Il cappellificio Panizza in crisi ha annunciato 40 licenziamenti

Il cappellificio Panizza in crisi ha annunciato 40 licenziamenti Gravi difficoltà anche per la fabbrica di Ghiffa Il cappellificio Panizza in crisi ha annunciato 40 licenziamenti Ancora sciopero alla «Torcitura» di Borgomanero - Alla «Sisma» di Villadossola, invece, dopo la lunga agitazione, finalmente raggiunto un accordo (Dai nostro corrispondente) Verbania, 1 ottobre. (ac.) La direzione del cappellificio Panizza di Ghiffa, ha annunciato stamane l'avvio della procedura per il licenziamento di 40 dipendenti, tra operai e impiegati. La notizia è stata più tardi portata ufficialmente a conoscenza dei sindacati con una lettera dell'Unione Industriali. Il cappellificio Panizza, che ancora dieci anni fa occupava 380 dipendenti, e che ne aveva in forza circa 200, quando nel gennaio scorso fu messo in amministrazione controllata (amministratore giudiziario l'avvocato Natale Menotti), era da tempo in difficoltà anche per il fallimento di una operazione che avrebbe dovuto ristrutturare la fabbrica e ampliarne la produzione dal ristretto campo del cappello ad altri dell'abbigliamento maschile. L'azienda, oltre alle difficoljtà di mercato proprie del I cappello, si era trovata anche a dover' affrontare una più grave crisi determinata da una malaccorta operazione attuata nel 1964 per estromettere un socio e che aveva pressoché ridotto a zero le risorse finanziarie dell'impresa. Al riguardo anzi, è ancora pendente presso il tribunale di Verbania un procedimento giudiziario. La notizia di oggi ripropone in tutta la sua urgenza un problema che sembrava accantonato e sulla soluzione del quale la stessa commissione interna della Panizza si era fatta illusioni dopo che l'azienda aveva favorito alcune dimissioni volontarie facendo intendere che sarebbero state probabilmente sufficienti a evitare i licenziamenti. Dice Carlo Alberganti, segretario della Camera del lavoro di Verbania: «Questi licenziamenti uniti a quelli dell'Edilceramica, alla crisi della Nyco, di altre piccole aziende, vengono a dimostrare quanto sia valida la lotta degli operai della matura del Toce di Gravellona che respingono la decisione di quell'azienda di aumentare da 40 a 46 le ore settimanali di lavoro e chiedono invece nuove assunzioni di personale a parziale sollievo della crescente disoccupazione». Villadossola, 1 ottobre. (n.r.) Dopo la lunga lotta dei lavoratori della Sisma di Villadossola impegnati dal giugno scarso, per modificare le condizioni di lavoro relative ai cottimi, paghe di posto, qualifiche, premio dì produzione e riconoscimento del consiglio di fabbrica, si sono concluse ieri le trattative con la stesura di un accordo. La lotta condotta dal consiglio di fabbrica e dalla organizzazione sindacale unitaria dei metalmeccanici novaresi, ha visto la partecipazione di tutti i lavoratori. Borgomanero, 1 ottobre. (f. a) Giornata di sciopero alla Torcir:^ di Borgomanero: l'odie - ia sospensione del lavoro (attuata in tutti i turni diurni) rientra nel programma di lotta deciso dalle tre organizzazioni sindacali in merito alla vertenza tra l'azienda e In maestranze le quali — come è noto — chiedono: la quattordicesima, il consiglio di fabbrica e il diritto di contrattare i carichi di lavoro, gli organici e le condizioni d'ambiente. La direzione della Torcitura sarebbe d'accordo solo sul consiglio dei delegati di reparto, mentre del tutto negative risultano finora le risposte in ordine alle altre richieste, in particolare sulla quattordicesima mensilità. L'azienda tramite il suo consigliere delegato Hans Brynner, ha inoltre prospettato la pos- p siblità dì dover arrestare la produzione per un periodo indeterminato. Un'altra fabbrica della zona sta per entrare in agitazione. Sì tratta della Cigardi-Omsa (produttrice di macchine per la stampa tra le maggiori del settore in campo europeo) la quale si è recentemente trasferita dal vecchio stabilimento locale alla nuova grandiosa sede di Maggiatte Superiore di Gattico. Le maestranze della Cigardi-Omsa chiedono il riconoscimento del consiglio di fabbrica, il salario garantito e il superamento del cottimo. La garanzia del salario si riferisce all'orario pieno che nella prima metà di quest'anno non è stato rispettato dall'azienda; per quanto riguarda invece il cottimo, i rappresentanti dei lavoratori affermano che esso non viene compensato come avviene in altri stabilimenti metalmeccanici. Da lunedi sarà riattivata la riduzione dell'orario di lavoro, anche se in misura di sole due -ore e mezzo settimanali. Nel frattempo le richièste dei sindacati sono state inoltrate alla direzione aziendale.

Persone citate: Carlo Alberganti, Hans Brynner, Natale Menotti, Panizza, Toce

Luoghi citati: Borgomanero, Gattico, Ghiffa, Verbania, Villadossola