La spugna gettata per Pesare cancella i sogni e le ambizioni del Novara Boxe

La spugna gettata per Pesare cancella i sogni e le ambizioni del Novara Boxe Amarezza del presidente Mornese tradito dal suo "pupillo,, La spugna gettata per Pesare cancella i sogni e le ambizioni del Novara Boxe Eppure vale la pena di insistere nelle manifestazioni pugilistiche, come ha dimostrato l'entusiasmo del pubblico che gremiva il Palazzetto dello Sport - La squadra novarese è forte di dieci dilettanti, tra i quali molti elementi di rilievo i n i o i r 1 - (Dai nostro inviato speciale) ' Novara, 30 ottobre. La sconfitta ver getto della spugna del gaUiatese Oronzo Pesare, nell'incontro per il titolo italiano dei pesi leggeri junior svoltosi ieri sera nel Palazzetto dello Sport novarese, ha costituito un'inattesa doccia fredda per il dottor Lionello Mornese, presidente della Novara Boxe: un innamorato del pugilato che regge sulle sue spalle — pagando sovente di tasca propria — l'attività novarese ed aveva costruito, sulle speranze di vittoria del suo «pupillo», un castello di sogni che ora pare crollato. Il dottor Mornese credeva ciecamente- nell'avvenire pugilistico di questo solido ragazzo pugliese, da anni trapiantato a Galliate. Pesare, dopo essere stato un buon pugile dilettante : (arrivando anche alla maglia azzurra), aveva compiuto una discreta carriera professionistica, giungendo alla conquista della cintura tricolore dei pesi leggeri junior, nei primi mesi del 1971 a Bologna, contro il toscano Redi. Il suo regno come campione d'Italia è durato pochissimo, perché una banale ferita nel successivo incontro con il lombardo Poli lo ha costretto alla resa; Ma il piemontese d'adozione, sorretto dalla fiducia del dottor Mornese, non viveva altro che per là rinconquìsta del primato nazionale: da qualche mese aveva lasciato il suo posto di saldatore in un'officina della zona, era andato ad allenarsi a Pesaro, del suo manager Mongaretto, dedicandosi esclusivamente alla boxe, in base alla convinzione — sua e dello stesso Mornese — che il suo avvenire ormai fosse soltanto sul ring. «Se Pesare vince stasera — ci diceva il dottor Mornese prima del combattimento — farò qualsiasi sforzo per portarlo al titolo europeo, contro il romano Galli, proprio qui a Novara. Lavoro da due anni per la boxe novarese, in questo periodo ho allestito quattordici riunioni, tutte in crescendo di livello tecnico. Se il pubblico continua a seguirmi, intendo perseverare su questa strada, -migliorando costantemente come qualità degli spettacoli. Pesare, è chiaro, costituisce un cardine dei nostri programmi futuri». Afa il dottor Mornese è stato «tradito», ieri sera, proprio dal suo pupillo, che ha sbagliato completamente l'impostazione del combattimento, andando incontro ad una durissima, drammatica sconfitta prima del Umile, che ridimensiona, per un lungo periodo, le sue ambizioni. Il campione in carica tra i pesi leggeri junior — Ut categoria che comprende ■ i pugili che pesano da kg 57,152 a kg 58,967 — è Mario Sanna, un sardo da anni residente a Roma. Sanna è un «motorino» dal fisico eccezionale, che conosce un solo modo di fare Ut boxe: andare avanti e picchiare, sempre allo stesso ossessionante ritmo, dalla prima all'ultima ripresa. Non possiede un repertorio tecnico da campione, ma sul, piano della vigoria fisica e delta carica agonistica non ha rivali, ed anche avversari a lui tecnicamente superiori sona costretti a soccombergli, se. accettano di duellare sul suo terreno preferito: attesto deiUt lotta aperta, senza esclusione di colpi. E' questo, appunto, l'erro re che ha commesso Pesare. Il «guardia destra» di Galliate ha un repertorio stilistico notevole. Gli si concedeva, in partenza, hi possibilità di impostare il combattimento nel modo a lui più congeniale: una tattica sfuggente, basata sulla velocità di gambe e sulla,prontezza degli spo stamenti, e su colpi d'incontro — specialmente montan¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ti al corpo — che avrebbero potuto, col passare delle riprese, ridimensionare la superiorità fisica del campione d'Italia. Pesare invece ha accettato Ux lotta a corta distanza, cercando ostinatamente U colpo duro per creare una soluzione clamorosa al combattimento: una tattica «suicida», che lo ha portato a subire l'esuberanza fisica di Sanna e a trovarsi fatalmente scoperto quando, neUa quinta ripresa, il sardo, con un «uno-due» alla mascelUi, lo ha scaraventato al tappeto, obbligando il manager Mongaretto a gettare Ux spugna, per evitare un ormai certo k.o. Croltato il suo «pupillo» ora il dottor Mornese si trova in difficoltà, avendo costruito un edificio, le cui fondamenta — cioè lo stesso Pesare — si sono rivelate molto meno soUde del previsto. Eppure l'entusiasmo degli spettatori — il Palazzetto dello Sport era gremito da almeno tremila persone — dice che vale la pena di insistere, di garantire la continuità di manifestazioni che il pùbblico mostra di gradire. Il dottor Mornese, presidente della «Novara Boxe», può contare su una squadra di dieci dilettanti, istruiti daU'ex peso medio Rizzotti e dall'anziano maestro Biscaldi (quello che aveva scoperto e lanciato il campione olimpionico Cosimo Finto), tra i quali figurano alcuni elementi di avvenire: il peso teggero Paravatti. ora militare, che è nel numero dei «probabili olimpionici» per Monaco.'il peso mosca Padalino, il mediomassimo Finotti. Inoltre vive da qualche tempo a Novara, a spese, naturalmente, del dottor Mornese, una piccola «troupe» di pugili proessionisti negri, composta dal peso welter Ekpeli, dal medio Asandoh, dal «gallo» Shittu e dal mediomassimo Adonis: questi ultimi due, specialmente, risultano elementi di sicura garanzia spettacolare. Contando sul loro apporto e su quello di Pesare (naturalmente dopo un adeguato riposo), vale Ux pena di insistere. Tanto più che gli sforzi del dottor Mornese sembrano aver trovato comprensione anche da parte di persone già esperte nella boxe professionistica. L'organizzatore veneto dottor Girardel- to, presente al Palazzetto deUo Sport di Novara, ci ha detto, dopo la riunione: «Se il dottor Mornese vuole, sono disposto a portare a Novara l'ex campione d'Italia dei pesi massimi Bepi Kos. Una riunione con lui, con Pesare, e con uno di quei negri, sarebbe un sicuro successo, dato l'entusiasmo che ha dimostrato finora il pubblico novarese». Gianni Pignnta Novara. Oronzo Pesare dopo rincontro che ha fatto crollare il castello di sogni del Novara Boxe (Foto Giovetti) Novara. L'allenatore della squadra di pugili, Rizzotti Novara. Lionello Mornese, presidente del Novara Boxe