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Ma quale tracciato seguirà l'autostrada del Sempione? Centinaia di aziende interessate al problema Ma quale tracciato seguirà l'autostrada del Sempione? Se Io chiedono preoccupati i proprietari dei fondi che dovrebbero essere attraversati dalla nuova arteria - Ieri una riunione a Morghengo di agricoltori e tecnici (Dal nostro corrispondente) Novara, 16 giugno. n\\ agricoltori delle zone interessate dal tracciato dell'autostrada Volt ri - Sempione, sono preoccupati per i notevoli danni che deriverebbero ai loro «fondi» se attraversati da quella arteria. Un podere tagliato in due perderebbe metà del suo valore. Ma questo non è che uno dei molteplici aspetti di un problema che interessa centinaia di aziende agricole. Per discutere appunto di questi problemi (tracciato, espropri, valutazione e pagamento) si sono tenute. negU ultimi tempi, riunioni a Biandrate (dei coltivatori diretti), a Novara (degli agricoltori facenti capo all'associazione di categoria). L'ultima, in ordine di tempo, si è svolta ieri sera a Morghengo. Erano presentì proprietari terrieri e di fondi rustici, affittuari di grossi poderi, coltivatori diretti, il tecnici dell'Ospedale Maggiore, ente proprietario, proprio nella zona che dovrebbe essere attraversata dalla Voltri - Sempione, di terreni ottenuti in passato attraverso i «lasciti». «Nessuno conosce il tracciato preciso — ha detto l'agricoltore Paolo Biscaldi della "tenuta" Abbadia di Casalvolone — ci sono in zona i progettisti, ma interpellati si stringono nelle spalle. Adesso hanno "palinato" una striscia che passa ad ovest di Biandrate, cioè più vicino ai Sesùj ma si dice che sarà poi la volta della striscia ad est del paese. Si deciderà poi quale dei due progetti sarà quello esecutivo». La discussione tra agricoltori è stata tutta imperniata su questa storia del tracciato. Qualcuno non ha e- sitato nel definire quello a o vest di Blandiate come «piùeconomico e più logico» e quello ad est «politico». Passare più vicino al Sesia, significherebbe attraversare piccole aziende agricole e l'esproprio le porterebbe aUa rovina. Però c'è il vantaggio di «passare» su terreno ghiaioso, solido e di reperire in loco, per i manufatti, sabbia e ghiaia. Il tracciato ad est di Bi andrà te (e di tutti i paesi a nord di questo centro) attraverserebbe, in genere, grandi aziende agricole, quelle stesse che in questi ultimi anni hanno subito trasformazioni per le quali sono stati impegnati ingenti capi-tali. C'è poi il fatto che ci si avvicina un po' troppo a No- vara «invadendo» quella zona di «rispetto» di 12 chilometri che costituirebbe l'interland della città. Questi non sono che alcuni degli aspetti di una problematica che, in un certo senso, favorisce la polemica. «Ci sono — si è detto — proprietari terrieri a cui il futuro della- gricoltura non interessa e che guardano al tracciato soltanto in funzione dell'eventualevalorizzazione della loro pròprieto. E' evidente che con l'autostrada, terreni "agricoli" potrebbero venire sfruttati per insediamenti industriali e, quindi, rivalutati». Si èdiscusso anche dei prezzi diesproprio e della possibilitàdi acquisizione completa diun «fondo», quando la parteoccupata dall'autostrada superi la metà del fondo stesso.«Si — ha aggiunto qualcuno— è una bella cosa, ma chifissa i prezzi? Quando verre-mo pagali? Stiamo assisten- do. per la Torino ■ Piacenza.ad una serie di dùitribe che si trascineranno ancora per an ni senza che i danneggiati ve- dano il becco dun guattii- ! nò». L'agricoltore Ezio Borando della tenuta Pisnengo di Casal voion^ premesso che, fatte salve le esigenze della prevista autostrada, sia stabilito il «rispe-to della proprietà», ha suggerito: «Perché non viene chiamato in causa l'Ispettorato agrario? Potrebbe, dopo opportuni studi, esprimere un parere sulla scelta del traccwto». Piero Barbe Morghengo. Gli agricoltori consultano la carta col tracciato dell'autostrada (Giovetti)