Un tranquillo angolo d'Olanda

Un tranquillo angolo d'Olanda A Feriolo, sulla sponda del Lago Maggiore Un tranquillo angolo d'Olanda Con la moda dei campeggi la frazione di Baveno si è trasformata: era un paese di pescatori e di contadini, oggi è un centro turìstico di fama europea - Dalle prime tende piazzate nei campi abusivamente nel 1954, ai 150 nula ospiti di oggi - Scoperto per caso il piccolo paradiso, gli olandesi gli hanno fatto propaganda in patria - ÌI giornalista che ammira l'organizzazione dei volontari del sangue e la veterana che ama gli italiani (Dal nostro inviato speciale) Feriolo, .8 luglio. C'è un angolo d'Olanda nel Verbano: è qui a Feriolo, sulla sponda nord-occidentale del Lago Maggiore. Da giugno ad agosto gli ospiti dei sei «camping» sorti, uno dopo l'altro negli ultimi quindici anni sono migliaia. Feriolo, frazione di Baveno, 800 abitanti circa, con l'avvento del campeggio si è trasformato: paese di pescatori e contadini, un tempo, è oggi un centro turistico di fama europea. La storia di questa trasformazione ce la fa Ugo Nicolazzi, un tempo vigile urbano, oggi gestore, insieme con la moglie e i figli, del «Campeggio intemazionale». Racconta: «Nell'estate del 1955 venne da me, vigile urbano, un gruppo di contadini furibondi perché un centinaio di stranieri aveva piazzato le tende nei loro campi, danneggiandoli. Non avevano torto, e pensai che dovevano essere risarciti». Ugo Nicolazzi passò di tenda in tenda a riscuotere un «pedaggio» di 50 lire. Ripetè l'operazione ogni sera segnando con il gesso le tende cbe avevano aregolarizzato» la loro posizione. A fine stagione indennizzò 1 danneggiati distribuendo le 200 mila lire raccolte. «L'anno successivo — racconta Nicolazzi — pensai di affittare adi proprietari quei campi e di gestire in proprio quello che è stato il primo "camping" vero e proprio». Le cose sono andate a gonfie vele non solo per il vigile urbano cbe ha subito cambiato mestiere ma anche per un'altra mezza dozzina di persone cbe hanno imitato la sua iniziativa. «Le diecimila presenze del 1956 — racconta Nicolazzi — sono salite a trentamila lo scorso anno». Poiché i «camping» sono sei, i conti sono presto fatti: le presenze sono all In circa 150 mila. Nel solo «Intemazionale» gli ospiti sono ogni giorno circa 500. Per ogni posto occupato (tenda o roulotte) 100 lire, altre 100 lire per persona (bambini metà prezzo). Ci sono tutti i servizi: acqua potabile, bagni, doccie e lavanderia. In più lo spaccio dove si può acquistare di tutto. A Feriolo gli ospiti sono per il settanta per cento olandesi. Un riscontro anche se relativo, lo si può fare al¬ l'edicola di Carolina Morandi. Alle 18, quando arrivano i giornali dall'estero, nel giro di mezz'ora vengono vendute cento copie di «De Te legraaf » di Amsterdam, contro le 30 copie di «Bild Zeitung» di Francoforte e alla decina di copie di «La Soire» e «Le Figaro», francesi. Perché questa massiccia presenza olandese? Ci risponde Role Graaf di In ville. «Io sono stato tra i primi a "scoprire" Feriolo. Nel 1959 venni in Italia e dopo avere visitato Roma e Venezia, sulla via del ritorno mi fermai qui. Mi trovai così bene che anziché un giorno, prolungai le vacanze di una settimana. In patria ne parlai con i parenti, amici e conoscenti e l'anno dopo eravamo già un centinaio». Con lo stesso sistema delle «ottime referenze» tutta l'Olanda conosce Feriolo illustrata anche in un calendario. Ne ha sentito parlare bene pure