La Pogno-Soriso: strada che non c'è (ma conta già cento anni di storia) di Francesco Allegra

La Pogno-Soriso: strada che non c'è (ma conta già cento anni di storia) Dovrebbe correre sulle colline tra il Cusio e la Valsesia La Pogno-Soriso: strada che non c'è (ma conta già cento anni di storia) Un paese senza sbocchi che cerca nuove comunicazioni con i centri vicini Negli Anni Trenta ci fu chi ostacolò il progetto: la polvere del traffico danneggiava i giardini - I volontari fermati dal ponte che non potevano costruire Soriso, 7 dicembre. Ogni strada ha la sua storia. Come ogni altra opera pubblica, una nuova strada ha dietro di sé una gestazione travagliata che si trascina spesso per anni: l'idea della nuova opera nasce sempre da esigenze reali, ma deve essere poi portata avanti fra avversioni di vario genere, contrasti di interessi di diversa natura e immancabili procedure burocratiche. Le discussioni sulla Soriso-Pogno, ad esempio, occupano ormai quasi l'intero arco di un secolo. Negli archivi dei due comuni, dove per altro le ricerche non sono state nemmeno appro-, fondite, sono venuti alla luce in questi giorni documenti che risalgono alla fine dell'800, ma si ha memoria di precedenti ed è chiaro che prima di arrivare al nero sul bianco si sarà parlato a lungo del bisogno di costruire questa strada sulle colline a cavallo tra il Cusio e la Valsesia. Il bisogno c'era già nei secoli scorsi ed è cresciuto con il moltiplicarsi delle esigenze della vita moderna. «Soriso — ci dice l'ingegner Gioria — è un paese senza sbocchi: la sola strada che sale da Gozzano muore nell'abitato. Di qui la necessità, già avvertita nei tempi passati quando il paese era ancora fiorente, di trovare nuove vie di comunicazione Servilio Gioria, 26 anni, laurea in ingegneria chimica e occupato presso un'azienda dì San Maurizio d'Opaglia, è il giovane assessore ai lavori pubblici del comune di Soriso. Ha una visione moderna dei problemi municipali che concepisce in chiave di comprensorio. E' lui che si batte per la nuova arteria dalla storia lauto annosa. «H problema — dice — è sentito dalla maggioranza delia popolazione. La SorisoPogno rappresenta il sogno di tanti vecchi sorinesi e il desiderio delle giovani leve». Il problema, a quanto pare, è stato sempre e soprattutto percepito a livello della popolazione. «Da parecchi decermi — spiega l'assessore — all'approssimarsi delle elezioni il progetto della strada per Pogno viene riesaminato. Ogni lista ne fa il suo cartello di propaganda. A giudicare dai programmi l'opera dovrebbe sempre avere carattere di priorità assòluta». A giudicare dai risultati sembra, invece, che tanti buoni propositi vengano sempre messi nel dimentica-, toio.' Nel 1969 il consiglio comunale di Soriso aveva deliberato di affidare l'incarico di redigere il progetto di massima all'ingegner Ceresa di Novara e di informare il comune di Pogno affinché si regolasse in conformità, ma né il professionista novarese né il comune limitrofo avrebbero poi ricevuto l'annunciata comunicazione. «Andando indietro nel tempo si scopre — dice Gloria — l'esistenza di alcune forze ben individuate che si sono opposte dietro le quinte alla realizzazione della strada». Sono i sostenitori dello «splendido isolamento»? Sono coloro che venendo in paese per il weekend vorrebbero trovare sempre il luogo fermo ai tempi dell'antica repubblica di Soriso? Sembra di si, ma il quadro della situazione locale è abbastanza complesso. Negli Anni Trenta ci sarebbe stato persino chi si oppose alla costruzione della strada perché la polvere sollevata dal traffico sulla nuova carrozzabile avrebbe danneggiato il suo giardino. Nel 1929 gli ingegneri An* gelo e Franco Frisa, di Borgomanero, avevano già completato un progetto della strada «che in linea di massima — ci dice Gioria — è valido ancora oggi». «Nel 1936 — continua l'assessore — un gruppo di sorisesi prestarono volontariamente la loro opera per costruire la nuova strada arrivando fino a 200 metri dal torrente Grua: poi la stanchezza, ma ancor più la mancanza di denaro per gettare il ponte, costrinsero anche i più volenterosi a desistere dal loro proposito». Allora si era interessato della cosa un federale, sembra, il quale aveva promesso di perorare la buo na causa della SorisoPogno a Roma. Ma Roma, senza far torto alla geografia, era allora più lontana da Soriso di quanto non lo sia tuttora. Che cosa ne pensavano a Pogno della strada tanto attesa dai sorisesi? Il vice sinduco Carlo Campagna ci mostra una delibera consiliare dell'anno 1907: allora il consiglio comunale di Pogno aveva deciso di attendere le decisioni definitive di Soriso prima di esprimersi sul possibile consorzio. Il consigliere provinciale geometra Do netti continua il discorso di Campagna: «Anni fa — racconta Rolando Donetti — quando io ero vicesindaco, recepimmo l'istanza di Soriso per la nuova strada e si fecero anche delle riunioni con il defunto ministro Pastore». Donetti ci illustra le ca, Meristiche della strada, che misura in tutto solo 3200 metri e che al tempo del progetto sarebbe costata ■391.484 lire, mentre ora costerà, invece, 120 milioni date le difficoltà che il tracciato presenta. Pogno sembra intenzionato a unirsi a Soriso per una realizzazione consorziale. I vantaggi che deriverebbero dalla strada tanto chiacchierata e mai realizzata sono prandi, per Soriso soprattutto, ma sono notevoli anche per Pogno, per l'economia di tutta la zona e per il turismo, Unita alla strada che porta a Gargallo. Vergano e Borgomanero, essa costituirebbe anche una pittoresca alternativa alla statale BorgomaneroGozza- no sempre intasala dal traffico. «Occorre — affermano Donetti e Gioria — la volontà di realizzarla. Altrimenti tra poco ci troveremo qui a celebrare il centenario delle discussioni inutili». Francesco Allegra rlspei saadpestdlca Pogno. Guardia, Campana, Tonati, Gioria e Dinetti sulla passerella Grua, che sarà sostituita da un ponte