Macugnaga: un paese immune dal cemento con case di legno in pineta e neve d'agosto

Macugnaga: un paese immune dal cemento con case di legno in pineta e neve d'agosto Sempre gli stessi alberghi, ma i turisti sono aumentati del 29 per cento Macugnaga: un paese immune dal cemento con case di legno in pineta e neve d'agosto Quali attrattive per i giovani? Dalle facili gite alle impegnative ascensioni alla Nordend o alla Dufour (con guide espertissime) - Tennis, bocce, bowling, biliardi, dancing - Manca la piscina, ma il Comune ha già l'area per costruirla - In progetto un camping gestito dai tedeschi - La maggior ambizione sarebbe la funivia che da Monte Moro si prolungasse sino alla cima Jazzi, ma occorrono miliardi (Dal nostro inviato speciale) Macugnaga, 18 agosto. Ancora pochi giorni e la stagione sciistica estiva a liacugnaga sarà finita. E' stata un'estate favorevole sotto il punto di vista dell'affluenza anche se il grande caldo ha ridotto i terreni nevosi e ha costretto la scuola a fastidiosi spostamenti Dal paese si sale con una veloce funivia in due tronchi fino al Passo di Monte Moro a quota 2900 e qui si può sciare sulle piste servite dallo skilift San Pietro. Da qualche tempo però questa zona non è pia agibile per il caldo e si è passati al versante svizzero che dà sopra ta diga di Mattmark dove, su un ' ghiacciaio fàcile "essènza crepacci, funziona una piccola sciovia; ùnico inconveniente è là mezz'ora di stra¬ da a piedi che bisogna fare per raggiungere la neve. «I progetti ci sono, per portare Macugnaga al livello degli altri centri sciistici europei — dice Alberto Corsi, direttore sportivo — ma i soldi' occorrenti sono troppi. Si è pensato a un piccolo tronco funi viario che partisse dal Passo di Monte Moro e permettesse di sfruttare un ghiacciaio molto vasto in territorio svizzero ma si parla già di centinaia di milioni. Un preventivo ben più ambizioso è quello della funivia che dovrebbe arrivare fino ai 3800 metri della Cima Jazzi . e di qui, eventualmente, congiungersi con gli imponenti impianti del Gol negrat sopra Zfer'iiiàtt." '•Occorrono però alcuni miliardi e i problemi tecnici da superare sono considerevoli, primo fra tutti la costruzione di un pilone ae io di sostegno ben più ardito di quello del Monte Bianco». La Scuola di sci offre un «forfait» estivo che dà sette giorni di lezioni e libera circolazione sugli impianti di risalita per 25 mila lire. Cinque maestri sono a disposizione degli allievi e funzionano tutte le classi, da quella per principianti all'agonistica. Scendiamo in paese c lo troviamo animatissimo. Ma-, cugnaga è però ancora immersa in un ambiente naturale così favorevole che la folla si nota ben poco. Qui nessun mostruoso condominio, .di dieci pumi, soltanto case' modèste in legno e piètra come cent'anni fa e alberi, tanti alberi, l'intero paese pare immerso in una pineta. Perché Macugnaga ha conservato inalterate le caratteristiche ambientali che quasi nessun altro centro alpino possiede piti? Le ragioni sono molteplici. Giungere quassù non. è facile, la strada da Piedimulera è lunga, stretta e piena di curve ed è piuttosto distante da centri abitati tali da consentire un forte afflusso turistico. 1 villeggianti vengono quasi tutti da Milano,- Varese e Busto Arsizio anche se non mancano i bolognesi e i genovesi; a Torino quasi nessuno conosce Macugnaga e gli stessi novaresi preferiscono recarsi in Valsesia. Altro punto dolente di Macugnaga è il piano regolatore. E' in ballo ormai da tre anni, Torino pare abbui dato parere favorevole ma a Roma l'approvazione è ancora insabbiata. I limiti che comunque porrà alle costruzioni sono molto alti; si passerà a un rapporto di edificabilità da l a 4 a 1 a 6, quindi, per una modesta villetta, serviranno almeno 1000-1500 metri quadrati di terreno, rintracciabili a un prezzo che tocca ormai le diecimila lire il metro nelle zone più centrali. Oltre a ragioni indipendenti dalla sua volontà pare che Macugnaga faccia quanto può per rimanere com'era