Macugnaga, il paese delle due stagioni dove si può sciare d'inverno e d'estate

Macugnaga, il paese delle due stagioni dove si può sciare d'inverno e d'estate Ospiti in continuo aumento, soprattutto francesi e inglesi Macugnaga, il paese delle due stagioni dove si può sciare d'inverno e d'estate Nato come centro di villeggiatura ai primi anni del secolo, si è presto attrezzato con funivie, seggiovie, sciovie e alberghi Due gravi lacune: la strada stretta e trascurata dall'Ànas e il piano regolatore, bloccato alla Sovrintendenza dei monumenti (Dal nostro inviato speciale) ! dMacugnaga, 3 giugno. Felice conduzione, quella di Macugnaga: è una delle po che stazioni climatiche che riesce ad avere due stagioni piene, quella estiva e quella invernale. Dopo le «settimane verdi», che hanno una clientela amante delle vaste abetaie, del sole, della flora e della fauna alpine (nei boschi si possono incontrare camosci, stambecchi, marmotte, daini), ci sono le «settimane bianche» per la gioia di chi ama le piste di neve. Felice fino al punto di poter sommare le due clientele: c'è infatti la possibilità di sciare anche nel pieno dell'estate, sui campi raggiungibili con i mezzi qmstGnde sugchcolariimtr(Polid a o . e a i Novara. Romeo Berti, presidente del «Comitato di pubblicità» di Macugnaga di risalita, in'prossimità della cresta che fa da confine con la Svizzera Macugnaga è nata come centro di villeggiatura estivo, sin dai primi armi del secolo. La grande parete est del Rosa (4190 metri) era ed è una attrazione enorme: è la più alta delie Alpi, l'unica che, col suo strapiombo di circa tremila metri possa reggere il confronto con le pareti himalaiane. Nella cerchia alpina che fa da corona al paese si possono fare quindici escursioni con percorso segnalato e 42 ascensioni di. tutti i gradi (Sulla storia, la vita, le bellezze di «Macugnaga e il Monte Rosa» c'è un bel volume recente di Teresio Valsesia e Giuseppe Burgener). Nel 1952 fu costruito ii primo impianto di risalita, la seggiovia del Belvedere, cut seguì, qualche anno dopo, la funivia del Monte Moro. Nasceva così la nuova Macugnaga, quella invernale. Gli sciatori hanno incominciato a frequentare questo centro: e intanto altri impianti sono sorti: adesso ci sono tre funivie, due seggiovie, dieci sciovie, un complesso che fa invidia a località anche più famose. V attrezzatura alberghiera, che aveva una caratteristica esclusivamente estiva, si è prontamente adeguata alle nuove esigenze per offrire buona ospitalità nella difficile stagione invernale. Gli albergatori hanno installato gli impianti di riscaldamento, hanno rammodernato i locali corredando di servizi quasi tutte le stanze. Nei 21 alberghi ci sono 1026 posti letto ai quali vanno aggiunti quelli di 6 pensioni. 9 locande. 300 al-, loggi da affittare. Le presenze dei villeggianti sono in continuo aumento: 109 mila nel 1968. 122 mila nel 1969. 158 mila nel 1970. Nei periodi di punta sono presenti a Macugnaga dalle otto alle dieci-] mila persone, oltre gli 820 a-\ bitanti. «Un afflusso che ci siamo conquistati con la tenacia e l'intraprendenza — dice il dottor Romeo Berti di Novara, che è presidente del «comitato pubblicità e propaganda» e presidente della Società Funivie del Pizzo Bianco —. Questo comitato lo abbiamo costituito, con il concorso degli operatori economici del luogo, in seno all'Azienda di soggiorno per poter svolgere quella propaganda intensiva che l'azienda non sarebbe in grado di fare per insufficienza di mezzi. Da quattro anni, quotandoci secondo le nostre rispettive possibilità, facciamo, in varie stagioni, delle serate a Londra e a Parigi per la presentazione di diapositive a colori con colonna sonora; inoltre distribuiamo in Inghilterra, Francia e. da quest'anno, anche in Olanda, ccqscrhiaodpzirsgcutgdm«n degli opuscoli illustrativi in e i e l quattro lingue». Il successo è lampante: aumentano sempre più i turisti stranieri, specie d'inverno. Generalmente trascorrono una settimana: i parigini prendono il treno la sera a Parigi e alle 8 del mattino sono già sulla neve del Monte Moro: gli inglesi vengono con i voli charter e spendono, tutto compreso, dalle 45 alle 60 mila lire a seconda della catego ria dell'albergo. Un turismo importantissimo perché, oltre a portare valuta pregiata (la locale