"Complimenti, ragioniere,,: il bidello stringe la mano al primo esaminato

"Complimenti, ragioniere,,: il bidello stringe la mano al primo esaminato Maturità: ieri cominciati gli esami orali al Mossotti "Complimenti, ragioniere,,: il bidello stringe la mano al primo esaminato E' Ezio Bertozzi: ha scelto l'italiano e per un'ora ha conversato con i professori su Manzoni, Leopardi, Quasimodo - Tra i privatisti un quarantenne impiegato in una raffineria e 5 sottufficiali della base di Cameri (Dal nostro corrispondente) Novara, 8 luglio. Sono cominciati i «colloqui», prova finale per la maturità. Oggi erano al lavoro soltanto alcune commissioni; altre, ancora impegnate nella correzione degli scritti, cominceranno domani. Al «Mossotti» erano di turno 1 futuri ragionieri. Ne sono stati esaminati cinque. Ogni candidato aveva scelto una materia su quattro e sulle tre rimaste la commissione aveva assegnato quella d'obbligo. La prova del primo, Ezio Bertozzi, è durata all'incirca un'ora. Aveva scelto l'italiano e il presidente della commissione, prof. Giuliano Castri, cne insegna in un istituto tecnico di Vercelli, gli ha subito chiesto perché, «E' lina materia — ha risposto il ragazzo — che permette di portare, nella eventuale discussione, opinioni personali». Gli è stato allora chiesto di parlare del suo autore preferito e il Bertozzi ba disquisito sul Manzoni che ha definito un «personaggio» che vede la storia del suo tempo, in maniera del tutto unilaterale. Ha commentato «Il 5 maggio» e ha parlato del «pessimismo» del Leopardi, n presidente lo ha lasciato finire poi gU ha chiesto: «E ora un contemporaneo. Quasimodo, per esempio». II candidato si è illuminato in volto con un gran sorriso (dirà poi: «E' il mio autore preferito») ed ha commentato «E' subito sera». La prova di italiano per il Bertozzi si è conclusa con alcune domande sul suo elaborato della prova scritta (una lettera di Freud ad Einstein). Quale seconda materia, quella imposta dalla commissione, il candidato ha dovuto rispondere a domande di ragioneria. Qui il colloquio è stato necessariamente più frammentario. Gli esaminatori avevano davanti la prova scritta: l'apertura di un conto corrente e l'insegnante della materia ha lat- to rilevare come non sia stato usato il sistema «dell'accordo interbancario». Il candidato ha prontamente risposto che, pur conoscendolo, ha preferito procedere con le operazioni previste dal testo scolastico. Ancora alcune domande di carattere tecnico ed il candidato è stato congedato dal presidente la Commissione con un sorriso accompagnato da una frase significativa, almeno nel caso specifico: «Va bene». Alcune decine di ragazzi, suoi compagni di classe, gli sono corsi incontro, qualcuno l'ha abbracciato complimentandosi. Il bidello, stringendogli la mano, l'ha chiamato «ragioniere». Il ragazzo si è un po' schermito ma si vedeva che era soddisfatto. Dopo una breve pausa, la Commissione ha chiamato Maura Boieri. Aveva scelto diritto e ha brillantemente disquisito intomo alla, figura dell'imprenditore e ai titoli di credito, sul conto corrente. Seconda materia, quella d'obbligo per lei, il tedesco. Traduzione di alcuni brani, poi due lettere, una dall'italiano, l'altra dal tedesco. Quindi domande tir geografia (in tedesco con risposte nella stessa lingua) imperniate sul corso del Reno. Nella palestra dello stesso istituto Mossotti, la seconda Commissione per la maturità geometri, ha esaminato i privatisti. Il primo, un uomo di 40 armi, impiegato in una raffineria, ci ha pregati di non fare il suo nome. «I colleghi di lavoro non sanno che sono qui e se dovesse andar male non vorrei fare brutte figure». Non più giovanissimi, anche gli altri candidati: cinque sottufficiali dell'Aeronautica militare in servizio all'aerobase di Cameri. Giovanni Jacovone in servizio militare da 9 anni, è marconista. In attesa del suo turno, ci parla delle sue aspirazioni. «Ho capito che senza un titolo di studio non si va avanti nella vita, perciò mi sono messo a studiare privatamente per conseguire il diploma di geometra». «E se dovesse farcela, quali programmi ba?». «Mi si aprirebbero due strade: concorrere già il prossimo anno in occasione del bando di reclutamento degli ufficiali specialisti dell'Aeronautica o trovare un impiego nella vita civile». Un altro sottufficiale, Antonio Melfi, non vuole fare programmi per l'avvenire. E' sposato ed ha due figli. «Come i miei colleghi — dice — ho trovato molta comprensione nei superiori. Se ho faticato? Certo, non è uno scherzo dopo 15 anni riprendere i libri di testo in mano. Mi sono "appoggiato" ad un istituto privato, il "Leonardo Da Vinci" ed ho frequentato i corsi serali: tre ore ogni giorno, quattro ore il sabato .Poi, a casa, esercitazioni e studio». Per poter frequentare assiduamente le lezioni, scambiava sovente i turni di servizio in aeroporto con qualche collega. Cosi, per essere libero alla sera, montava di servizio alla domenica. Questo per due anni. «E sua moglie che ne dice, per essere stata un poco trascurata?». «In questo debbo dire è stata molto comprensiva: si è sacrificata con me. rinunciando alla passeggiata domenicale». Sono alcuni casi, quello dell'operaio e dei sottufficia¬ li, cbe citiamo con piacere, ad esempio per i più giovani per i quali la scuola è spesso un impegno faticoso e assolto di malavoglia. p. b. ♦ Novara. Ezio Bertozzi durante l'interrogatorio; «Quasimodo? E' il mio preferito» Novara. Al « Mossotti » le aspiranti ragioniere assistono agli esami attendendo il loro turno (Giovetti)'

Luoghi citati: Cameri, Novara, Vercelli