un tempo, che non voglia compiere quel balzo turistico che può produrre sì tanto denaro ma anche tanto caos. C'è una gelosia delle tradizioni, di ambiente, di cultura, di folclore e... di cucina. In ristoranti come Chez Peli- ce si possono gustare piatti 1 le CUI ricette si perdono qua: r e si nella notte dei tempi, frattaglie in umido,'zucchine col formaggio e formaggi montani invecchiati per molti anni e che richiedono cure continue, tutte cose genuine cui il nostro palato cittadino non è più abituato. «Questa stagione turistica è senz'altro positiva — dice Giuseppe Burgener presidente dell'Azienda autonoma dsoggiorno —. Le presenze in luglio sono state circa 46 mila con un aumento del 29 per cento rispetto allo sbasso mese del "70. L'aumento negli alberghi è stato del tre per cento ed enormemente superiore negli alloggi privati e nelle attività extra alberghiere come case di studio, colonie e campeggi. E' un aumento che però non deriva da nuove costruzioni e da maggiori capacità di alloggio ma dal fatto che ogni «buco» libero è stato riempito. Non sono in programma alberghi nuovi, sempre per la vecchia questione del piano regolatore, ma molti si stanno ammodernando e uno sarà quasi interamente ricostruito. Si può dire che nei momenti di maggiore- affluenza estiva Macugnaga conti almeno cinquemila abitanti. Che cosa può fare un giovane che in estate soggiorni a Macugnaga? L'alpinismo, anche se non richiama più le schiere di un tempo è sempre un'attrattiva sùrura e qui la varietà di itinerari che vanno dalle facili gite a uno dei tanti rifugi alle impegnative ascensioni alla Nordend o alla Dufour e la presenza di guide abilissime costituiscono ancora un buon richùtmo; soltanto qualche giorno fa una comitiva di quaranta giovani accompagnati da alcune guide è salita al Rosa. In paese vi sono tre campi da tennis e viene organizzato un torneo, molti campi da bòcce, una sala giochi con bowling, biliardi ecc. La sera può passare lietamente in uno dei cinque graziosi dancing. La necessità più sentita (e ciò succede anche in molti altri centri alpini) è la piscina. Promessa da anni, non è mai diventata una realtà. Pare che finalmente il momento di costruirla sui prossimo perché il Comune è in possesso di una vasta area non.edificabilc e su cui dovrebbe quasi « per forza » sorgere un grande complesso polisportivo con campo da football, campi da tennis, da bocce, piscina e galoppatoio. Una società tedesca ha chiesto,-e probàbilmente otterrà, in affitto, 8 mila metri di terreno su cui fare sorgere un grandioso cam- pittg completamente attrezzato per roulottes in grado di ospitare trecento « cara- von ». Ciò porterebbe a una presenza costante di almeno mule persone in più con tutti i benefici immaginàbili per ogni attività turistica del paese. Pare insomma che il discorso che si fa a Macugnaga sui questo: «Abbiamo già una zona incantevole, incontaminata e con una dotazione di base di impianti piuttosto buona; - anche lo sei estivo, pur se non a livello di altri centri, è sempre un punto a nostro vantaggio. Prima di imbarcarci in nuove imprese costosissime come le funivie dei ghiacciai, è meglio curare di più quello che abbiamo e far si che i villeggianti trovino tutto ciò che può servire a rendere il soggiorno piacevole senza affogarli nel cemento e nel frastuono». Si tende a un potenziamento di ciò che si ha piuttosto che alla costruzione di qualcosa di nuovo: le novità potranno venire quando tutte te infrastrutture e il movimento turistico saranno in grado di sfruttarle a fondo. E' un discorso che prospetta un'attesa ma è anche una prova di maturità. Gigi Mattana: Macugnaga. Un gruppo di villeggianti nella piazza che è divenuta il punto di ritrovo dei giovani (Foto Moisio) Macugnaga. Una delle allieve della scuola estiva di sci sul Monte Mero tFoto Moisio) Macugnaga. Giuseppe Burgener presidente dell'azienda di soggiorno' (f. Moisio)

Persone citate: Alberto Corsi, Dufour, Foto Moisio, Gigi Mattana, Giuseppe Burgener, Moisio, Valsesia