sede della Banca Popolare di Novara rastrella ogni stagione centinaia di milioni), riempie i vuoti lasciati dagli sciatori italani che si dedicano a questo sport soprattutto nei weekend intasando strade, alberghi e piste il sabato e la domenica e lasciandosi alle spalle il deserto negli altri giorni. Non tutto è perfetto, naturalmente: anche Macugnaga ha i suoi nei «Manca un albergo di prima categoria — fa rilevare il geometra Franco Pasquali di Verbania, esperto di turismo come presidente del Comitato turistico del Lago Maggiore e che ha per Macugnaga un'grande attaccamento —. Soprattutto gU stranieri arrivano in grandi comitive, a volte di 150 persone e non riescono a sistemarsi in un unico albergo. Un altro neo è quello della strada: stretta, pericolosa, maltenuta:. Sono d'accordo, su queste pecche, anche il sindaco. Spartaco Montagnani, e il presidente dell'Azienda di soggiorno. Paolo Bologna. Dice il sindaco: «La strada era provinciale, da due anni è passata sotto l'Arras, che aveva promesso del lavori adeguati, ma ancora non s'è visto nulla». Per la parte turistica Paolo Bologna lamenta che l'Azienda sia ora in un forzato periodo di stasi: «Ho dato le dimissioni da presidente nel dicembre 1969 — dice — ed. è come se io non avessi preso questa decisione:- nessuno risponde. Nel frattempo sono cambiati tre ministri del Turismo e ad ognuno, di essi io ho fatto presente questa st inazione, ma continuo a non avere risposta, devo perciò occuparmi ancora dell'Azienda, ma posso farlo soltanto per l'ordinaria amministrazione: vengono a mancare le iniziative che potrebbero dare nuovo impulso al turismo». Paolo Bologna aggiunge: «Tra l'altro non è più concepibile che il presidente di un'Azienda di soggiorno continui ad essere di "nomina regia", dovrebbe essere eletto dal ConsigUo d'Azienda». Ci sono altri motivi di polemica, li espone il sindaco. «L'edilizia è ferma perché non abbiamo piano regolato- re. Ci fu bocciato una prima volta, lo abbiamo rifatto scrupolosamente con i vincoli che ci erano stati indicati. Dal 15 novembre scorso, data della presentazione, non abbiamo più saputo nulla. O meglio, ufficiosamente abbiamo appreso che la Sovrintendenza ai monumenti,. cui spetta il parere, vorrebbe che le aree verdi fossero tutte collegate tra loro, senza interruzioni. Questo è troppo: noi siamo circondati dal verde delle pendici che salgcuo alle vette, abbiamo pochissimo spazio edificabilc, nel fondo valle, siamo costretti a formare un nucleo urbano di 1 Una certa consistenza, tanto; più che ci preoccupiamo di ripetere nei nuovi edifici le caratteristiche architettoniche della zona. Comunque, in un modo o nell'altro la Sovrintendenza deve dare una risposta, non ci può fare attendere cosi all'infinito: abbiamo una trentina di progetti che attendono la licenza per il via dei lavori». C'è anche un progetto di grossa mole, ideato dal Co mune: far realizzare, da una società di età l'amministrazione comunale farebbe parte, su un'area di 40 mila metri quadri, un cèntro di svago per il dopo sci, con una piscina coperta, un campo sportivo, tre campi da tennis, un maneggio, un campo da pal¬ lppp lavolo e pattinaggio, un campo gioco per i bimbi, un camping per roulottes. E' una iniziativa di ampio respiro, capace di dare un ulteriore notevole impulso turistico a Macugnaga. Prima d'ora l'unico a pensare allo svago dei villeggianti è stato don Sisto Bighiani, il parroco, che ha costruito, con grandi sacrifici e lavorando materialmente lui stesso, spesso anche di natie, un cinema-sala congressi, un bar. una sala giochi con biliardi, bowling, tiri a segno, eccetera. Un «Centro culturale ricreativo» che sta tuttora ampliandosi con la realizza¬ zione di una scuola alberghiera, «lo — dice don Sisto — la metto in grado di funzionare. Speriamo che poi ci sia qualcuno che mi dia una mano per istituirla. Tutta la valle ne ha bisogno perché non c'è nessuno qui che insegni un mestiere». Remo Lugli s Macugnaga. Il sindaco, Spartaco Montagnani (a sinistra): « La strada è troppo stretta e maltenuta» (Foto Falciola) ■ lllllllllllllllllllllllltlltlll lillllillHIIIIIItillllllllllllllllllf litUllllllillllllltIIIII>IIl!IIlUIIIIIiUl •v rv Macugnaga. Al passo del Moro, raggiungibile in funivia, si scia anche nel pieno dell'estate (Foto Pessina)