Sotto i portici di Lesa 240 opere: sono troppe di Angelo Dragone

Sotto i portici di Lesa 240 opere: sono troppe Nel ricordo del grande pittore Usellilli Sotto i portici di Lesa 240 opere: sono troppe Non sì deve abdicare alla qualità, sia pure per far posto a tutte le tendenze - Gallerìe private tra il Cusio e il Verbano offrono oggi un esempio di quello che deve essere una rassegna d'arte (Dal nostro inviato speciale) Novara, 29 settembre. Sotto i portici, cbe a Lesa si susseguono lungo la strada | di fronte al Lago Maggiore, la prima edizione di un concorso nazionale di pittura, indetto dal Comune, ha riunito 240 opere inviate da pittori d'ogni regione. Decisamente troppe, tanto più tenuto conto del livello spesso scadente, indipendentemente dalle tendenze cui si sarebbe voluto far posto. Bisogna rendersi conto che di fronte alle massicce schiere di quanti oggi si cimentano con pennelli e colori non si può abdicare alla «qualità». All'adottata accettazione -.idiscriminata, converrebbe dunque sostituire in futuro la formula «per inviti», ovviamente a patto che questi vengano rivolti a pittori d'un certo nome o comunque in grado di garantire un autentico impegno espressivo. Ciò significa limitare l'invito a chi attraverso forme e colori sappia farsi interprete della società in cui vive e della realtà che ci circonda e ci sovrasta, con la complessità dei suoi problemi, con le sue tensioni e le sue contraddizioni. E' d'altra parte soltanto in questo modo che una rassegna d'arte assume quel significato culturale che la giustifica cóme iniziativa pubblica, in quanto si trasforma in strumento di conoscenza, mentre il resto scade ben presto nell'inutile divagazione, o in non più che una manieristica ricarca di effetti spesso dilettantescamente perseguiti. Qualcuno potrà stupirsi che la presenza in giuria di pittori come Breddo, Brindisi e lo stesso Gianfilippo Useliini, morto improvvisamente alla vigilia di questa mostra, il 21 agosto scorso, non sia valsa a scongiurare tale scivolata d'ala. Ma questa può apparire tante più strana, oggi, di fronte al crescente impegno offerto tra il Verbano e il Cusio da alcune gallerie private che, a qualche lustro di distanza, si riallacciano a memorabili rassegne come quelle organizza negli Anrrj cinquanta a Pallanza e a Lesa stessa, qui in una stimolante rassegna che, sotto il titolo «I padri e i figli», aveva messo a confronto artisti di generazioni diverse, ancorché appartenenti ad uno stesso ceppo familiare, protagonisti i Casorati, i Menzìo e i Chessa, Scipione e il nipote Bonichi (allora alle prime armi), e così ancora i De Chirico e Savinio. Con tempestività, piuttosto, girando una targa commemorativa a lui intitolata, lo scomparso Gianfilippo Usellini: pittore d'un immaginoso candore, visionario, creatore m Quest'occasione s'è voluto giustamente ricordare, asse di città incantate venate talora da una ironia che sfumava in una sorta di crepuscolarismo tenuto sempre su un vigoroso piano culturale. La targa è stata assegnata a Pietro Potetti novarese (con l'astensione del padre, il pittore Edmondo Poletti, ch'era in giuria). Quanto agli altri premi, il primo è stato diviso tra Luciano Bertacchini di Bologna e il montebellunese Ottorino Stefani. Premi acquisto sono stati assegnati inoltre a Visani (Bologna), Pavan e Andrea™ (Milano), a Botta (Alessandria), Patuzzi (Verona), Cescon (Treviso), Paolizzi (Rimini), Spada (Sassari) e Balansino (Rescaldina). La medaglia d'oro del sindaco di Lesa, a Vittorio Rosa di Stresa. Sono stati inoltre attribuiti un'altra cinquantina di riconoscimenti, tra medaglie d'oro, d'argento ed acquisti di rappresentanza. Da parte nostra ricordiamo ancora il delicato naturalismo fantastico della «suite» dipinta da Pancaldi, una Natura morta di Nalin tutta intrisa di luce, i verdi sfumati del paesaggio di Loro Piana, e le cadenze (d'un ritardatario posteubismo) offerte dall'immagine di Calchi Novati; il Nudo di Tirelli, con altre opere di Ranaboldo, Popesso, Andreani. Botta, Negri, Ciavattone, Balansino, Fogliò e Belio. Angelo Dragone Lesa. Giosuè Bianchii, il pittore-scultore che ha organizzato il premio Città di Lesa