Monobinario (e disagio) sul ponte di Napoleone

Monobinario (e disagio) sul ponte di Napoleone Che si aspetta? Monobinario (e disagio) sul ponte di Napoleone Cento e più treni al giorno della Torino-Venezia a velocità ridottissima sul viadotto di Trecate (Nostro servizio particolare) S. Martino di Trecate, 6 dicembre Il vecchio ponte di Napoleone sul Ticino a San Martino di Trecate, ai confini con la Lombardia, è causa di grave disagio per i viaggiatori di una delle linee ferroviarie più importanti d'Italia, la Torino-Venezia. Costruito un secolo e mezzo fa per accelerare le comunicazioni di carrozze e diligenze fra il Piemonte e Milano, è ormai insufficiente a sopportare un transito a livello internazionale. Data la sua larghezza limitata, poteva contenere soltanto una corsia stradale della MilanoTorino e, a fianco, un unico binario! Questa situazione anacronistica imponeva la necessità dei sensi unici alternati e la circolazione con semaforo nei periodi di scarsa visibilità. Per ovviare a questi inconvenienti, tre anni fa fu inaugurato il nuovo ponte sul Ticino, un viadotto moderno a fianco di quello ottocentesco. Il nuovo tronco stradale (largo metri 12,50) consente uno snellimento del traffico che pub scorrere tu due capaci corsie e nello stesso tempo potrebbe favorire la circolazione ferroviaria sul ponte napoleonico, la cui metà, riservata ancora al passaggio degli automezzi, è praticamente in disuso. A tre anni dalia realizzazione stradale, però, sul viadotto di Napoleone è rimasto ancora il monobinario. I disagi sono enormi: sulla linea Torino - Venezia transitano giornahnente un centinaio di treni ordinari e tutti devono ridurre la velocità a 60 chilometri all'ora neU'impegnara 10 scambio simmetrico che immette nel pezzo di binario unico. A questo traffico normale si devono aggiungere 1 numerosi convogli speciali e internazionali che, provenienti da Torino, sono diretti a Trieste e alla Jugoslavia. Ad essi si aggiungono cento e più carri merci che giornalmente fanno la spola tra Novara e Milano, in una zona fortemente industrializzata, Almeno una ventina di volte al giorno, due convogli in senso opposto vengono a trovarsi in prossimità del monobinario: in questi casi uno dei due treni è costretto a fermarsi e spesso le soste forzate raggiungono i quindici minuti. Da anni la possibilità di eliminare radicalmente questo grave inconveniente è allo studio deU'arnministrazione delle Ferrovie che ha al vaglio numerosi piani: si tratterebbe in pratica di rinforzare il malandato non te di Napoleone e ricavarvi un altro binario. Per le solite remore burocratiche, i progetti sono tuttora irrealizzati, Da Torino a Trieste (500 chilometri di strada ferrata) 11 monobinario sul ponte napoleonico di San Martino costituisce ancora l'unica strozzatura esistente. In una parola i treni accelerati e rapidi, sul viadotto del Ticino sono costretti a tornare indietro di due secoli e a considerarsi diligenze dei tempi di Napoleone. Gianfranco Quaglia 4 Arona: auto contro moto tre feriti (uno è grave) Arona, 6 dicembre. (g.r.) Incidente stradale a Varailo Pombia, con-tre feri ti, ricoverati all'ospedale di Arona. Una giardinetta, guidata da Giampiero Franchini, 39 anni diretta a Varailo, si è scontrata per cause ancora in corso di accertamento, con una moto, sbucata all'improvviso, in località Case inetta, da una via laterale. La moto era condotta da Roberto Colognesi. 16 anni, Borgoticino; sul sellino viaggiava Graziano Calighiti, 20 anni, Nicastro (Catanzaro). I tre venivano soccorsi dà alcuni passanti: il Caligiuri ha riportwto una grave contusione cranica e la frattura delle due gambe ed è stato ricoverato con una prognosi . di almeno due mesi; gli altri guariranno in una ventina di iorni per-ferite lacero contuse varie. slsplbaegRii « . E gli operai Nyco? Stabilimento Àmmi sorgerà a Verbania (Dal nostro corrispondente) Verbania, 6 dicembre. fa. c.) Speranze e perplessità aVerbania dopo ia comunicazione che il direttore dell'Ammi, dottor Augusto Bottacchi, ha fatto a} sindaco di Verbania, perito industriale Pietro Mazzola. L'Ammi (una società a partecipazione statale che opera nel campo dei metalli non ferrosi) realizzerebbe a Verbania una azienda sostitutiva nello stabilimento litografico Nyco, in esecuzione di un preciso impegno politico assunto lo scorso giugno dal ministero del Lavoro. La fabbrica dovrebbe sorgere nell'area di Verbania, sembra su un terreno di trentamila metri quadrati che l'amministrazione comunale è pronta a cedere eventualmen V. NABOte anche a titolo gratuito per un periodo di 99 "anni, ed occupare inizialmente 120 persone. Lo stabilimento eseguirebbe lavori di' litografia su contenitori di allumimi laminato (largamente usati nel campo dei prodotti aumentali conservati) fabbricati in un nuovo stabilimento che la stessa Animi sta realizzando in Sardegna. Occupando una maestranza iniziale di 120 unità (raddoppiabile in tempi successivi), la fabbrica darebbe praticamente lavoro ad una forza eguale a quella occupata dalla Nyco a fine dello scorso marzo dopo i primi licenziamenti, avvenuti agli inizi dell'anno in corso. Rimane però il problema di non lasciare inoperosi fino alla data di entrata in attività del nuovo stabilimento gli operai della Nyco che sono da più mesi senza lavoro e che, logicamente, non possono attendere, per. risolvere i loro problemi occupazionali ed economici, che ai primi del 1974 entri in attività la nuova industria. Contatti sono in corso per trovare una composizione alla vertenza tra Nyco e Ammi? la prima che chiede 620 milioni per cedere la fabbrica di Intra, la seconda che vorrebbe acquistarla per soli 200. L'amministrazione comunale si è offerta come intermediaria, chiedendo però anche la collaborazione del potere politico, per persuadere le due parti a un accordo che consenta la ripresa dell'attività della Nyco i cui impianti potrebbero essere,, se non acquistati, almeno affittati dall'Animi per un periodo di due anni. Miiiiiiimiiiiiiiimitimiiiiiiiiiiiiiiiiminniiiii

Persone citate: Augusto Bottacchi, Caligiuri, Giampiero Franchini, Gianfranco Quaglia, Graziano Calighiti, Intra, Napoleone Cento, Nicastro, Pietro Mazzola, Roberto Colognesi