Il prete muratore troverà allievi per la scuola che sta costruendo? di Remo Lugli

Il prete muratore troverà allievi per la scuola che sta costruendo? Il prete muratore troverà allievi per la scuola che sta costruendo? Don Sisto con il suo istituto alberghiero vorrebbe offrire ai giovani di valle Anzasca la possibilità di imparare un mestiere redditizio - Ma per ora la modernissima costruzione che ha messo insieme, con le sue mani, mattone per mattone, suscita solo il risentimento degli albergatori che temono la concorrenza (Dal nostro inviato speciale) Macugnaga, 8 giugno. Ecco quail prete muratore, don Sisto Bighiani, parroco di Macugnaga. Indossa una casacca nocciola, su pantaloni della stessa stoffa (sarebbe meglio dire casaccaccia, tanto è macchiata di tracce di calce e gesso e vernici): la camicia aperta sul collo: le mani sporche. Mi allunga soltanto il dito mignolo. «Scusi — dice —, ma stavo sfregando il pavimento con uno straccio imbevuto di acido muriatico per togliere le sbavature del cemento». Siamo nella sala che deve diventare la mensa della sua scuola alberghiera, nella «baita dei congressi», a fianco della chiesa parrocchiale. Certo non si direbbe che sia un sacerdote, pare un uomo che abbia sempre indossato questi abiti da lavoro. Eppure deve avere anche la tonaca, da qualche parte, perché- un'ora fa, quando sono venuto a cercarlo, la perpetua mi ha detto che stava dicendo messa. Prete muratore, ma anche prete partigiano, prete guida alpina, prete architetto, pre- te imprenditore, organizzatore, ideatore. Strano perso-: naggio. Sono venticinque anni che di lui parlano i giornali. Nel suo studio, in canonica, ne ha delle pile, ingialliti. Lo mostrano in fotografia su un podio, in piazza del Duomo a Milano, mentre parla a una folla enorme; è a fianco di Moscatelli. Longo. altri grossi personaggi comunisti. Lo mostrano in escursione sul Rosa con Togliatti, in scalata con delle giovani signore dell'alta società milanese. Poi ci sono i giornali francesi, svizzeri, tedeschi che parlano della sua Kongresshaus di Macugnaga; il Mann in der Zeit di Amburgo intitola, VII no vembre 1965, un lungo articolo: «Don Sisto baut Zukunft». dori Sisto costruisce il futuro. E' di Ornavàsso, ossolana quindi, e ha 51 anni. Ha fatto la Resistenza come cappellano fra i partigiani, con Moscatelli. Di Dio, Cefls (l'ex presidente dell'Eni ed ora presidente della Moritedison). in Valsesia, sul Mottarotte, in Val d'Ossola. Finita la burrasca, nel 1945, è venuto qui come parroco. Poteva essere, adesso, un parroco grasso, flaccido, illanguidito dai lunghi riposi delle stagioni morte tra un turismo e l'altro. E' un uomo pieno di vigore, quando non ha le mani sporche di calce o di acido e le offre per la stretta di cortesia o di amicizia, -si sentono possenti e callose. Ha incominciato a scalare il Monte Rosa, portando sulla Cima Dufour (4634 metri), sulla Cima lazzi, sul Pizzo Bianco, dei clienti. «Gli. inizi non è che siano stati facili — dice don Sisto —, perché le altre guide mi guardavano di malocchio, dicevano che dovevo fare il prete e non portargli via dei clienti. Ma io avevo già in mente quello che volevo fare, mi occorreva un ■ certo gruzzolo per partire». Là partenza l'ha fatta nel 1963 disegnando lui stesso, come un architetto, la «baita», una costruzione enorme, naturalmente di tipo alpino, che egregiamente si inserisce nel paesaggio macugnaghese. Da allora ha fatto migliaia di ore di lavoro co¬ I me muratore, manovale, ei lettricista. «Tutti i ferri del ' cemento armato, ii ho piegati io, con queste mani — dice —. Lavoravo soprattutto di notte, perché non volevo i dimenticarmi che, prima di essere operaio, dovevo essere pastore di anime, non dovevo trascurare i miei parrocchiani». La sua idea era quella di offrire a Macugnaga un Centro ricreativo per attrarre, durante la stagione della villeggiatura, i giovani, e una scuola alberghiera per offrire alla gioventù di tutta la vallata la possibilità di apprendere un mestiere. Il bar, il cinema teatro, là sala ricreativa con biliardi, bowling, ping pong, juke box, tiri a segno, funziona già da quattro anni. Intorno e sopra questi locali si sta com¬ pletando nelle sue strutture ! definitive il palazzo. Siamo prossimi alla con- ; clusione della grande opera: j forse per la prossima estate \ potrà già funzionare la scuo- \ la alberghiera (le attrezzature per la cucina sono già montate: bellissime, tutte in j acciaio inossidabile, da far invidia ad un albergo di pri ma categoria): e il cinema teatro, con 700 posti potrà diventare sala per i congressi con gli impianti per traduzioni simultanee in occasione di congressi. Don Sisto ha già preso contatti, all'estero, con organismi che indicono riunioni internazionali nei vari centri europei perché non si dimentichino di scegliere anche Macugnaga. Non si può non chiedere a don Sisto come è riuscito a ntenere insieme tutto questo omplesso, con quali risore. «Spendendo prima di utto quello che avevo di mio e poi con una infinità di sacrifici, di sangue e di sudore, lavorando anche quando gli altri dormono. Molti ; ' mi sono stati vicini, con il !oro aiuto. Un sacerdote di Macugnaga mi regalò parte del terreno su cui ho co- !struito. Poi ho tanti amici anche influenti. Ogni anno, d'estate, vengono a darmi man forte dei giovani stranieri: ad esempio i "compagnons batisseurs" di molti paesi si avvicendano a Macugnaga». La sua grande mèta è quella della scuola alberghiera che potrà ospitare iena sessantina di allievi nelle aule e nella mensa (penso che potranno venire dagli altri centri della valle) e una ventina di interni. «Si tranquillizzino gli albergatori locali — dice don Sisto — io non ho intenzione di ospitare dei clienti, ma. solo degli allievi. Non farò concorrenza a nessuno. La baita, quando sarà completata, disporrà anche di una biblioteca e di una sala mostre. La scuola, come io l'ho ideata, dovrebbe svolgersi con corsi da due a quattro anni per portare fino al diploma di segretario d'albergo. Sono convinto che per una scuola si può spendere una vita; ma in certi momenti mi chiedo se il mio lavoro frutterà qualcosa», afferma don Sisto con una venatura di amarezza. E prosegue: «Io sto dando a Macugnaga e alla valle questa possibilità d'istruzione, ma sembra che nessuno se ne accorga. Dicono che in valle Anzasca bisogna formare i giovani che ora se ne vanno senza un mestiere, a fare i manovali, che bisogna insegnare loro l'artigianato. E perché non ci si accorge della mia iniziativa? Io ho fatto l'edificio, sto provvedendo a tutte le attrezzature, ma occorre un ente superiore che istituisca la scuola. Ne ho parlato al comune, al consiglio di valle, ad alcuni parlamentari: nessuno mi dà una risposta». Per questa scuola don Sisto sta spendendo la vita. Non lasciamo che la spenda inutilmente. Remo Lugli Macugnaga. Don Sisto, il prete muratore che alla tonaca preferisce la casacca, al lavoro nella sua scuola alberghiera

Persone citate: Di Dio, Dufour, Longo, Mann, Monte Rosa, Moscatelli, Sisto Bighiani, Togliatti, Valsesia