H. J. Muller, giornalista, inviato speciale di «De Telegraaf» che viene qui da quattro anni. «Per il mio lavoro, giro mezza Europa, ma un posticino così tranquillo dove si trova tutto ciò che uno desidera quando è in vacanza, non esiste. A parte l'organizzazione e i servizi, si ha il lago sulla porta della roulotte e di qui si parte per un quantità di gite giornaliere: si va a Macugnaga, alle cascate del To ce, al Mottarone, a Orto, per non dire delle isole Borro mee e dei giardini di Villa Taranto». Muller ci prega di sottolineare una iniziativa che ha favorevolmente impressionato lui e i suoi connazionali. E' quella della auto • emoteca dell'Avis che domenica si è fermata alla soglia del «camping» preannunziata da manifesti plurilingue. «Una organizzazione perfetta — ci dice — una cosa che in filanda non abbiamo: per le donazioni dobbiamo andare in ospedale». Ma c'è anche qualche lagnanza: le comunicazioni telefoniche, per esempio. «Per parlare con mio figlio che domani arriverà qui in aereo — ci dice Role Graaf — ho dovuto attendere all'ufficio telefonico di Baveno per tre ore. Per la stessa comunicazione, da un paesino della Svizzera, ho atteso un minuto». Come si svolge la vita al «camping»? Il giornalista Muller, nel risponderci, sorride: «Alle 7 i bambini ci svegliano, ma tutti noi si poltrisce volentieri sino alle 9. Se non c'è in programma la gita, si va sul lago, in barca (che si può noleggiare con modica spesa) o per il bagno. Molti accompagnano volentieri le mogli a fare la spesa in paese. Quello dello "shopping" è un divertimento: troviamo qui tante cosine! Il pranzo anche se si è in Italia, è preparato alla maniera nazionale, con una sola eccezione: i ravioli e il pollo allo spiedo che si trova pronto in rosticceria». Alla sera vanno tutti a letto molto presto: niente musiche o radio ad alto volume. L'altoparlante funziona soltanto per i «messaggi» trasmessi in tutte le lingue. Se qualche giovanotto rientra un po' tardi, magari dopo avere bevuto un bicchiere di troppo e disturba, ci pensano gli stessi compagni a «sistemano)). Quale beneficio economico abbiano portato le 150 mila presenze annue nei campeggi a Feriolo, è riscontrabile in questi pochi elementi. Sino a dieci anni fa v'erano due negozi di alimentari, due trattorie, un bar-gelateria. Adesso ci sono cinque ristoranti, quattro negozi di generi alimentari, un supermercato, due empori, tre bigiotterie (che piacciono molto agli stranieri), un albergo e qualche «ritrovo». C'è poi, al giovedì, il mercatino con bancarelle cbe vengono letteralmente prese d'assalto. Maitre stiamo per lasciare il «Camping Internazionale», una tedesca ci rincorre. E' Maria Bongartz di Gerolstein. «Scriva che io sono la veterana dei campeggiatori di Feriolo: vengo qui Odi 1955. Soru> una di quelle la cui tenda veniva segnata con una croce con il gessi dal signor Nicolazzi dopo avere riscosso le 50 lire. Bella l'Italia — conclude — simpatici gli italiani». * Piero Barbe vdsatpctcdmerglzdnneiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimimiHiimiiiiimiiimim Feriolo. Agli stranieri piace il sole d'Italia. Nel campeggio, che in questo periodo è occupato soprattutto dagli olandesi, i più piccini praticano il nudismo (Foto Moisio) nulli iiiiiiiiiniiiiiiiiiìfii[Miiiiiiijiiit)iii<iiii:iiiiiiiiiii!inii 11 it ii 11! mii ni it ih in n :u <i ni i it n mi i in iniiiii hi iiimii i i 11 ie : u i n ni unii imi i ltadpczmurhstcscnlpddbtèscsciazzdhtddssprv