Sconfitta ma non preoccupata, l'Arona si rifarà con "Il fieno già accumulato,,

Sconfitta ma non preoccupata, l'Arona si rifarà con "Il fieno già accumulato,, A Biella l'entusiasmo ha giocato a sfavore degli ospiti azzurri Sconfitta ma non preoccupata, l'Arona si rifarà con "Il fieno già accumulato,, Undici interessante nell'attacco, vulnerabile nella difesa - Un presidente impresario edile che da quattordici stagioni è diventato il tifoso numero uno della sua squadra - La Pro loco pensa molto al turismo, ma poco allo sport (Dal nostro inviato speciale) Biella, 22 novembre. Anche nel calcio è lecito sognare, quando si vincono cinque partite consecutive è lecito sperare di continuare sullo stesso binario per altre domeniche, verso il traguardo della promozione. Un sogno che l'Arona ha vissuto superando successivamente Sestri Levante, Juve Domo, Casale. Ivrea, compagini non irresistibili, e infine l'Astimacobì, squadra tra le più temibili del torneo. Le illusioni pero si sono smorzate ieri a Biella, contro l'attuale capolista. Rimangono nel bilancio, all'attivo, i dieci punti conquistati, che hanno permesso alla squadra di compiere un notevole balzo in avanti nelle posizioni di classifica, dal penultimo posto a una condizione ottimale di metà graduatoria. «Il fieno accumulato — la similitudine campagnola è del direttore tecnico Muratori — non andrà sprecato, ci permetterà di lavorare con maggior tranquillità negli eventuali tempi di penuria». La sconfitta di Biella può essere motivata con sufficiente precisione: la squadra, infatti, sulle ali delle critiche rivolte alla Biellese nella settimana antecedente l'incontro del «Lamarmora», ha affron 1 tato gli avve* sari di turno o con una eccessiva dose di sicurezza: l'entusiasmo delle recenti vittorie, che, limato da una debita prudenza avrebbe rappresentato un punto di vantaggio, ha insomma giocato a loro sfavore, determinando lo sbandamento dei primi 45 mir.uti, decisivo ai fini del risultato. Queste le colpe, neppure molto gravi, considerati gli «exploit» dei precedenti incontri. Esistono poi. e soprattutto, i meriti della squadra di casa, la Biellese: l'undici di Molina, sferzato dalle suddette critiche, e certo anche dalle parole del proprio direttore tecnico, è tornato a giocare al livello della scorsa stagione, risoluto a reinserirsi decisamente nel discorso della promozione. Se si aggiunge che l'assenza del centravanti titolare Ferrari pur sostituito ottimamente dal giovane Speroni, ha creato inizialmente qualche scompenso nella manovra d'attacco, ècco delineato un quadro abbastanza preciso dell'I a 3 subito dagli azzurri a Biella. Al di fuori dalle considerazioni dell'incontro di domenica, gli azzurri hanno dimostrato nell'ultimo mese di campionato di possedere un undici interessante sotto il profilo tecnico, soprattutto nel reparto d'attacco, il più prolifico del torneo dopo quelli di Biellese, Astimacobì e Canelli: la difesa al contrario si è rivelata piuttosto vulnerabile, avendo subito fino a questo momento dodici reti, anche se soltanto quattro di queste sono state determinanti ai fini del risultato. Fatta eccezione per il Canelli, le prossime avversarie dei novaresi prima della conclusione del girone di andata non posseggono un grande potenziale offensivo: l'immediato futuro della sqvadra. a partire dall'incontro interno di domenica prossima contro l'Albese, si presenta dunque abbastanza agevole. Quali sono però le reali possibilità dell'Arano nell'arco di tutto il campionato? Proviamo a rispondere a questa domanda con l'aiuto del presidente della società Marino. Il massimo dirigente degli azzurri, imprenditore edile, si è trovato 14 anni fa ad occuparsi di calcio quasi casualmente, tirato nella barca dell'Arona dagli altri dirigenti della squadra per ragioni economiche. Marino al calcio si è appassionato gradualmente, diventando in 14 stagioni mai contestato dai tifosi locali, il primo sostenitore dell'Arona. «I problemi finanziari — afferma — sono i soliti e ci costringono di anno in anno a vendere i nostri migliori elementi affidandoci al vivaio d dei giovani per sostenere gli impegni del campionato successivo. Arona, come Verbania, vive naturalmente di turismo: ogni tema viene svolto in considerazione delle attività alberghiere ed in ogni caso connesse ad esse. Il calcio non può trovare un grande sviluppo, anche perché la Pro Loco non considera tale da essere preso in consideratone l'incremento pubblicitario che questo sport potenzialmente potrebbe dare alla città. L'abbinamento calcio-turismo viene considerato proficuo soltanto al livello «serie A», come ha sufficientemente dimostrato il fenomeno Cagliari-Sardegna. «I traguardi — aggiunge Marino — sono dunque quelli iniziali, che la rosa dei giocatori può consentirci. Un onorevole piazzamento di metà classifica ci accontenterebbe». — La politica forzata dei giovani non rischierà prima o poi di fallire? Risponde il direttore tecnico Muratori: «In questo si vive purtroppo alla giornata, anche nell'attuale campionato comunque, per fortuna, le cose stanno andando per il meglio. Possiamo contare su elementi tecnicamente ben impostati. Sperone, per esempio, che domenica ha segnato il nostro gol, ha 19 anni, ha giocato con noi soltanto due partite eppure in campo ha dimostrato di non mancare affatto di esperienza». Incassata la battuta d'arresto contro la Biellese senza fare drammi, ma soltanto cercando di eliminare i motivi principali della sconfitta, l'Arona si prepara dunque, dopo averne posto le solide basi, a dire anche la sua parola nella lotta della serie D. in un campionato entusiasmante che Sembra non finire mai di riservare sorprese. Salvatore Rotondo Arona. Il presidente della squadra azzurra, Marino

Persone citate: Ferrari, Lamarmora, Molina, Salvatore Rotondo Arona