi sono nascosto da mia zia. In quei giorni ho telefonato al Gramoni e mi sono incontrato con lui per sapere qualcosa, oltre a quello che leggevo sui giornali. Avevamo in progetto di anda~e in Olanda». Presidente: «Il Gramoni le spiegò il motivo perché voleva andare in Olanda?». Imputato: «No, non mi ha mai detto niente». Presidente: «Perché allora ha detto di voler unirsi al suo viaggio?». Imputato: «Per non farmi trovare». Presidente: «Ha mai confessato al Gramoni di essere responsabile dell'episodio che lo vede oggi sul banco degli imputati?». Imputato: «Ho solo rinfacciato al Gramoni di avere fatto la "soffiata" che ha portato al mio arresto. Solo lui sapeva dov'ero e poteva avvisare i carabinieri. Per questo gli ho dato uno schiaffo mentre eravamo in carcere». La deposizione della parte lesa, Maria Rita Osello, è stata brevissima. La donna ha ricostruito l'episodio affermando di avere avuto una folle paura per quella «cosa nera» che il giovane le puntava contro. «Ho cercato di resistere all'aggressione tenendo stretta la borsa anche se sapevo che non c'erano dentro soldi». A questo punto il presidente, viste le circostanze emerse che dimostravano chiaramente la gravità del reato, ha dichiarato l'incompetenza del tribunale e ha richiesto il parere del pubblico ministero dottor Canfora. Questi ha ritenuto invece di poter continuare il dibattimento e la stessa cosa ha affermato il difensore avvocato Cardinali, chiedendo, in caso contrario, la libertà provvisoria per il suo cliente. Il tribunale, dopo un'ora di consiglio, ha detto di rinviare gli atti al pubblico ministero e Ornelio Giudice dovrà quindi comparire in Corte d'assise sotto l'imputazione di rapina. Novara. Ornelio Giudice, che dovrà rispondere di rapina anziché di furto, e la sua vittima, Maria Rita Osello, cassiera del Pòlmarket, in tribunale (Foto Giovetti)

Luoghi citati: Novara, Olanda